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Dick Costolo: su Internet i grandi marchi possono essere meno formali. Gli esempi di Seacrest e Stefano Gabbana

Creato il 05 novembre 2010 da Dg_victims @DG_VICTIMS
Secondo il guru del marketing Marc Gobé, autore diEmotional Branding, «la chiave di un brand moderno è la condivisione: senza Facebook, YouTube, Twitter, il brand muore». Musica per le orecchie di Dick Costolo, nuovo amministratore delegato di Twitter: esperto di marketing, è subentrato al fondatore Evan Williams (che si concentra adesso sullo sviluppo) proprio con il compito di studiare nuove fonti di reddito per il rivoluzionario servizio di microblogging. Costolo ha appena partecipato alla conferenza per supermanager organizzata dalla rivista WWD dove ha tenuto una mini-lezione: i marchi della moda sono infatti in testa ai gruppi industriali che cercano di ampliare i tradizionali canali pubblicitari includendo anche gli strumenti del web per raggiungere nuove fasce di consumatori. Su Internet, anche i grandi marchi «possono essere meno formali», ha spiegato Costolo. Che ha ricordato come siano stati gli utenti di Twitter a inventare gli ora usatissimi hashtag, e che molto spesso l’innovazione arriva proprio dagli utenti.
CONDIVIDERE IL BACKSTAGE - «Abbiamo una piattaforma pubblicitaria dove la gente è incredibilmente coinvolta e il nostro obiettivo è quello di espanderla», ha spiegato. Tra gli utenti famosi di Twitter «promossi» da Costolo per l’uso efficace che fanno del sito c’è, oltre al conduttore radiotelevisivo Ryan Seacrest (famosissimo negli Usa, «mixa» su Twitter gli scatti ufficiali da red carpet con quelli estemporanei realizzati nel backstage condividendoli con gli altri utenti) anche un italiano. È lo stilista Stefano Gabbana: la pagina ufficiale su Twitter di Dolce & Gabbana offre immagini di feste, ma anche tratte dal «dietro le quinte» dei servizi fotografici di moda, e pure foto di amici del duo Dolce & Gabbana come Madonna e Naomi Campbell. Sul profilo personale di Stefano Gabbana, lo stilista interagisce con gli utenti: «Dove gli è consentito, Stefano è meno formale e finisce per risultare autentico. Rinforzando in questo modo il profilo della griffe», ha dichiarato Costolo (al quale piace anche l’uso che di Twitter fa il brand DKNY).

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