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Digitalizzazione dei libri: ora le biblioteche hanno più libertà

Creato il 19 settembre 2014 da Temperamente

Grazie a una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, adesso le biblioteche d’Europa possono digitalizzare i libri e renderli disponibili a terminali elettronici di lettura senza l’autorizzazione dei detentori del copyright.

A decretarlo è stata la Corte suprema dell’Unione Europea, dopo aver trattato il caso di una università tedesca, l’Università Tecnica di Darmstadt, che ha digitalizzato un libro, ma si è rifiutata di ottenere in anticipo una licenza dalla sua casa editrice, Eugen Ulmer. La direttiva sul Copyright dell’UE concede ad autori ed editori il diritto di autorizzare o vietare la riproduzione del lavoro pubblicato, ma il giudice ha citato un’eccezione alla direttiva sul Copyright, sostenendo che le biblioteche hanno il diritto di fornire informazioni gratuite al pubblico, e si è pronunciato quindi a favore dell’università.

In un comunicato stampa la Corte ha detto che «il diritto delle biblioteche di offrire, da terminali dedicati, le opere in loro possesso rischierebbe di essere reso in gran parte privo di senso o addirittura inefficace, se non hanno un diritto accessorio a digitalizzare le opere in questione». Ad ogni modo, la Corte ha precisato che, sebbene gli utenti possano accedere ai libri digitalizzati gratuitamente all’interno di una biblioteca, non hanno il permesso di stampare le opere digitalizzate o scaricarle e trasferirle su chiavetta USB.
Il caso ora tornerà alla Corte federale di giustizia tedesca, che dirimerà la controversia sulla base della decisione della Corte suprema.

Di recente anche negli Stati Uniti un tribunale si è pronunciato su un caso simile relativo a una disputa su libri digitalizzati. Il giudice Denny Chin ha respinto una causa che Author’s Guild ha intentato contro Google sulla digitalizzazione parziale di oltre 20milioni di libri. Author’s Guild, un’associazione di avvocati che fornisce assistenza legale agli scrittori, garantendo il diritto di copyright, contratti equi e libertà d’espressione, riteneva che la digitalizzazione di Google violasse “l’uso corretto” della legge sul copyright. «Google ha realizzato edizioni digitali non autorizzate di quasi tutta la letteratura mondiale protetta da copyright e ha tratto profitto dalle visualizzazioni di quelle opere», ha detto Paul Akien, direttore esecutivo di Author’s Guild. Ma il giudice Chin ha deliberato a favore di Google e ha sostenuto che il suo servizio, Google Books, fornisce l’accesso alle informazioni ai gruppi svantaggiati che rispettando i diritti d’autore non avrebbero.

Fonte qui.


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