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Dipendere dal top player non fa la differenza

Creato il 26 marzo 2013 da Mbrignolo

Dipendere dal top player non fa la differenzaINCHIESTE (Milano). Sempre più nel calcio moderno si tende a riassumere la globalità di una squadra con il nome del giocatore simbolo di essa, la star che regala vittorie, fama e grandi trofei. E’ per questo che oggi si parla del “Barça di Messi”, del “Real di Ronaldo” o, per citare il più grande amore a prima vista di tutti i secoli, del “Milan di Balotelli”. Anche Sir Alex Ferguson, uomo di saggezza calcistica sconfinata, si lasciò andare ad una dichiarazione che insegue questa corrente: “C’è stato un momento della nostra storia in cui un solo uomo ci ha tenuti a galla…Eric Cantona”. Altrettanto celebre è la frase di Carlos Bilardo, a cui fu chiesto di commentare l’undici iniziale della nazionale argentina che prese parte al mondiale del ’90: “Maradona, Caniggia e altri nove” fu la risposta dello storico allenatore argentino.
Secondo dati e statistiche accurate, però, la tendenza a fare del giocatore-immagine il fulcro delle vittorie della squadra non è sempre rispettata, anzi, è molto spesso contraria a ciò che ci si potrebbe aspettare. Come riferisce il Guardian, è molto frequente che i risultati del club non dipendano dalle prestazioni del proprio fenomeno, o meglio, ne dipendano solo in parte. Infatti, secondo le analisi del centro statistico Opta, specializzato in dati statistici sportivi, sono plurimi i casi di squadre che presentano una percentuale di vittorie maggiore senza il proprio giocatore chiave in campo, nonostante la parte esigua dei match presi a campione sia ovviamente minore rispetto a quella in cui il giocatore compare tra gli undici titolari.
Interessante è l’esempio che concerne le prestazioni del Tottenham della stagione 2010-11, che ha conseguito una percentuale maggiore di successi senza Gareth Bale in campo, nonostante la forma smagliante del gallese. Sono infatti 44 su 92 le vittorie in campionato (48%) con Bale, pari a 1.74 punti a partita, mentre nei 14 match in cui non ha solcato il terreno di gioco gli Spurs hanno raggiunto il 57% di vittorie, pari a 1.79 punti a gara. Il dato è confermato anche dai risultati ottenuti dall’analisi di 140 partite giocate dal Liverpool contro le “big six” del campionato inglese, dai quali si evince che i Reds hanno vinto più partite (37%-35%), hanno segnato più gol (1,30-1,21) e concesso meno (1,19-1,30) quando Gerrard non è sceso in campo.
Le considerazioni fatte da Opta riguardo alle percentuali di Real, Liverpool e Arsenal, rispettivamente rappresentati da Cristiano Ronaldo, Torres e Vieira rispecchiano una tendenza a pareggiare i successi e le sconfitte dei club, che hanno mantenuto un andamento del tutto simile sia con che senza il proprio beniamino. E’ altresì vero che non è discutibile l’impatto devastante del primo Torres o di CR7, spesso lasciati in panchina a riposare contro squadre di caratura minore, dunque difficilmente trasformabili in numeri e percentuali.


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