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Dimmi che numero hai...un pomeriggio al Centro de Saúde

Creato il 21 giugno 2012 da Elle_lx
Sono alcuni giorni che vivo in un esilio dorato (ma neanche tanto) con febbre e mal di gola potente. Siccome la febbre la sera si ripresenta puntuale nonostante il paracetamolo, oggi ho deciso di andare a fare una visita al Centro de Saúde, che è come una specie di ASL dove ricevono vari medici, alcuni su prenotazione, altri no, di famiglia e non. Io il medico di famiglia non ce l'ho, quindi ogni volta che vado me ne capita uno diverso. Per fortuna non sono habitué di questi posti, anzi, e infatti non mi spiego come sia possibile essere ridotti così in piena estate. Maledetti batteri dei miei stivali.Sapendo che le visite iniziano alle 16 e che dalle 15.30 in poi inizia l'accettazione -che va avanti fino ad esaurimento posti- per non rischiare di non essere visitata mi presento alle 15.10, dopo essermi arrostita guidando l'auto che era rimasta al sole per due giorni.Prendo il mio numerino, il 5, e mi siedo paziente: ci sono solo 3 numeri avanti a me, che bello, ho fatto bene a venire prima. La mia attenzione quindi viene catturata dal televisore appeso in un angolo che trasmette un programma d'intrattenimento supertrash -di quelli soliti pomeridiani- mentre si sta esibendo una tizia che somiglia ad Alessandra Mussolini con 20 cm di ricrescita scura, top fuxia e jeans. Intanto sento periodicamente il "beep" del pulsante che chiama il prossimo, ma, quando distolgo lo sguardo dalla Mussolini, mi rendo conto che esiste una pericolosa fila parallela che va avanti ad un altro sportello indipendentemente dal beep. "Chi è il terzo?" ecco come l'impiegata dello sportello della fila parallela chiama i pazienti. Uhm. E il simpatico numerino? Che si prende a fare? Io non ho fatto proprio caso a chi stava davanti a me! Al quarto parallelo chiamato mi alzo per mettermi in fila, per far vedere insomma che non dormo, visto che si sta cominciando a creare un po' di caos. Una signora si alza dietro di me e capisco che pretende di passare avanti, allora le chiedo se fosse arrivata prima di me e mi dice di sì "ma è una cosa rapida". No, vabbè, mica c'è bisogno di specificare quanto tempo ci metterai? Se sei arrivata prima vai pure, tanto io non c'ho fatto proprio caso, avevo preso la senha, io.Proprio mentre la signora si appropinqua al bancone, ecco l'ennesimo "beep". Nel display 05. La signora viene ricevuta. Ehm...allora me state a cojonà? Insomma, ad un certo punto vado nella fila parallela (il numerino ormai era carta straccia). La prima cosa che mi chiede la tipa è appunto il maledetto numero, e poi mi fa: "Ma non è passata dalla mia collega?". Ahaha. Non mi scompongo neanche un secondo, dico no e resto lì a prenotare la visita che sarebbe avvenuta dopo. Nel frattempo assisto anche a una discussione in diretta tra l'impiegata della fila parallela e una tizia nell'altra fila, che a quanto pare si è già presentata centinaia di volte a quegli sportelli per chiedere una cosa che loro non possono fare. Battute e ribattute. E io nel mezzo che volevo solo quel benedetto foglio con l'impegnativa della visita, intanto che la mia gola era in fiamme.Allora la mia mente si è estraniata dal contesto e s'è messa a ballare "Samba Fortuna", il grande motivo tormentone del film di Albertone "Il medico della mutua".

A samba concluso, finalmente salgo su col bottino in pugno, dopo che l'impiegata mi ha chiesto di ricordarle quale fosse il mio numero (!). Se giocassi al lotto, punterei tutto sul 5, a questo punto.
Mi siedo vicino ad una bambina paffuta che gioca una specie di "Indovina chi?" con la madre, mi guarda a lungo e sicuramente penserà che affianco si ritrova una mentecatta, data anche la mise da esiliata.Allora dopo un po' mi metto a guardare come gioca, e quando alla fine mi dice sorridendo "E' già la seconda volta che vinco!" penso che avrà avuto pietà di me e delle mie sofferenze, e avrà deciso di rivolgermi la parola. Oh, è il mio turno, finalmente, in un'ora e mezza ho risolto.Beh, risolto è un parolone, ma ci proviamo, a botte di antibiotici e paracetamolo.Ci mancava solo che il medico mi dicesse "Vuoi guarì? Non litigà più co' tu' marito!", come dice al minuto 1.17 il dott. Guido Tersilli, visitando una paziente col mal di gola. 

Oggi il mio karma personale ha guadagnato 1000 punti.

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