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Discovering Medusa: Viaggio nel Mito e nell'Arte

Creato il 20 gennaio 2012 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Discovering Medusa: Viaggio nel Mito e nell'Arte
Questo numero di Pillole Nere è dedicato a una affascinante creatura mitologica, Medusa, che affonda le proprie radici in culture e epoche diverse, dipanando il suo arcano messaggio fino ai nostri giorni, attraverso un lungo viaggio nel mito, nell'arte e nella letteratura:
Il Mito di MedusaLe Gorgoni secondo secondo Esiodo erano tre sorelle Steno, Euriale e Medusa, figlie della divinità marina marino Forcis, padre di Scilla, delle Graie, del drago Ladone, delle Sirene e di altri mostri e della divinità oceanica Ceto. Medusa era l’unica mortale delle Gorgoni, creature che abitavano all' estremità del mondo in una caverna vicino al giardino delle Esperidi. Le Gorgoni sono descritte e raffigurate dalla tradizione sia come bellissime creature che come mostri alati, con occhi infuocati, corpo di cavallo, zanne simili a quelle dei cinghiali e artigli da leone, la lingua biforcuta, unghie di bronzo e capelli di serpenti, piccole ali d’oro sulla schiena, lo sguardo capace di mutare in pietra chiunque lo guardasse. Anche il sangue di Medusa, secondo la leggenda, possedeva poteri magici: quello sgorgato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello della vena destra resuscitava i morti. I miti raccontano della trasformazione di Medusa da donna bellissima a creatura mostruosa, a causa di Poseidone che si innamorò di lei, si trasformò in uccello, la rapì e la sedusse in un piccolo tempio dedicato ad  Atena. La Dea, offesa  per averli scoperti  e a causa della bellezza della Gorgone che rivaleggiava con la sua, trasformò Medusa nel mostro portatore di morte che conosciamo, quello che è rimasto nell’immaginario collettivo. I morbidi e lunghissimi capelli della Gorgone, descritti e vantati come i più belli al mondo, furono mutati da Atena in un groviglio di serpenti velenosi.
 Discovering Medusa: Viaggio nel Mito e nell'Arte
Ma le interpretazioni del mito delle Gorgone sono numerose, diverse e contrastanti, sia nell’antichità che nelle ricostruzioni degli storici moderni: Omero parla di una sola creatura, non delle tre sorelle Gorgoni, alcuni hanno identificato Medusa con Atena stessa, nella sua originaria natura di divinità guerriera, o con la Luna nelle sue diverse fasi ed effetti apotropaici, altre versioni aprono scenari diversi, come quelli di Medusa nei panni  di una regina o  di un’amazzone,  naturalmente ci troviamo di fronte anche a generiche identificazioni e corrispondenze con le forze della Natura, come la furia del temporale. Tradizioni di altri popoli raccontano storie e origini diverse, il nome Medusa sembra essere stato stato importato in Grecia dalla Lybia, dove venne adorata dalle amazzoni libiche come la loro Dea-Serpente. Medusa (Metis) era di aspetto terrificante di triplice dea, chiamata anche Neith, Anath, Athene, oppure Ath-enna nel Nord-Africa e Athana nel 1400 a. C. nella Creta minoica. Nella mitologia della Sardegna appare come una regina bellissima e coraggiosa che combatte per la libertà del suo popolo e, dopo la sua morte, adorata come una Dea. Leggende africane raccontano già del volto nascosto e pericoloso di Medusa, che alzarle il velo e guardarla significava  procurarsi  immediatamente la morte, si aggiungono poi altre caratteristiche, come  quella di predire il futuro o di poter governare gli animali. Le origini del Mito di Medusa, nella versione greca più nota, derivano dunque da storie e tradizioni che si intersecano, partendo spesso da una generale fonte di rappresentazione dei cicli del tempo e della natura, come creatività e distruzione in  eterna trasformazione. Medusa nasce incarnando il concetto di mediazione tra diverse realtà.
Discovering Medusa: Viaggio nel Mito e nell'Arte
La Morte di MedusaMedusa secondo il mito fu uccisa da Perseo, figlio di Zeus e Danae, che dopo infinite avventure riuscì a trovare il covo delle Gorgoni vicino al giardino delle Esperidi e a decapitare Medusa guardandone la testa riflessa nel proprio scudo, come in uno specchio,evitandone lo sguardo diretto. L’impresa di Perseo fu resa possibile  grazie alla protezione di Atena e all’aiuto di Ermes, che gli donò una spada, calzari alati con cui volare, un elmo che rendeva invisibile. Perseo trovò le Gorgoni addormentate, si avvicinò loro con la testa voltata e lo scudo come specchio per evitare l’effetto pietrificante della loro vista, riuscendo infine a troncare il capo di Medusa. Dal sangue del collo della Gorgone uscirono Pegaso, il cavallo alato, domato poi da Atena  e donato a Bellerofonte per combattere la Chimera, e Crisàore, che fu padre del mostro trimembro Gerione. Quando Perseo uccise Medusa lei era gravida, Pegaso e Crisàore non erano altro che i figli di Poseidone. Perseo sistemò la testa di Medusa in una speciale bisaccia, regalatagli dalle ninfe, e si alzò in volo, grazie ai calzari alati. Sorvolò le coste della Libia, mentre dalla bisaccia cadevano gocce di sangue, che toccando il deserto si trasformarono in vipere, e cadendo in mare formarono il corallo, come racconta Ovidio. Non tutti concordano sul fatto che Perseo uccise solo Medusa o tutte le Gorgoni, alcune storie parlano delle altre Gorgoni che inseguirono Perseo per vendicarsi, che riuscì a sfuggire grazie all’elmo di Ade donato da Hermes, che lo rendeva invisibile.
Perseo donò la testa di Medusa alla vendicativa Athena, che la mise al centro del suo scudo e sulle proprie insegne, in modo che lo sguardo della Medusa, che non aveva perso il suo potere di morte, pietrificasse i nemici che avessero avuto l'ardire di guardarla. Secondo altre varianti Perseo seppellì la testa di Medusa ad Argo. L’uccisione di Medusa da parte di Perseo avvenne per ordine del Tiranno di Serifo, su istigazione di Atena. L'ombra di Medusa, come quella di altri mortali, andò nel regno di Ade a spaventare le ombre dei morti.
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Il Mito di Medusa nell'ArteSia l'arte che la letteratura hanno reso spesso omaggio al mito di Medusa, traendone continua ispirazione, fino ai nostri giorni. Sopra è riportata una delle più classiche iconografie della Gorgone, realizzata dal Caravaggio, che pone l'accento sul taglio della testa da parte di Perseo e la sopresa di Medusa, e una interpretazione decisamente più moderna come quella di H.R. Giger, che celebrò spesso Medusa all'interno delle sue apocalittiche visioni proiettate nel futuro, nella sintesi tra macchina e biologia. Nella letteratura alcune delle più note citazioni di Medusa sono quelle di Omero che credeva la testa della Medusa che fa dire ad Ulisse, sceso agli Inferi: “Timor m'assalse non l'orribil testa / della tremenda Gòrgone la diva / Proserpina inviasse a me dall'Orco” (Odissea, XI) e ne parla anche nell'Iliade (Canto VIII°) “Signor del campo, d'ogni parte intanto / agitava i destrieri il grande Ettorre, / di bel crine superbi, e rotar bieco / le luci si vedea, come il Gorgone, / o come Marte che nel sangue esulta.”
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In tempi più recenti, Shakespeare, nel Macbeth, alla scoperta dell’assassinio di Duncan, di Macduff dice: ”Avvicinatevi alla camera e una nuova Gorgone vi toglierà la vista.”, ma anche Gabriele d’Annunzio ricorda Medusa nelle sue opere:“Grandi medusei capelli/ bruni come le brune foglie morte” e con “Rivedeva, nella memoria / l’immagine terrifica e quasi gorgonica della donna”. Ma torinamo subito all'arte, sopra trovate due interpretazioni antitetiche di Medusa nella pittura, da una parte un'altra iconografia classica della Gorgone, quella di Rubens, che sottolinea con vigore la forza della morte ancora presente nella testa tagliata ormai recisa di Medusa e quella di Kent Williams che espande sia il mito che la sue nuove potenziali proiezioni psicologica. Sotto riporto altre interpretazioni di Medusa, sempre nella pittura, quella inquietante di Bocklin che realizza una totale assenza di vita dal volto della Medusa, nella sua massima interpretazione di portatrice di morte, costretta e senza rimorsi, e quella decisamente più moderna e originale di Frida Khalo, che rispetto a Bocklin si orienta sui colori e sui contrasti per una immagine forte e attuale della Gorgone, ancora tra noi.
Discovering Medusa: Viaggio nel Mito e nell'Arte
Continuo a riportare alcune intepretazioni di Medusa nell'arte, come schegge di immaginario di epoche diverse, sotto trovate una iconografia ancora piuttosto classicheggiante, che fotografa il taglio della testa di Medusa, realizzata da un autore sconosciuto di scuola fiamminga del XVI secolo, mentre l'opera di Van Stuck che segue, dai colori parlanti, incide un momento del mito, con Perseo che espone la testa di medusa come terribile arma, quel pallido bianco che si staglia, terribilmente, sul profondo blu di fondo. Il viaggio nel mito di Medusa, da tempi lontani fino ad oggi, si scopre affascinante e infinito, sfiorando sensibilità e secoli diversi, facendosi ritrovare e ricordare in tante opere ispirate dalla bellissima e insieme mostruosa Gorgone, che alla fine hanno donato l'immortalità anche a Medusa, come le sue antiche sorelle.
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