Dischi parlanti: Sparkles a Barcellona.

Avvertenza: questo disco parlante racconta una musica che mi è vicina. Se siete il tipo di lettore che storce il naso all'idea che si possa scrivere bene – e con cognizione di causa – anche di chi si conosce bene, e non solo delle celebrità lontanissime, forse (se non siete disposti a cambiare idea) non dovreste leggere questo post, ma navigare altrove (non so, tipo qui). 
In questi giorni, a Barcellona, si sta svolgendo uno dei festival musicali più attesi dell'anno. Lo so, è una frase fatta in stile Rosanna Cancellieri, ma il Primavera Sound è davvero un appuntamento che tutti quelli che amano macinare chilometri per un buon concerto tengono sott'occhio ogni anno. Si aspetta la line-up facendo ossessivi refresh della pagina del festival e nel frattempo si tiene aperto il sito della compagnia aerea con il volo più conveniente per Barcellona. Quest'anno, per me, è stato un po' diverso. No, non vi sto scrivendo da qualche bar hipster di una plaza qualunque della città spagnola, ma è un po' come se lì ci fossi anch'io. Ho usato i dischi dei Fabryka già altre volte, nel mio spazio qui in Farmacia Serra, e nel frattempo questa band di amici (tra loro, ma anche miei) ha fatto un bel po' di cose. Mentre noi stavamo qui a far parlare i dischi, lo hanno fatto anche loro, senza fermarsi mai tra prove, registrazioni e concerti. È col duro lavoro che si cresce, dopotutto, e infatti i Fabryka sono cresciuti al punto da essere chiamati a suonare – appena un paio di mesi fa – in occasione di un altro evento dedicato non solo alla musica, ma alla cultura contemporanea mondiale: il South by South West di Austin, Texas (sì, tra i vari concerti programmati durante il SXSW, anche uno in un locale con un enorme elefantino rosa).Pochi giorni prima che dalla Puglia i Fabryka partissero alla volta di Barcellona, è uscito Sparkles, il loro nuovo EP, che si può ascoltare (anche su Spotify), ma soprattutto comprare online (qui in pacchetto superfigo con maglietta e altre meraviglie ). Aggiornano Facebook abbastanza spesso da consentirmi di consigliarvi di seguirli per restare aggiornati sulle prossime notizie.Dunque avrei potuto cedere al sentimentalismo, all'orgoglio che si prova nel vedere degli amici andare in giro per il mondo a portare musica (e dunque gioia), e avrei potuto cedere ancora una volta alla Rosanna Cancellieri che è in ognuno di noi intitolando questo post "La Primavera dei Fabryka", ma ho resistito, e ho preferito risparmiarci tutti.  Ma, per non rischiare oltre, quando inizio a straparlare, è sempre meglio lasciar parlare i dischi.