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Dio, cause, effetti

Creato il 11 agosto 2011 da Losgherro

Una riflessione di origine teologica (cattolica) riferita alla lettura di Gs 3, 7-10. 11. 13-17, pone in evidenza dal punto di vista ‘metafisico’ come al Dio biblico non interessino affatto le ’cause’ quanto soltanto(?) gli ‘effetti’.

In altre parole: la gran parte dei discorsi ‘classici’ su dio dal punto di vista filosofico -e soprattutto metafisico- ha posto la propria attenzione sul rapporto tra ‘questo’ dio e le c.d. ’cause’ che a lui farebbero capo all’interno del mondo in cui l’umanità vive… ciò dalla Filosofia greca a quella moderna tedesca.

In realtà i racconti biblici mostrano una consapevolezza ed un ‘interesse’ completamente diversi: al Dio di Abramo-Cristo interessano SOLO gli ‘effetti’ non le loro ’cause’!

All’agiografo del Libro di Giosuè non importa affatto quale sia stata la ‘causa’ dell’arrestarsi del corso del Giordano seppure in un periodo di piena (probabilmente una frana come altre ne ricorda la storia)… semplicemente prende atto che PROPRIO QUEL GIORNO le acque si fermarono per alcune ore molto più a Nord (e specifica anche la località) in modo da lasciare asciutto il corso del fiume cosicché Israele passasse all’asciutto. Il racconto del passaggio del Mar delle canne riportato in Esodo, nella versione più antica (da estrapolare tra le tradizioni jahvista ed heloista) risponde alla stessa logica: fu una bassa marea favorita dal forte vento d’Oriente…

A differenza dei ‘teologi’ (soprattutto scolastici), le ‘narrazioni’ bibliche non si interessano praticamente mai alle ’cause’ attraverso cui Dio sarebbe intervenuto a favore del suo popolo, ma solo agli ‘effetti’ di salvezza a vantaggio del popolo.
Dal punto di vista veramente teologico CONTA SOLO QUELLO che Dio ‘HA FATTO’… in un preciso momento assolutamente ‘propizio’, il ‘come’ non ha nessuna importanza!



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