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Dieci incredibili giorni

Creato il 19 dicembre 2014 da Eva Gatti @avadesordre

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La décade prodigieuse
Francia 1971
con Michel Piccoli, Anthony Perkins, Marlène Jobert, Orson Welles
regia di Claude Chabrol

Quando, per l'ennesima volta, Charles Van Horn si risveglia in un albergo senza sapere come mai si ritrova lì, chiede aiuto al suo ex professore, Paul Regis che, seppure riluttante, lo segue nella ricca villa dei Van Horn. Qui tutto gira intorno a Theo, padre di Charles, che pretende di continuare a vivere nel 1925, l'anno più bello della sua vita, costringendo i familiari a vestirsi con abiti d'epoca. Charles e la matrigna Helene confidano a Paul di essere amanti e ricattati..

Tratto dall'omonimo romanzo di Ellery Queen, Dieci incredibili giorni è sicuramente un'opera minore di Chabrol, che si lascia andare a qualche eccesso virtuosistico di troppo (gli stessi titoli di testa) e a un'eccessiva verbosità che appesantiscono la trama. Il film vorrebbe essere un cross over tra Hitchcock e Welles: dal maestro del brivido Chabrol prende l'attore feticcio di Psycho, Antony Perskins facendogli interpretare un altro psicopatico vittima questa volta del padre anziché della madre e la parte del professore interpretato da Michel Piccoli ricalca quella di Rupert Cadell (James Stewart), il professore che scopre il terribile omicidio dei suoi studenti in Nodo alla gola.

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Per quanto rigaurda Orson Welles, l'attore è materialmente presente nel film dove veste i panni di Theo, il dio padre (omen nomen) che tira i fili della tragica vicenda. Si tratta del solito ruolo alimentare di Welles che da par suo sa essere mellifuo e mefistofelico al tempo stesso. Evidente il naso posticcio che Welles indossa come in quasi tutti i suoi film. L'omaggio ai film wellesiani si manifesta soprattutto nel finale dove alla morte di Theo la luce si accende invece di spegnersi come in Quarto Potere: certo, è la servitù che si alza richiamata dl colpo di pistola ma il rimando cinefilo è piuttosto chiaro.
Nonostante il ritmo spezzato da qualche lungaggine, il film sa anche affascinare creando un'atmosfera oppressiva e morbosa, resa ancora più straniante dai costumi anni '20.


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