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Differenza tra conto corrente e conto deposito: imposta di bollo e proporzionale

Da Raffa269

conto correnteNel seguito le differenze nella tassazione fiscale tra conto di deposito e conto corrente alla luce della nuova imposizione di bollo sui conti e dell’imposta proporzionale dando al solito qualche chiarimento in più per i non addetti ai lavori. Obiettivo è capire prima di tutto la differenza tra conto corrente e conto deposito e poi la tassazione connessa a questi tipi di conto in banca.

La differente tassazione fiscale tra i due tipi di conto
La tassazione fiscale dei conti correnti abbiamo visto che ha subito una discreta impennata negli ultimi anni dovuta soprattutto all’imposta di bollo sugli estratti di conto corrente bancari e postali, applicata in misura fissa su base annua ed è pari ad euro 34,20 per le persone fisiche e ad euro 100,00 per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

I conti di deposito invece subiscono una tassazione proporzionale (perchè a mio modestissimo e avviso non imparziale sono posseduti più da società che da persone fisiche) pari all’1,5 per mille annuo  solo che per questi non si sa bene se trattasi più di conto corrente o di conti di deposito in quanto vedremo dopo dalle definizione dei due che i conti di deposito possono anche essere soggetti (o all’una o all’altra intendiamoci) all’imposta di bollo in misura fissa laddove costituiscano una semplice provvista di denaro lasciata come un conto corrente.

Cos’è un conto corrente
Il conto corrente è disciplinato dall’articolo 1852 e seguenti del codice civile ed ha ad oggetto le operazioni di incasso e pagamenti su istruzione effettuate da parte dell’intermediario ad un altro soggetto o cliente, anche detto correntista.

Che cos’è un conto di deposito bancario
Non esiste invece a livello di codice civile una definizione di conto di deposito però sappiamo che rappresentano sempre una provvista di denaro lasciata in banca con diverse modalità e finalità. Questo perchè se un conto di deposito possiamo dire che rappresenta un piccolo investimento con un conto corrente bancario talvolta il conto corrente può essere vincolato totalment eo przialmente per un certo periodo definito di tempo. Logico che più è vncoltato e per maggiore tempo maggiori saranno gli interessi riconosciuti saranno maggiori.

Laddove i conti di deposito siano costituiti al solo fine di spuntare interessi attivi ma siano vincoltai per un dato intervallo di tempo senza possibilità prima dello scadere di prelevare, allora l’imposta sarà applicata in misura proporzionale dell’1,5%.

Diverso regime di tutela tra conto corrente e conto deposito bancario

Assicurazioni se la banca fallisce
La paura che molti hanno se la banca fallisce consistono nell’eventualità che la Banca possa non essere in grado di prestare fede ai propri  obblighi contrattuali,  cioè di restituire ai correntisti il capitale depositato e gli interessi contrattualmente previsti (caso di  fallimento della banca). In realtà, i rischi per i depositanti sono mitigati dall’obbligo, per tutte le banche operanti nella Comunità  Europea, di aderire ad un sistema di garanzia dei depositi che  assicuri un livello di garanzia di 100.000 euro per ogni depositante (Direttiva Comunitaria 2009/14/CE). Le banche italiane sono obbligate ad aderire  al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi  che garantisce ogni singolo depositante, per le disponibilità  risultanti sul conto, sino a 100.000 euro (il limite  massimo garantito è stato fissato dal Decreto Legislativo 24 marzo 2011, n.49 che ha modificato quello precedente di 103.291,38 euro, pari a 200  milioni  di vecchie lire). Le banche estere operanti in Italia invece  non sono tenute ad aderire al Fondo Interbancario per la Tutela dei  Depositi, ma possono limitarsi ad aderire al fondo obbligatorio nel  proprio Paese di origine, che deve comunque rispettare quanto  stabilito dalla Direttiva Comunitaria n. 2009/14/CE.

Breve riflessione
Nel diritto tributario infatti il confine tra impiego di capitale e disponiblità sul conto liquida è marcata, perchè nel primo caso si parla di investimento e come tale subisce una tassazione diversa. L’imposta di bollo invece non ha avuto come finalità quella di colpire gli investitori ma quella di colpire tutti indiscrimantamente, ed aggiungo facendoci incavolare tutti, soprattutto i meno abbienti che hanno visto in questa una violazione nel principio di progressività dell’imposta (che forse non conoscete) ma che rappresenta un caposaldo del diritto tributario perchè sancito dalla Costituzione.

Sulle somme vincolate pertanto si paga l’imposta proporzionale e solo sul vincolo, non su altre somme che magari non sono vincolate: per esempio se avete un conto corrente di 10 vincolato per 4 si pagherà l’1,5 per mille  solo su 4. Tuttavia laddove  il deposito in conto corrente, anche se non soggetto a vincolo, generi interessi attivi diversi dal tasso applicato sul conto corrente, non sconterà l’imposizione proporzionale diverse da quelle di conto corrente.

Vi segnalo l’articolo di approfondimento dedicato al conto di deposito e a come aprirlo nonchè il regime di tasazione a cui sono soggetti gli interessi attivit generati dalle somme ivi contenute.

Riferimenti normativi
Articolo 13, comma 2-bis, della Tariffa, parte I, allegata al D.P.R. n. 642 del 1972,


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