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DIETA, SEJM; Schiele; Verbo; Tommaso

Creato il 25 gennaio 2012 da Chinalski

Parole a confronto

Dièta
Dal latino diaeta(m), che è dal greco díaita ‘tenore di vita’, forse originariamente ‘decisione, ripartizione (della vita)’.
Sostantivo femminile.
1. Regime alimentare che prevede l’assunzione di determinate quantità e qualità di cibi, adottato per fini igienici o terapeutici: dieta lattea, iposodica, ipercalorica.
Dieta dimagrante: povera di grassi e di carboidrati e quindi ipocalorica.
Dieta mediterranea: a base dei prodotti tipici dell’area mediterranea (farinacei, legumi, olio d’oliva ecc).
Dieta dissociata: quella secondo la quale non vanno mangiati nello stesso pasto proteine e carboidrati.
Dieta bilanciata: in cui l’apporto energetico è ripartito in modo equilibrato tra proteine, lipidi e glucidi.
(estensione) Astinenza temporanea dal cibo o da certi cibi: stare, mettersi a dieta; seguire, osservare una dieta.
2. (letterario, scherzoso) Privazione, astinenza sessuale: la moglie,… per la santità del marito e forse per la vecchiezza, faceva molto spesso troppo più lunghe diete che voluto non avrebbe (Boccaccio).

Dièta
Dal latino medievale dieta(m), derivato di dies ‘giorno’, passato dal significato originario di ‘giorno stabilito (per l’adunanza)’ a l”adunanza’ stessa, sull’esempio del tedesco Tag ‘giorno’ e ‘assemblea’.
Sostantivo femminile.
1. Assemblea del Sacro Romano Impero.
2. Assemblea politica o parlamentare di alcuni stati, specialmente federativi.
3. (estensione, letterario) Adunanza, conferenza, consulta.
4. (antico) Spazio di un giorno.
5. (antico) Paga giornaliera, diaria.

Una (parola) giapponese a Roma

Sejm [sejm]
Voce polacca, propriamente ‘dieta’.
Sostantivo maschile invariabile.
1. (storia) In Polonia, nel periodo precedente le spartizioni del Seicento, assemblea ei deputati della nobiltà.
2. (storia) In Polonia, nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, Cemera dei deputati.
3. (politica) Nell’odierna Repubblica Polacca, parlamento unicamerale.

Come si dice Schiele?

La Parolata ha chiesto ad Alex Merseburger se, sulla falsariga di Benetton, Stefanel e Coin, il nome della fabbrica veneta di gelati Sanson dovesse essere pronunciato Sansòn.

— C’è Veneto e Veneto…
Benetton, Stefanel e Coin sono "veneti orientali" (Treviso, Mestre e Venezia).
Sanson dei gelati invece è veronese.
Qui (son veronese d’adozione dal 1987) con gli accenti sono un po’ particolari e tendono ad anticiparli.
Ad esempio il giovedì è pronunciato giòvedi (dopo 25 anni ancora facciamo fatica a sentirlo, mia moglie e io).
Oppure il cognome Borsari, che a Bologna è Borsàri, a Verona si dice Bòrsari.
Ciò premesso, credo che la pronuncia normale e accettata come corretta sia Sànson. —

Quindi, fino a che non arrivi una dimostrazione contraria, si dice Sànson, e non Sansòn.

Strano ma verbo

Ci scrive Mario Cacciari.

— L’abbiamo [sulla Parolata] una rubrica dedicata alle parole impossibili?
Una di queste è senz’altro il verbo riempire.
Gli/le speaker dei vari TG nazionali e della 7 si stanno in questi dì profondendo in decine di riempe, e proclamano che "l’agenda dell’onorevole si sta riempendo." —

No, Mario, le parole impossibili ancora non le abbiamo, quindi utilizziamo la rubrica Strano ma verbo per parlarne. Ricordiamo quindi che riempire è un verbo irregolare, e la sua coniugazione è la seguente.

Presente: riempio, riempi, riempie, riempiamo, riempite (o riempiete), riempiono.
Imperfetto: riempivo, riempivi, riempiva, riempivamo, riempivate, riempivano.
Passato remoto: riempii (o riempiei), riempisti (o riempiesti), riempì (o riempié), riempimmo (o riempiemmo), riempiste (o riempieste), riempirono (o riempierono).
Futuro: riempirò, riempirai, riempirà, riempiremo, riempirete, riempiranno.
Congiuntivo presente: riempia, riempia, riempia, riempiamo, riempiate, riempiano.
Congiuntivo imperfetto: riempissi, riempissi, riempisse, riempissimo, riempiste, riempissero.
Condizionale presente: riempirei, riempiresti, riempirebbe, riempiremmo, riempireste, riempirebbero.
Gerundio: riempiendo.
Participio passato: riempito (o riempiuto).
Participio presente: riempiente.

Tommaso Feleri! Chi era costui?

Terzo indizio
Potremmo anche raccontare del giovane snobbato dalle donne e dalla società, che nel momento in cui viene riconosciuto dal padre legittimo, nobile e ricchissimo, diventa il più richiesto dai salotti e dalle dame, fino a sposarsi con la più affascinante e intraprendente donna del luogo.
Matrimonio non felice, peraltro. Oppure della riunione dei due promessi sposi mancati del secondo indizio, ancora innamorati l’uno dell’altra, con l’addio straziante per la morte di lui.



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