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Dischi parlanti – Tormentoni estivi (seconda puntata) – Jason Derulo – Want you to want me

Da Farmacia Serra Genova
Del caldo, cari lettori, non parliamone più. Sto adottando la tecnica del “se non ne parlo, non esiste”. Non funziona bene quanto la tecnica dell’“Accendere il condizionatore a venti gradi”, ma siamo ancora in fase di sperimentazione.
Passiamo dunque direttamente alla seconda puntata dei dischi parlanti dedicati ai tormentoni estivi.
Questo disco è in realtà di qualche mese fa (marzo, per l’esattezza), ma temo che sia intenzionato a tormentarci pervicacemente almeno fino a ferragosto. Jason Derulo è uno cocciuto, a quanto pare, e “Want you to want me” è ancora tra i brani più trasmessi dalle radio; questo nonostante il titolo imbarazzante, ché in inglese suona tutto meglio: non credo, infatti, che se il Jason Derulo italiano scrivesse una canzone intitolata “Voglio che tu mi voglia” avrebbe lo stesso successo.

Come per il disco parlante della scorsa settimana, anche questo lo avevo soltanto ascoltato (e riascoltato, e riascoltato ancora) senza mai conoscerne il video. Ed era così bello essere ignorante, lo confesso. Diretto da Colin Tilley (regista anche di video di Chris Brown, Justin Bieber e 50 Cent), il video di “Want you to want me” è didascalico quanto un tutorial di Clio Makeup.
In tutto questo muoversi seguendo pedissequamente i versi della canzone, aleggiano pezzetti di robe volanti, foglie secche e polvere, ragion per la quale – a metà video – ho dovuto prendere sei antistaminici.
Dischi parlanti – Tormentoni estivi (seconda puntata) – Jason Derulo – Want you to want me

I protagonisti, Jason e una bellissima e procace ragazza, dapprima si rotolano in letti separati, struggendosi per la mancanza l’uno dell’altra. Lui dice proprio che si vorrebbe svegliare accanto a lei. Ma come fare, santo il cielo? Siamo separati, come faremo a svegliarci assieme? Noi, dall’alto, vediamo che in realtà sono separati soltanto da una parete e basterebbe alzarsi e girare l’angolo, ma finché non lo dice Jason nella canzone, non c’è molto che noi si possa fare. Finalmente, Jason dice proprio “you open the door”, e così lei scopre almeno l’esistenza delle porte e grazie al cielo lo struggimento ha termine e i due possono allegramente rotolarsi in uno stesso letto.
Poi ovviamente, trattandosi di un tormentone estivo, arriva il momento del sollievo: lei si stende in una comodissima vasca da cui fuoriescono stalattiti di ghiaccio e lui pende dal soffitto (non avendolo mai fatto, chi mi garantisce che non sia un ottimo metodo per trovare refrigerio). Poi però, nonostante la pioggia che inizia a venir giù copiosa (sì, piove in camera da letto ma per loro non è un problema, a quanto pare), non ci si libera mica di tutta quella polvere, che torna a svolazzare ovunque.
SPOILER.
Il video si conclude con un riassunto di tutte le situazioni, pioggia-polvere-letto-muro-vasca con ghiaccio-taxi, e torna poi al punto iniziale, dove Jason è steso di nuovo nel suo lettino da solo e non sa cosa fare, finché non arriva un’altra canzone (sua) a dirglielo.

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