Per ogni viaggiatore, nonostante la voglia di esplorare mete sempre nuove, ci sono alcuni luoghi per cui ha una vera e propria fissazione. Per me uno di questi è la Grecia. Fortunatamente si tratta di uno stato molto variegato, perciò posso camuffare questa mia fissazione con il pretesto di visitare una nuova isola, ma tant'è, chi mi conosce lo sa. Sono follemente, perdutamente, inesorabilmente innamorata della Grecia. Della sua lingua, del suo alfabeto, della sua storia e tradizione letteraria, del suo cibo, dei suoi paesaggi, della sua gente.
Ecco quindi a voi dieci idee per un itinerario nella Grecia continentale, tra grandi classici e qualche spunto meno conosciuto.
PargaParga è una piccola cittadina formata da un promontorio centrale e due golfi che abbracciano il mare. Di giorno ti godi il mare, qui o nelle spiagge vicine - io ho amato soprattutto Lichnos Beach - e di sera scendi in paese, attraverso scalette tra le case colorate, per poi passeggiare sul lungomare. C'è un'atmosfera serena, il profumo del gyros, i negozietti, il sirtaki di sottofondo.
AcheronteAcheronte è il fiume da attraversare per raggiungere l'Inferno, traghettati da Caronte. Ma nei miei ricordi di viaggio, assume contorni molto più simili a quelli di un paradiso. Acheronte è un fiume freddo, anzi gelido, mentre si incunea tra le rocce e gli alberi in un fantastico color turchese chiaro. Ci si immerge fino alle ginocchia e si avanza, spinti dalla curiosità di vedere che cosa c'è al di là.
MeteoreSe come me avete un compagno appassionato - trattasi di eufemismo - di 007, non potrete non sorbirvi la visione della scena ambientata qui (credo il film fosse "Solo per i tuoi occhi"). Al di là della reminescenza cinematografica, questi monasteri arroccati sulle rocce sono una di quelle visioni che da sole varrebbero il viaggio. Visti dalla pianeggiante Kalambaka, queste enormi colonne di roccia se ne stanno lì, isolate, con al di sopra una costruzione che pare inaccessibile, e ti chiedi: ma come avranno fatto a realizzare un monastero proprio lassù? Ed anche se poi gli accessi in alcuni casi non sono così impervi, per raggiungerli bisogna comunque affrontare ripidi scalini, o montacarichi pericolanti sospesi nel vuoto.
AteneUna volta svolti tutti gli obblighi culturali - a proposito, il nuovo museo dell'Acropoli a mio avviso è splendido - prendetevi del tempo solo per esplorare tutta la zona al di sotto dell'acropoli stessa, tra viette e zone pedonali piene di localini, bellissime anche di sera. Per risparmiare qualcosa, e limitare il problema parcheggio nel caso in cui vi spostiate in auto, consiglio di alloggiare al Pireo: con la metropolitana di superficie si raggiunge il centro in venti minuti, e la zona è piena di vita. La sera si cena in uno dei ristoranti sui porticcioli, eleganti a Microlimani o più alla mano a Pasalimani.
Capo SounionIl più ventoso, ma anche uno dei più suggestivi templi greci che esistano. Il tempio dedicato a Poseidone si trova su un promontorio, circondato solo da mare e cielo, sulla punta più meridionale dell'Attica. Fate in modo di trovarvi qui al tramonto: un'esperienza impagabile.
EpidauroNella mia lista di cose da fare prima di morire, c'è: assistere alla rappresentazione di una tragedia greca a Epidauro. Preferibilmente l'Agamennone, ancora meglio l'Orestea completa. La produzione dei grandi tragici greci è stata ciò che più ho amato nei miei studi classici, e se dici teatro in Grecia dici Epidauro. Una perfetta mezzaluna con l'acustica perfetta per antonomasia.
NaupliaUna splendida città greca, che tutto sommato non sembra greca. Vie lastricate, case di mattoni e palazzi eleganti, lungomare alberato, un castello che domina tutto dall'alto in una classica atmosfera europea. Una cittadina così la potresti trovare in Italia, Francia, Spagna, tradisce l'impronta data dall'occupazione della Serenissima. Forse per questo ti ci senti a casa, e diventa il luogo perfetto per passeggiare tra le piazze ed il lungomare, sedersi al sole ed oziare un po' ai tavoli di una pasticceria. Magari provando delle ottime loukoumades affogate nella cioccolata.
LeonidioQuello di Leonidio è un ricordo di cuore e di gola. Di cuore, perché in questo minuscolo paesino del Peloponneso abbiamo pranzato in una locanda affacciata sul mare, chiacchierando con una vecchietta tedesca, trasferitasi lì molti anni prima per seguire il marito. Lei passava le giornate a dare da mangiare ai gatti randagi, e noi ci siamo innamorati di un piccolo pelosetto ruffiano. Di gola, perché in questo paesino che minuscolo è davvero dire poco, ho mangiato la moussaka più straordinaria della mia vita. Il paese infatti è noto per la produzione della melanzana tsacone, presidio DOP, probabilmente la migliore in assoluto per la preparazione di questo piatto.
MonemvasiaIl soprannome "Gibilterra greca" non mi piace molto, ma potrà darvi un'idea dell'aspetto di questo luogo. Ancora più chiara è la traduzione letterale del nome: "un unico accesso". Monemvasia è una piccola cittadina scavata in una roccia circondata dal mare, e collegata al resto del Peloponneso da un'unica striscia di terra. Dal continente, la roccia sembra appunto solo questo, un enorme masso in mezzo al mare: bisogna attraversare una lunga galleria per raggiungere il cuore di questo piccolo gioiello nascosto, tutto ciottoli, casette scavate nella pietra, fiori, strette vie e tanti gatti. Ovviamente Monemvasia si può esplorare solo a piedi, e questo le consente di mantenere intatto il suo fascino d'altri tempi.
VoidokiliaBasterà osservare qualche foto per comprendere perchè questa spiaggia merita una visita: una perfetta lettera Omega fatta di sabbia - visto che di Grecia si parla, non esiste modo migliore per definirne la forma - l'acqua del mare da un lato, e della laguna dall'altro.