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Dipinto dell'esimia Artista Mary Jane Q. Cross Cristianes...

Da Eleonoraely

Dipinto dell'esimia Artista Mary Jane Q. Cross Cristianes... Dipinto dell'esimia Artista Mary Jane Q. Cross 

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Cristianesimo vissuto Consigli fondamentali alle anime serie 
di Dom Francesco di Salles Polline, certosino.  
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 Continuazione della 3 parte


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XX. A che punto ti trovi?
E le tue azioni? Tu mangi e bevi per i tuoi bisogni, ti diverti per il tuo piacere, parli per il tuo vantaggio, lavori per i tuoi successi, vai e vieni per i tuoi interessi! Oh! il tuo interesse! lo cerchi dovunque, lo persegui senza posa: e puoi considerarti ben felice quando non ti fa commettere delle viltà! L'interesse ne fa commettere tante! Ma qui non parlo del male che fai, lo suppongo corretto; parlo del bene che credi di fare, e in questo bene vedo dominare sempre e dovunque la ricerca di te.
Non è forse vero che è il fine umano che ispira abitualmente le tue azioni? Quello che fai ha ordinariamente uno scopo ben chiaro e definito: questo scopo è la tua utilità personale; utilità naturale e per lo più materiale, qualche volta anche; poco importa; il primo e il principale sei sempre tu. Qual posto tiene l'interesse di Dio nella tua condotta, in confronto col tuo interesse? Abbastanza ristretto, no? anzi troppo ristretto, secondarissimo. Voglio ammettere che di quando in quando tu sappia dimenticare te stesso, far un sacrificio, prodigarti; ma confessa che ciò non è precisamente quello che domina il tuo orizzonte finora. Ah! l'egoismo!persino nel bene! persino nel prodigarsi!
E che influenza ha su di te l'occhio dell'uomo! E l'occhio di Dio ne ha altrettanto? Non è vero che in pratica temi l'occhio dell'uomo più che l'occhio di Dio? Vi sono molte cose, che tu non faresti, se non fossi visto; ed altre che non faresti, se fossi visto. Calcolane il numero. L'occhio dell'uomo modifica in modo straordinario la tua condotta; e l'occhio di Dio in che cosa la modifica?
Dunque in pratica, poiché bisogna esser pratici e non cercare d'illudersi, in pratica, Dio è per te meno dell'uomo, perché ha minor influenza pratica sulla direzione della tua condotta. Un cristiano che crede in Dio, deve rispettare l'occhio di Dio solo e non mai lasciarsi dominare dall'occhio di nessun uomo.
Fintantoché sentirai che l'occhio dell'uomo modifica il fondo della tua condotta, di' pure che Dio in te non ha il primo posto. Fintantoché sarai schiavo d'un rispetto umano qualunque, anche di quello che ti fa fare il bene, la tua vita non avrà la rettitudine che dee avere, e non ti comporterai in un modo abbastanza degno della tua fede.
Un secolo fa la Rivoluzione aveva proclamato i diritti dell'uomo: non è forse vero che noi li mettiamo meravigliosamente in pratica? Quando si proclameranno di nuovo i diritti di Dio? E quando li rimetteremo noi al loro posto? I diritti di Dio passano avanti a tutto per chi ha fede. Credi in Dio? Chi deve passare il primo, Lui o tu?
Suvvia, bisogna risolutamente servire Dio. Sai che il catechismo dice: L'uomo è creato per conoscere, amare e servire Dio. Comprendi queste tre parole: conoscere amare servire?... Comprendi questo complemento oggetto: Dio? Sai il comandamento? Quello che è il più grande e il primo?
Amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua mente, tutto il tuo cuore, con tutte le tue forze. È lui che devi amare e servire, amarlo e servirlo con tutte le tue forze. Dio dice proprio: con tutte le tue forze. Sai che Dio non s'accontenta di parole, e non ha l'abitudine di non dir nulla.
Ancora una volta, medita il gran comandamento. Nostro Signore dichiara che è il più grande, e tu non farlo il più piccolo. Dichiara che è il primo, e tu non lo fare il secondo. Il comandamento che riguarda il prossimo e te stesso, non viene che in secondo luogo. Sii dunque una buona volta consentaneo alla tua fede e alla tua ragione, in modo da conservare questi due comandamenti nell'ordine in cui Dio li ha messi.

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XXI. Raddrizzamento.
Ma allora, devo capovolgere tutta la mia vita? - Sì, devi capovolgerla e raddrizzarla. Occorre né più né meno rovesciare e raddrizzare l'insieme delle tue idee, dei tuoi affetti e delle tue azioni. Tu vedi, ami ed agisci a rovescio, perché sei dappertutto in prima linea e questa è la gran menzogna della tua vita. Bisogna pensare una buona volta ad amare non più con parole e con la lingua, il che è contentarsi di parole, ma ad amare con le opere e in verità.
- Allora bisogna ch'io cessi di pensare, di amare e d'agire per me?
Chi ti ha detto questo? Vediamo: ritorniamo al piano di Dio. Dio ti, diede un duplice fine: la sua gloria in primo luogo, la tua felicità in secondo luogo. Poiché te ne diede due, non è permesso di sopprimerne uno. Tu ora sopprimi troppo la sua gloria; è forse questa una ragione per passare all'estremo opposto, e opprimere la tua felicità? Conserva il piano di Dio; rettifica, rimetti le cose a posto, è molto ed è sufficiente.
Sì, molto, e temo perfino che sia un lavoro impossibile; non si rifà la propria vita come si rivolta una tasca. - No, non si rifà così prontamente la propria vita. Ma non bisogna mai domandarsi se ciò è impossibile; questo è il primo e l'ultimo argomento dei vili. Lascia ai vili la loro viltà e il loro argomento. Non sei tu, risoluto d'andare al fondo dei tuoi princìpi e d'esser logico sino alla fine? Bisogna domandarsi se tale è il dovere, e il dovere non è mai impossibile, anche quando per esso bisogna sacrificare la vita.
A me, ciò che pare impossibile, è che tu abbia la fede, dico meglio, che tu abbia la ragione, e che continui a dar a Dio il posto che gli hai dato nella tua vita. O tu, logico con te stesso, compirai fino in fondo il tuo dovere dando piena ed intera soddisfazione alla tua ragione e alla tua fede; oppure negherai Dio, e allora sarai libero di sragionare logicamente; ovvero mentirai a te stesso, mentirai alla tua fede e alla tua ragione, vivrai d'espedienti e di mezze misure, sarai un uomo dappoco e falsato, la tua vita non avrà né logica né verità, non sarai che un volgare giocoliere, come ce ne sono tanti sulla scena del mondo. Scegli. 

- Ma come intraprendere un'opera così colossale qual è quella di rifondare la mia vita? - Su, via! sii uomo generoso e sincero, di' a Dio che può fare assegnamento sopra di te, e tu fa' assegnamento sopra di Lui. Sii risoluto a tutto, e vedrai che Dio ti condurrà. Non puoi immaginare quanto è semplice quest'opera così grandiosa. Tutto sta nel sapere come si deve fare; ma questo te lo mostrerò più avanti. Il grande artefice di questa costruzione può tutto, perché, come vedrai, questo artefice è Dio. Non hai veduto, a principio, che la vita soprannaturale è una vita di cui Dio stesso fa vivere l'anima, come l'anima fa vivere il corpo? È lui che ti fa vivere per sé. Tu ora vivi per te, perché vivi di te, cioè, della tua vita corporale e naturale. Tu non vivrai per Dio, se non quando vivrai di Dio, cioè di quella vita soprannaturale, in cui Dio prende possesso della tua mente, del tuo cuore e dei tuoi sensi, per farti conosce amare ed agire soprannaturalmente in vista di Lui.
Dovrai dunque lasciare che Dio ne prenda possesso, affinché possa rettificare i tuoi pensieri, i tuoi affetti e le tue azioni.

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XXII. Il cristianesimo attuale
Ed ora esamina lo stato della società: guarda a che punto ci troviamo. Da un lato ci sono nemici implacabili del nome di Dio, che s'affaticano in tutti i modi a rimuovere l'idea di Dio da tutto ciò che è umano. E tu sai quanto la lotta è accanita e quali proporzioni ha preso. Dall'altra ci sono gli esseri che si credono cristiani, che si dicono tali, che hanno la pretesa di lavorare per Dio, e che a lui non lasciano che un posto molto secondario nell'economia della loro vita. Comprendi la falsità d'una simile condizione di cose, e la nullità a cui uno fatalmente si condanna ponendosi in essa? Dio è tutto o niente; Egli è il primo o non è affatto; dal momento che non è al Suo posto, finisce con non aver niente.
Orbene, sta attento: nella vita privata come in quella pubblica, in quella civile come in quella politica, dico di più, nella stessa vita religiosa, Dio tiene davvero il primo posto? Egli non è pressoché in nessuna parte il primo. L'interessamento domina le intelligenze, assoggetta i cuori, dirige le azioni.
La vita è organizzata in modo che l'uomo è il primo in tutto. Tutto l'organismo della famiglia fino alla società religiosa, è falsato.
Che cos'è la nostra istruzione? la nostra educazione? La nostra formazione? La nostra istruzione dovrebbe collocare Dio in cima alla nostra mente; la nostra educazione dovrebbe collocarlo al centro del nostro cuore; la nostra formazione dovrebbe metterlo alla base della nostra condotta. Ora Che succede? La nostra istruzione è umana, la nostra educazione è umana, la nostra formazione è umana.
Se si fa posto a Dio, ciò si verifica in un santuario isolato, in cui la vita pratica non ha quasi nulla a vedere. Gli abbiamo fatto una capanna più o meno bella, in questa capannetta gli diamo una piccola parte della nostra vita, e questa la chiamiamo vita cristiana!
Né nelle idee, né nei costumi né nelle leggi, né nelle istituzioni, né negli individui, Dio ha il posto che gli è strettamente dovuto. Insomma tutto è in gran disordine; per conseguenza tutto dev'essere capovolto. 

...
Ah! se ci decidessimo a raddrizzarci! Se, invece di gridare contro gli spazzaturai, che dopo tutto non hanno per missione che di portar via le spazzature, noi ci riformassimo, se vomitassimo il veleno rivoluzionario, di cui siamo imbevuti fino al midollo, se imparassimo a conoscere, amare e servire Dio collocandolo dovunque al di sopra dell'uomo, noi faremmo la sola opera seria e la sola necessaria nell'ora presente. Prima d'impegnarti a dare il tuo contributo a qualche opera sociale, riforma te stesso, e poi compi opere che siano rette.
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XXIII Le età della fede. 
Nei tempi in cui c'era la fede, Dio aveva un posto ben diverso nella vita. La legge delle primizie gli consacrava i primogeniti dell'uomo, degli animali e dei prodotti della terra. In tutto la prima parte era per Lui. La preghiera e il segno della croce erano dappertutto; le azioni ordinarie della vita portavano sempre un segno religioso. Gli atti pubblici e quelli privati si facevano nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Nulla si faceva senza Dio.
Se si parlava d'un progetto, si diceva se piace a Dio. Se si era ottenuto un felice successo: grazie a Dio.
Prima, si faceva assegnamento su di Lui; dopo lo si ringraziava. La vita privata e quella pubblica erano orientate verso l'onore di Dio. Si era i servi di Dio. Il più sacro interesse dei popoli era l'onore di Dio, e il delitto più esecrato era il sacrilegio. La legislazione pubblica, i costumi del popolo, le istituzioni sociali e le idee correnti erano segnate d'una profonda impronta religiosa. L'uomo aveva le passioni e le sue colpe; ma al di sopra delle passioni umane, dovunque vedevasi dominare l'idea di Dio.
Le grandi lotte, le grandi leggi, le grandi epoche, i grandi popoli, sono quelli, in cui vedi l'idea divina ispiratrice del movimento umano.
La storia vera dell'umanità dovrebbe essere studiata alla luce di questi princìpi: poiché la storia non è altro che la conoscenza dell'azione di Dio in mezzo all'agitazione umana. E guarda un po' quello che hai imparato nella storia. Hai imparato a seguire le vicende dell'agitazione umana; ma dell'azione di Dio che cosa hai imparato? De Maistre ha ben ragione di dire che da noi la storia è da trecento anni una incessante cospirazione contro la verità.
La società cristiana dev'esser rifatta; e per rifarla, la prima necessità che s'impone è quella di raddrizzare le proprie idee. Fintantoché non si avranno idee rette, si camminerà per istorto, perché l'uomo cammina secondo le sue idee. È l'idea che fa l'uomo.
Oggi non ci sono più uomini, perché non ci sono più idee, non ci sono che parole. Vuoi essere un uomo? esci dalle parole ed abbi delle idee, cioè, delle visioni profonde sulle cose. E per aver delle visioni profonde sulle cose bisogna vederle tali e quali Dio le conduce. E per vederle così, bisogna che ti collochi dal punto di vista in cui Dio vuole che tu sia: quand'uno si trova in un punto sbagliato vede falso. Dunque prima Dio e poi tu.
Quando avrai attuato questo gran programma: Dio il primo, nelle tue idee, nei tuoi affetti, nelle tue azioni, in tutta la tua vita, allora comincerai ad essere un cristiano. - Come? io comincerò?... Ma io penso che almeno allora lo sarò, e pienamente. -
Non ancora del tutto; poiché quello che ora ti ho detto non è che la prima parte e neppure la più grande della vita cristiana. Ne rimane ancora un'altra, più bella ed estesa, e più profonda.
E se tu credi in Dio, sei logicamente obbligato a percorrerla fino in fondo; te la insegnerò nella seconda parte.

 (Continua)

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