Dischi parlanti: Foo Fighters – My hero.

Lo so, abbiamo parlato dei Foo Fighters pochissimo tempo fa, a proposito della loro esibizione durante l'ultima puntata dello show di David Letterman.
Ma, cari lettori, devo ritornare sull'argomento. I Foo Fighters sono in tour, e ieri sera hanno suonato in Svezia, come sempre davanti a un sacco di gente.
I concerti dei Foo Fighters non sono esattamente come concerti da camera, composti e tranquilli, così è successo che – schizzando qua e là sul palco come una pallina pazza – Dave Grohl è caduto. Abbiamo anche un prezioso contribuito da Twitter, con tanto di cerchiolino identificativo.

Per sedare subito la preoccupazione dilagante, Grohl ha ripreso il microfono e ha cercato di rassicurare tutti.
"Penso proprio di essermi rotto una gamba, sì": non è esattamente rassicurante, ma tant'è. Il frontman dei Foo Fighters si è davvero rotto una gamba cadendo dal palco durante la seconda canzone del concerto.
Però questa, cari lettori, è una storia che inizia male ma che ha il suo lieto fine, come le tragicommedie shakespeariane, solo con una colonna sonora più rock.
Il pubblico non ha dovuto lasciare lo stadio e tornare a casa sperando in un rimborso del biglietto o in una replica del concerto. Niente di tutto questo: Dave Grohl, come se gli si fosse spezzata un'unghia, ha annunciato che si sarebbe allontanato per farsi sistemare la gamba e poi sarebbe tornato a finire il live.

È quanto ha fatto, cari lettori. È tornato sul palco e ha finito il concerto con la sua bella gamba rotta. Ci sono ancora pochissimi video online (quando leggerete questo post, probabilmente ce ne saranno a dozzine: diamo il tempo agli amici svedesi di tornare a casa e caricare i loro video su YouTube), ma anche stavolta ci viene in aiuto il benedetto "popolo del web".


Qualcuno potrà pensare che "con quello che guadagna, è il minimo suonare pure con una gamba rotta"; certo, però è anche vero che esiste chi manca di rispetto agli altri (in questo caso, le migliaia di spettatori dello show) anche guadagnando molto di più; dunque forse non è una questione di soldi, ma più semplicemente si tratta di etica, passione, stoicismo, e rispetto per i soldi (propri e altrui).
Alla fine, Grohl si è anche spostato da un palco all'altro (ovviamente con delle stampelle), per suonare "My hero", un titolo che – almeno per una sera – gli è calzato a pennello.