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Dibattito politico assente, si discute solo di primarie

Creato il 24 gennaio 2011 da Gctorino
Dibattito politico assente, si discute solo di primarieNel 2005 l'Italia importa un prodotto americano per valorizzare il dannoso bipolarismo: le primarie. L'affluenza elettorale negli USA è notevolmente bassa rispetto a quella europea e non c'è da stupirsi del notevole calo di affluenza in Italia.

Le primarie arrivano in Italia per consacrare il ritorno di Prodi. Bertinotti subito accoglie e si candida fermandosi al 14% dei consensi contro il 74% di Prodi. MA analizziamo i dati di ieri.

Primarie a Napoli

A Napoli Cozzolino (PD) vince le primarie contro Ranieri (PD). Sottolineo che Cozzolino è indagato per truffa ai danni della stessa Regione Campania. Inoltre c'è una seria accusa di brogli.

"Sconcerto e amarezza nello staff di Umberto Ranieri, dove si fa notare un dato fra gli altri: "Cozzolino vince nella settima e ottava municipalità, ma perde nelle altre otto". I dati su cui si accendono i riflettori del partito: nel seggio di via Ianfolla, a Miano, si è registrato un autentico boom sospetto.

Hanno votato infatti circa duemila persone in tutto nella stessa area in cui il Pd prima di importanti scissioni prendeva in tutto 2300 voti. In pratica: in quel seggio di Miano 68 elettori hanno votato Mancuso, 200 Ranieri, 230 Oddati e ben 1067 per Cozzolino." Da Repubblica.it

Veniamo ai dati reali:

L'europarlamentare ha ottenuto 16.358 (37,3%) preferenze negli oltre 41mila voti scrutinati; il suo avversario piu' temibile, l'ex responsabile del Mezzogiorno del Pd Umberto Ranieri, 15.137 (34,6%); il candidato di Sinistra, appoggiato dalla Fds e da Sel, Libero Mancuso 6.904;(15,8%)

Entrambi del Pd, hanno doppiato Libero Mancuso.

Primarie a Bologna

A Bologna Merola (PD) stravince le primarie contro la Frascaroli (Indipendente appoggiata da SEL-FDS).

"Virginio Merola, candidato del Partito Democratico, vince (in alcuni casi stravince) nei quartieri popolari mentre la candidata di sinistra Amelia Frascaroli riesce a stare sopra il suo avversario solo in due circostanze ovvero nel quartiere “chic” Santo Stefano e nel seggio speciale dove votavano prevalentemente gli studenti fuori sede." Dal Briganterosso.info

Il segretario della Fiom di Bologna Papignani ha detto: "Merola puo' chiedere voti, ma io, da cittadino, ho la liberta' di non votarlo e di chiedere ai lavoratori di non votarlo". O si è dalla parte dei lavoratori o si sta dalla parte dei Marchionne di turno.

Veniamo ai dati reali:

Merola 16.407 (pari al 58,35%), Frascaroli 10.119 voti (pari al 35.99%), Zacchiroli 1.594 (pari al 5,67%)

Curioso come i mass media abbiano dato ampio risalto alla "grande partecipazione" per le primarie. Queste, come aveva dimostrato Milano, appassionano sempre meno. A Napoli hanno votato 45.000 persone, 5% degli aventi diritto al voto; a Bologna 28.000 persone, l’8% degli aventi diritto al voto.

Primarie a Torino

A fine febbraio si terranno le primarie a Torino. Tutti i candidati del PD si sono schierati per il SI al piano Marchionne. Ma non solo.

Su sollecitazione di alcuni RSU FIOM , Rifondazione Comunista ha presentato lunedi 10 gennaio una richiesta di incontro con i capigruppo dei partiti presenti in sala comunale, per evidenziare ai consilieri comunali il profondo stato di disagio e incertezza che in questi giorni pre-referendari, i lavoratori di Mirafiori vivono. Il PD, il Terzo Polo e l'IDV hanno rifiutato l'incontro. Per questo l'eventuale candidatura di Airaudo alle primarie non mi piace, avrei preferito un reale progetto alternativo che riparta dal No di Mirafiori contro il partito del capitale che ha detto SI a quel progetto.

Dicendo ciò sono ben conscio che il bipolarismo ci ha relegato ai confini del dibattito politico, ci ritroviamo con le spalle al muro e la situazione è difficoltosa. Per questo dovremmo lavorare più sul medio-lungo termine che non pensare alla sola sopravvivenza dell'oggi.

Il PD rimane un partito radicato sui territori, tra le loro mille contraddizioni e lotte interne. Inoltre anche il dato elettorale cittadino dimostra che i comunisti prendono più consenso in quartieri da ceto medio (vedi S.salvario) e meno nei quartieri popolari (vedi Mirafiori), dato che riemerge dalle primarie di Bologna. Mi piacerebbe tornare a riflettere sulle cause di questi fattori. Concludo dicendo che il progetto Marchionne ha fatto chiarezza politica. O si costruisce un'alternativa o si partecipa alla farsa, essendo poi costretti a dare voti al Merola o al Fassino della situazione.

Salutari Andrea

Coordinatore provinciale Giovani Comunisti Torino


Dibattito politico assente, si discute solo di primarie

Vi posto un articolo per ampliare la discussione sulle Primarie.

Riflessioni sulle “primarie”: non facciamoci prendere in giro di Mario Gabrielli Cossellu

“Le primarie sono come il bambino che si porta all’orecchio la conchiglia per ascoltare il rumore del mare: sono il rumore della vita.” Nicola Vendola in arte “Nichi”, 2010

Chiacchiere a parte, cosa sono in realtà queste “primarie” e da dove saltano fuori? Si definiscono più o meno come una competizione elettorale attraverso la quale gli elettori o i militanti di un partito politico decidono chi sarà il candidato del partito, o dello schieramento politico del quale fa parte, per una successiva elezione di una carica pubblica o, impropriamente, di un incarico dirigente di quel partito. Il loro scopo sarebbe promuovere la massima partecipazione degli elettori alla scelta di candidati a cariche pubbliche, in contrapposizione al sistema di candidati designati dai partiti. Si usano specialmente negli USA dove sono nate nel 1842 come sistema locale per poi generalizzarsi a livello nazionale, in un contesto di rappresentanza politica di fatto da sempre monopartitica. Insomma, l’ennesima trovata, neanche tanto nuova, del paesedella “democrazia” dove l’unica cosa che si può veramente scegliere è il sorriso e il bla-bla più luccicante di uno o l’altro candidato che, una volta eletto, farà sempre le stesse politiche a favore dei padroni che gli finanziano la campagna elettorale. I risultati di tale “massima partecipazione” sono evidenti negli USA, ma allora perché queste pratiche si sono diffuse anche in Italia e satelliti vari? Da noi le “primarie” furono introdotte nel 2005 da “L’Unione”, prima in Puglia e poi per la “scelta” del “candidato premier” del centrosinistra contro Berlusconi per le imminenti elezioni politiche. Non si trattava altro che di dare una “legittimazione popolare” allo scontatissimo Prodi, ma anche Rifondazione Comunista vi partecipò con il segretario Bertinotti, nonostante i dubbi e le incertezze verso un qualcosa che ricordava i “santini” di democristiana memoria. Il risultati furono abbastanza deludenti - solo un elettore di centrosinistra su cinque vi partecipò, e Bertinotti prese meno del 15% dei voti espressi - ma poi venne l’euforia della “vittoria” del 2006... Da allora, anche grazie al continuo deteriorarsi dell’idea e della credibilità dei partiti, le “primarie” sono sempre più state presentate come un “toccasana” buono per i candidati a qualunque cosa e persino per eleggere i segretari del Partito Democratico (con risultati come Veltroni e Bersani). Con il numero di partecipanti via via riducendosi,al contrario di quello dei “gazebo” e della propaganda per cercare di attirare qualcuno a cotanta “festa democratica”. Roba da PD appunto, eppure anche la nuova Federazione della Sinistra ci sta cascando sempre di più in quest’anno 2010, di nuovo in Puglia con Vendola, poi a

Milano con Pisapia, e forse addirittura ancora a livello nazionale per il “candidato premier” ancora contro Berlusconi. Magari con il dilemma tra due esimi personaggi come Bersani e Vendola (!!!).

Ma insomma, diciamolo forte e chiaro una buona volta! Queste cosiddette “primarie” non sono altro che uno strumento falsamente democratico, una presa in giro che dà l’illusione della “partecipazione” ma senza potersi muovere da un quadro preordinato e precucinato, e pienamente funzionale al bipolarismo e al leaderismo personalista, dove si dà più importanza (o tutta) alla “faccia”, alla “storia personale” e al marketing delle parole di un personaggio o l’altro, a un “leader” che con il suo “carisma” dovrebbe “interpretare il popolo” e risolvere i problemi, o dare l’impressione di farlo. Tutto questo parlando poco o nulla di ciò che veramente conta: i programmi e gli impegni concreti sulle cose da fare, e come farle e quando, e con chi e per chi. Dando così il colpo di grazia a quello che rimane del concetto e pratica veri della POLITICA, degradandola a “tifo” per questo o per quest’altro, e riducendo i partiti a comitati elettorali di “piccoli fans” plaudenti e obbedienti. Berlusconismo puro insomma. Anche a “sinistra” o presunta tale. Come possono non vedere tutto ciò tanti, troppi compagni, a tutti i livelli (e specialmente i più alti) che si fanno abbagliare da tali sirene? Se credono che le “primarie” siano cosa buona e giusta e necessaria per la “sinistra” e che possano veramente cambiare qualcosa nella disastrata situazione politica e sociale in Italia, sono semplicemente degli ingenui? Difficile pensarlo anche per persone da decenni in prima fila nel partito e nella vita politica nazionale, arrivando persino a ricoprire incarichi governativi come ministri e sottosegretari. Più probabilmente non è che l’ennesimo segnale di una mancanza di formazione e di strategia, di una persistente subalternità culturale e politica ai poteri dominanti, dell’accettazione più o meno consapevole delle “regole del gioco” capitalista e della rinuncia ad una vera e seria lotta per un’alternativa socialista verso il comunismo.

Come Comunisti dobbiamo prendere posizione in maniera forte e netta contro lo strumento delle “primarie” così come contro ogni forma di svuotamento della vera partecipazione democratica alla politica, contro ogni leaderismo e personalismo, contro ogni bipolarismo forzato che nei fatti esclude la grande maggioranza del popolo lavoratore e sfruttato. Ci auguriamo che la Federazione della Sinistra e specialmente i Comunisti in essa, a partire dai massimi

dirigenti, sappiano elaborare una propria riflessione su questo come su altri temi, e non continuino a fare degli errori che avranno, come unico risultato, la perdita definitiva di ogni credibilità come forza anticapitalista e alternativa, e quindi dell’appoggio dei propri militanti ed elettori.

Fonte: http://www.aurorainrete.org/num26/A2619.pdf


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