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Diritti TV Serie A: Sky e Mediaset presentano offerte sia per il digitale che per il satellite, ma sulla gara è giallo

Creato il 07 giugno 2014 da Nicola933

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L’assegnazione dei diritti televisivi della Serie A per il triennio 2015-2018 sta assumendo sempre più lineamenti di un “giallo“.
Le ricche offerte presentate dagli operatori con le «invasioni di campo» di Sky nel digitale e Mediaset nella tv satellitare hanno fatto finire nel caos l’asta sui diritti. Si aprono così perlomeno tre scenari: il «cappotto» di Sky sulle partite delle grandi squadre, l’en plein di Mediaset su tutte le partite in digitale, l’annullamento della gara. Sono infatti diverse le questioni che lasciano più di una perplessità in vista della valutazione della Lega calcio e dell’advisor Infront e che potrebbero portare a esiti anche opposti per l’asta. I nodi da sciogliere riguardano l’offerta ‘vincente’ di Sky Italia sulle partite delle squadre big di Serie A sia in versione satellitare sia in versione digitale (un’ipotesi non esplicitamente vietata dal bando di gara, ma che – secondo più fonti – pare in contrasto con le linee guida per l’asta approvate dall’Antitrust); altro nodo è l’offerta «condizionata» di Mediaset per il pacchetto di partite in esclusiva multipiattaforma (vale solo se ottiene anche un pacchetto di partite delle big); un altro ancora è l’assenza di offerte per le partite via internet che in base al regolamento darebbe a Infront la possibilità di azzerare tutta la gara. Tre le ipotesi che si aprono secondo gli operatori. Se la Lega Calcio decidesse di assegnare all’offerta più alta, Sky si ritroverebbe padrona di tutti i match delle grandi squadre sia in digitale sia in satellite pagando 770 milioni e l’offerta di Mediaset decadrebbe. A quel punto la Lega Calcio potrebbe decidere di accettare per il pacchetto relativo alle 12 squadre in esclusiva la proposta di Fox Sports che è però inferiore al prezzo minimo e soprattutto aprirebbe il rischio concreto del giudizio antitrust visto che Fox e Sky, società con lo stesso azionista, trasmetterebbero di fatto tutte le partite. Ecco perché questa soluzione viene ritenuta difficilmente praticabile soprattutto perché in questo modo l’incasso sarebbe deludente per la Lega Calcio. Il secondo scenario è quello di assegnare i pacchetti con le principali squadre uno a Sky (che ha offerto di più in entrambi i casi) e uno a Mediaset (che però sul digitale è arrivata terza superata anche da Fox). Questa situazione creerebbe una situazione paradossale. Dovendo massimizzare gli incassi infatti la Lega Calcio potrebbe assegnare le partite in digitale (abituale piattaforma di Mediaset) a Sky per 420 milioni e le partite via satellite (piattaforma abituale di Sky) a Mediaset per 350 milioni. In questo caso – che probabilmente piacerebbe alle casseforti della Lega Calcio – il Biscione sembrerebbe avere a portata di mano l’en plein ottenendo anche il pacchetto delle altre partite multipiattaforma per il quale ha messo sul tavolo 306 milioni. Il terzo scenario è quello dell’annullamento della gara e della ridefinizione dei criteri di offerta e di assegnazione. Una ipotesi percorribile ma che sarebbe forse un grande autogol per la Lega Calcio e forse il minore dei mali per i broadcaster. Una volta scoperte le carte nella ‘falsa partenza’ della prima gara e con paletti ancora più stringenti è infatti probabile che ogni operatore offra solo per la sua piattaforma di competenza e che la gara al rialzo sfumi.

LE REAZIONI DEI PROTAGONISTI - «Nel bando per la Serie A, come in tutti i bandi internazionali, ci sono regole chiare: vince chi offre di più pacchetto per pacchetto. E noi siamo certi che anche in Italia valga questo principio». Così Jacques Raynaud, executive vice president Sport Channels & Advertising di Sky Italia sulle offerte presentate per i diritti tv della Serie A per i campionati di calcio 2015-18. «Una mossa aggressiva – ha detto questa mattina Paolini – e una difensiva. I pronostici davano Beppe Grillo vincitore alle Europee ma poi ha vinto Matteo Renzi». Una metafora elettorale per rappresentare il testa a testa tra Sky e Mediaset a cui Raynaud risponde: ‘Paragonare un bando di gara a una competizione elettorale con exit poll è del tutto fuori luogo. Le regole del bando di gara per i diritti della Serie A sono state approvate dall’Autorità Garante della concorrenza e del mercato e dall’Agcom e Sky si è attenuta scrupolosamente a queste regole’.


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