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Discorso del presidente iraniano mahmud ahmadinejad in occasione della conferenza internazionale sull’unità islamica del 27 gennaio 2013

Creato il 28 gennaio 2013 da Eurasia @eurasiarivista
:::: Mahmud Ahmadinejad :::: 28 gennaio, 2013 :::: Email This Post   Print This Post DISCORSO DEL PRESIDENTE IRANIANO MAHMUD AHMADINEJAD IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’UNITÀ ISLAMICA DEL 27 GENNAIO 2013

Col nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso

Questi giorni ricorre l’anniversario della nascita del Nobile Profeta Muhammad e dell’Imam Jafar as-Sadeq. Colgo l’occasione quindi per fare gli auguri a tutta l’umanità. Dobbiamo discutere del concetto di unità. L’uomo è stato creato per l’unità, per la cooperazione, Dio non ha creato l’uomo per fare la guerra, per litigare, ma per collaborare affinché si possano raggiungere obiettivi nobili come la beatitudine. Solo attraverso la cooperazione l’uomo può raggiungere le vette della civiltà. Abbiamo discusso di molti problemi in tutto il mondo: in alcuni paesi musulmani, in Europa, in America, in Asia, in Africa, altrove. Dappertutto nel mondo ci sono molti problemi. La missione dei profeti era quella di risolvere queste guerre e questi conflitti. Il Profeta Muhammad è l’Uomo Perfetto, è l’intermediario tra Dio e l’uomo, egli è la Luce, è il Vicario di Dio. E’ lui che unisce i musulmani. Ma perché noi vogliamo l’unità? Vogliamo unirci per il passato o per il futuro. Partiamo anche dal presupposto di voler fare un’unità per il passato, ma ciò a cosa servirebbe?

Non voglio dire che discutere di storia non è importante, ma è una cosa che finalizzata a se stessa non ci porta da nessuna parte. Penso che è difficile trovare una visione univoca sulla storia. Guardate il presente: i fatti di oggi sono sotto i nostri occhi, eppure vi sono diverse interpretazioni. Non vi è una visione univoca sul presente, figurarci sul passato. L’unità deve essere proiettata nel futuro. Cosa vogliamo fare per il futuro? Vogliamo unirci per difendere lo status quo? Per difendere lo status quo non c’è bisogno di unità. Non abbiamo bisogno di un’unità statica, ma di un’unità dinamica, per il cambiamento. Bisogna capire la missione storica che dobbiamo adempiere: a cosa serve la nostra unità? L’unità nell’azione, per il futuro. Gli escursionisti, mentre compiono una scalata, lavorano e collaborano, ma perché? Hanno lo stesso obiettivo, raggiungere la vetta della montagna. Prima dobbiamo unirci nelle intenzioni, dobbiamo tutti muoverci per la causa di Dio. Chi ha obiettivi diabolici non può essere unito, noi pensiamo che siano uniti, ma in realtà non lo sono. Solo se si lotta per la causa di Dio si è uniti. Se oggi fossero qui i profeti sarebbero tutti stati d’accordo, perché loro lavoravano per la causa di Dio. Se l’uomo vuole raggiungere la perfezione deve muoversi per Dio, verso Dio, altrimenti non ci sarà mai unità. Poi dobbiamo unirci per un obiettivo.

Cosa cerchiamo noi? Supponiamo pure di aver raggiunto l’unità. E poi? Vogliamo forse creare un blocco di paesi musulmani contro i cristiani? Oppure vogliamo creare un impero islamico? Questo è quello che vuole da noi il Profeta Muhammad? La prima cosa che dobbiamo cercare è il monoteismo, ogni forma di beatitudine e di perfezione si basa sul monoteismo. E’ impossibile riuscire a raggiungere la perfezione e la beatitudine senza il monoteismo. Questo è stato il messaggio di tutti i profeti. Poi, dobbiamo ricercare la giustizia, senza di essa non vi sarà alcuna possibilità di perfezione e beatitudine. Vediamo anche i governi retti dal marxismo, hanno parlato di giustizia in passato, ma senza monoteismo il progetto non è andato a buon fine. Oggi vi è un sistema economico imperante che si basa sulla depredazione delle risorse degli oppressi e sulla rapina sistematica, a favore delle tasche dei capitalisti. L’esempio lampante di tutto ciò è il deficit e il debito del governo nordamericano. Loro hanno un debito spaventoso, impressionante. Dopo le guerre mondiali gli americani hanno imposto al mondo un pezzo di carta di nome “dollaro”, e con una spesa di cinque centesimi nella Banca Centrale stampano un pezzo di carta sul quale c’è scritto “100 dollari”. Con questo pezzo di carta che in realtà vale cinque centesimi “comprano” beni da tutto il mondo, ma questa è più simile ad una rapina che non ad una transazione vera e propria. In questo modo comprano di tutto, energia, tecnologia, risorse umane. Poi per giustificare questo sistema di sfruttamento danno la colpa ai popoli e dicono che sono i popoli a essere incapaci e deboli. Sostengono i tiranni, schiavizzano i popoli e poi dicono che la colpa è degli altri. Sono cifre spaventose, il loro deficit è uguale o superiore al budget di alcuni grandi paesi messi assieme. Posso farvi anche l’esempio emblematico dell’Africa. Questo continente ha un sottosuolo ricchissimo, le miniere che si trovano in quel continente lo rendono unico al mondo, d’altronde questo continente è il più povero del mondo. Perché? La risposta è semplice. E’ tutto in mano alle multinazionali. Nell’ingiustizia non esiste prospettiva di perfezione e beatitudine, non vi è nemmeno il tempo di pensare riguardo alla perfezione e alla beatitudine, non c’è il tempo di pensare alla propria umanità. La giustizia è l’inizio, non la fine, deve esserci la giustizia affinché vi possa esserci uno sviluppo etico. Dobbiamo anche ricercare l’amore, solo col monoteismo e la giustizia non si sviluppa l’umanità; una persona monoteista e amante della giustizia è anche un amante dei propri simili. Il Profeta Muhammad era una persona innamorata dei propri simili. La creazione si basa sull’amore, senza amore Dio non avrebbe creato l’esistente. Il Profeta Muhammad era amorevole: se incontrava un beduino del deserto, una persona ignorante e maleducata, il Profeta lo accudiva e lo trattava con amore. Il nostro obiettivo è il monoteismo, ma senza giustizia e amore non ce la possiamo fare. Quale è poi il luogo della nostra missione? La nostra famiglia? Sì, ma non solo. La nostra città? Si, ma non solo. Il nostro paese? Si, ma non solo. La nostra missione è per tutta l’umanità, il Profeta era per tutta l’umanità, la sua scuola di pensiero era per tutta l’umanità. Vogliamo creare un blocco per metterci contro qualcuno? Il Profeta era ed è per tutti, per i musulmani, per i cristiani, per gli ebrei, per i buddisti, per gli induisti ecc. La nostra missione è una missione universale e mondiale, non si limita solo a una regione del mondo. Ogni luogo in cui vi sia un essere umano, lì è presente la nostra missione. Ogni luogo in cui vi sia un’ingiustizia contro un essere umano, a prescindere dalla sua etnia o dalla sua religione, lì noi saremo presenti. Queste sono le parole dell’imam Khomeini, “dove c’è un ingiustizia c’è la lotta, e dove c’è la lotta ci siamo noi.” La nostra missione è per tutta l’umanità. Tutto questo per istaurare la giustizia.

Alcuni pensano che la comunità unica di cui si parla sia solo quella per i musulmani, nel senso odierno di quest’ultimo termine. Non è così. Questa è una comunità universale, per tutta l’umanità. Il Profeta Muhammad in un accordo con una comunità ebraica della penisola araba stipulò quanto segue: “Noi (ebrei e musulmani) siamo un’unica comunità. Il nostro obiettivo è il monoteismo all’ombra della giustizia.” Esiste una sola religione dagli albori della civiltà ad oggi, la religione di Abramo era la stessa di Mosè, la stessa di Gesù e la stessa del Profeta Muhammad. I nemici dell’umanità vorrebbero farci credere che essi sono interessati a salvare i popoli del mondo e a donare loro libertà, diritti umani, democrazia ecc. Con queste belle parole stanno massacrando i popoli in Afghanistan, in Pakistan, in Iraq, in Siria, in Egitto.

Loro vorrebbero liberare il mondo in questo modo. E poi noi ci mettiamo a discutere sulla liberazione dei musulmani. Loro pretendono di avere una missione universale, mentre noi dovremmo pretendere di avere una missione solo per una zona del mondo. Se questo fosse il nostro modo di pensare saremmo destinati a fallire. Loro vorrebbero liberare i popoli, bene, anche noi abbiamo la pretesa di liberare tutti i popoli del mondo, soprattutto l’oppresso popolo americano, che vive schiavizzato da un pugno di corrotti sionisti. Se una persona fosse contenta della povertà nel mondo non sarebbe sicuramente un musulmano. Alcuni però insistono sulle differenze, tra musulmani e cristiani, uno è sciita l’altro è sunnita. Ma tutto si deve muovere verso l’unità, Satana prospera grazie alle divisioni, tutto deve essere indirizzato all’unità, negli intenti e nell’azione, per il monoteismo, la giustizia e l’amore. Però anche questo non sarebbe sufficiente, sarebbe impossibile raggiungere la vera unità senza una guida univoca. Mettiamo anche che tutti i popoli si muovano verso l’unità; ma se ci fossero ancora divergenze cosa dobbiamo fare?

L’unica soluzione è una guida univoca. Alcune volte ci accorgiamo con dolore che un musulmano si mette addosso una bomba, e poi entra in una moschea, e uccide sia se stesso sia gli altri. Sia l’assassino che le vittime sono musulmani e tutti pretendono di amare il Profeta Muhammad e il Corano. Solo una persona che conosca profondamente il Profeta può guidarci, altrimenti in ogni caso saremmo al punto di partenza. Analizziamo la situazione di alcuni paesi musulmani; si, è vero, ci sono le ingerenze del colonialismo. Chi è che bombarda il Pakistan o l’Afghanistan? Però è anche vero che se in questi paesi vi fosse unità, non ci sarebbero gli spazi per queste ingerenze palesi. Perché non c’è unità anche se tutti amiamo il Profeta e il Corano. Perché la nostra comprensione di tutto ciò è limitata. La nostra comprensione di queste cose è ostaggio delle nostre rivalità e delle nostre caratteristiche particolari. Ci sono tanti leader nel mondo islamico, eppure non c’è unità. Solo un uomo che sia della stessa entità dei profeti può guidarci su questa via. L’unità si raggiunge solo in questo modo. La nostra guida deve essere un Uomo Perfetto, senza lacune, altrimenti non vi sarebbero monoteismo, giustizia, amore. Questa è una necessità per tutti gli uomini. Oggi nel mondo islamico chi può avere la pretesa di essere perfetto; chiunque, nel mondo, abbia la pretesa di essere immune da imperfezioni lo dica qui, in questa sede. Non c’è nessuno. Solo l’Uomo Perfetto può guidarci in questo senso. Alcuni mi dicono di non parlare del Messia, visto che ciò potrebbe provocare divisioni. Ma è proprio questo il nostro punto in comune. Il Messia è per tutti, per gli sciiti e per i sunniti, per i musulmani e per i cristiani. Uno dice di essere musulmano e poi massacra altri musulmani. Possiamo dire di aver applicato l’un percento delle direttive dei profeti? Penso proprio di no. Queste cose io le dico per tutti, per me stesso e per gli altri. Il Profeta Muhammad è venuto per l’amore, non per la guerra e per i massacri. Perché dobbiamo massacrarci a vicenda.

Il Profeta era contro queste cose; forse lo sapete già, tutte le guerre in cui è stato coinvolto l’Inviato di Dio hanno avuto 400 morti. 150 tra i musulmani e il resto tra i loro avversari. Oggi noi sappiamo che in Iraq e Afghanistan sono morte centinaia di migliaia di persone. In Libia e in Siria sono morte decine di migliaia di persone. A cosa è funzionale tutto ciò? Il Messia è per tutti, alcuni pensano che il Messia sia solo per alcune etnie o religioni. No, egli è per tutti, per gli sciiti, per i sunniti, per i cristiani, per gli ebrei, per gli induisti, per i buddisti, per gli atei, e il Messia ama tutti gli esseri umani, perché Dio ama tutte le creature, infatti il Messia è il Suo rappresentante, l’Uomo Perfetto. L’uomo è stato creato per la beatitudine, non per l’inferno. Noi dobbiamo unirci nelle intenzioni e negli obiettivi. Per il futuro, per una missione universale e mondiale. Dobbiamo impegnarci per il suo avvento, l’avvento dell’Uomo Perfetto, contro le ingiustizie, e dobbiamo batterci per evitare le divisioni, tutti gli esseri umani, sette miliardi di persone, devono unirsi in questa lotta, non è possibile che quattro corrotti e incivili sionisti, abbiano in mano i destini, e promuovano barriere per dividere i popoli. La passività nei confronti di queste ingiustizie, è un crimine. Uniamoci e fermiamo le ingiustizie, risolviamo una volta per tutte la problematica del sionismo, se oggi tra noi vi fosse stato il Profeta Muhammad, cosa avrebbe detto della questione palestinese. Ecco, questo dobbiamo fare, unirci e applicare gli insegnamenti profetici, questa è l’unica soluzione plausibile. Cosa avrebbe fatto il Profeta contro gli oppressori? Questo è il punto della questione, l’umanità e i musulmani possono trovare l’unità. Il Profeta si rammaricava nel vedere la situazione di degrado dell’essere umano. Sono sicuro del fatto che lo spirito del Profeta e dei giusti è con voi, e vi guiderà sulla via del monoteismo, della giustizia e dell’amore. L’avvento dell’Uomo Perfetto non è una questione impossibile, solo gli oppressori vogliono sminuire questo fatto, ma noi sappiamo che quel giorno non è così lontano come vorrebbero farci credere. La Vittoria sia con voi.

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