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Discutiamo di giovani e calciomercato

Creato il 12 luglio 2010 da Gianclint

Discutiamo di giovani e calciomercatoSo cosa state pensando, cari amici del Milan Night, lo so benissimo perché in fondo lo penso anch’io: “Come si fa a parlare del mercato di una società che, di fatto, non lo fa da anni?”…
Gli ultimi veri colpi, come ci ha ricordato l’amico Andrea da Milano, risalgono al periodo Leonardiano, un periodo che, ahinoi, non tonerà più.
Thiago Silva, Pato e Kakà sono stati intuizioni geniali di un uomo mercato bravo come pochi, merce rara dalle parti di via Turati, 3. Intuizioni che, almeno in due casi su tre, non sono state nemmeno troppo dispendiose dal punto di vista pecuniario.
Il modo di fare mercato di Leonardo era moderno, intelligente, attivo: dopo di lui, il nulla. Un triste ed inesorabile ritorno al passato, quando i grandi colpi venivano fatti soltanto con parecchio grano nelle tasche.

Nel mondo del calcio di oggi, che stentiamo a riconoscere pensando a quello di una ventina d’anni fa, sono due modus operandi che ti portano a vincere: quello dello spendi e spandi e prima o poi qualche cosa raccatti (Chelsea, non Inter, perché in Inghilterra non c’è stato nessun golpe) e quello dell’investimento nel vivaio e nei giovani (Barça – vivaio -, Manchester United – giovani, ma anche anzianotti terribili, onestamente -).
Xavi, Iniesta, Pedro, ma anche i prodotti della clamorosa cantera sevillana – Sergio Ramos, Jesus Navas – sono probabilmente giocatori che nascono una volta ogni dieci o vent’anni, ma non è un caso se sono nati in Spagna, che a differenza dei clubs (anzi, per dirla alla Galliani, clübs) sudamericani investono nei settori giovanili per intelligenza e non necessità.
Fortunatamente dobbiamo riscontrare un’inversione di tendenza anche nel nostro amato Milan, grazie a Pederzoli e Galli (e grazie anche a chi li ha scelti, direbbe Ruiu), che negli ultimi due anni ha investito denaro ed impegno nella valorizzazione delle giovanili.

Certo, la decisione di mandare in comproprietà a Genova Oduamadi (il migliore rossonero delle finali Primavera), Albertazzi e Zigoni (loro invece più che deludenti) può sembrare ai più una mossa in controtendenza con la politica intrapresa un anno fa dal Milan (politica più vicina al “modello” sudamericano, che a quello spagnolo), ma abbiamo ottenuto in cambio anche le comproprietà di Polenta, Boakye e Ragusa dal Genoa, i tre migliori giocatori del Grifo, se escludiamo l’italo-egiziano El Shaarawi.
Se dovessimo fare un ragionamento semplicistico penseremmo che scambiare tre giocatori di una squadra fermatasi ai quarti della fase finale del Campionato Primavera con tre giocatori di una squadra che ha vinto il Campionato Primavera sia un affare, ma dal momento che si tratta di comproprietà – e dal momento che conosciamo i nostri polli – il discorso diventa più fumoso: riusciremo a riscattare chi davvero vorremo riscattare?

Noi pensiamo che se proprio dobbiamo investire sui giovani, allora dobbiamo investirci veramente, se necessario anche trasferendo parte dei fondi destinati al mercato dei “grandi” verso quello riguardante i “piccoli”.

Per giocatori dello spessore di Polenta, Ragusa e Boakye (terzo marcatore più giovane all time della Serie A, così, tanto per…) sarebbero serviti diversi milioni di Euro, ma si sarebbe trattato certamente di un affare memorabile.
Fortunatamente il copione è stato riveduto e corretto con l’acquisizione dall’Inter, stavolta a titolo definitivo e senza scambi, di Filkor, del playboy Daminuta (è da vedere se sia veramente interessato al calcio, ma i mezzi sono discreti) e, soprattutto e soprattutti, Marco Fossati (prima rossonero, poi nerazzurro, poi di nuovo rossonero… un metodista dotato di classe cristallina, ricordate il suo nome).
Un’operazione simile, sommata a quella che poteva essere fatta con il Genoa (quindi senza la cessione dei nostri tre) ci avrebbe permesso di avere sei giovani di grande (alcuni grandissima) prospettiva in più, ma rimaniamo in attesa di conoscere la risoluzione delle comproprietà, solo allora potremo dare un giudizio definitivo all’affare. Incrociamo le dita.

Edit dell’11/07/2010, 18.46: non si può scrivere un pezzo che poi si scoprono gli altarini… Fossati verrà da svincolato, quindi i 7 milioni dati all’Inter sono solo per Filkor e Daminuta. Fermo restando che due buoni giovani sono meglio di una vecchia pippa come Mancini (non riscattato, quindi abbiamo risarcito l’Inter comprando i due giovani nerazzurri), 7 milioni per loro due sono decisamente troppi. Sarebbe cambiato qualcosa se ci fosse stato anche il cartellino di Fossati nei 7 milioni, ma così…

Quando però si abbandona il settore giovanile per andare a finire in prima squadra cominciano i dolori, quelli veri. Rimane un mistero insoluto, per esempio, la situazione del nostro centrocampo, un reparto formato, da ormai otto anni, dalle stesse facce, se escludiamo il passaggio di meteore come Dhorasoo e Vogel.
Nella finale di Champions League del 2003 i titolari della nostra mediana erano Gattuso, Pirlo e Seedorf, con Ambrosini subentrato nel secondo tempo. Oggi il cambio è solo di Ambrosini per Gattuso, con Pirlo e Seedorf lì, sempre lì, lì nel mezzo.
Sentir parlare di un Galliani che fa i salti mortali per vendere “The Hunter” pur di arrivare a Luis Fabiano ci fa sorridere.
Sentir parlare di un Galliani che potrebbe pensare di vendere Flamini per ricavare i soldi per arrivare a Luis Fabiano, invece, ci fa incazzare. Ci fa incazzare perché nonostante Flamini sia un galeotto mancato (d’altronde è marsigliese, e chi ha girato a Marsiglia dopo la mezzanotte sa di cosa parlo) è utile come il pane per il nostro centrocampo, o meglio, lo sarebbe se venisse utilizzato.
Non stentiamo a credere che Allegri punterà su di lui il prossimo anno, se abbiamo dei dubbi riguardano però su chi lascerà fuori… e come reagirà chi sarà lasciato fuori. Perché tutti sono disponibilissimi all’inizio di un nuovo rapporto di lavoro, il difficile sta nel prosieguo.
Non ci sarà nessun “nuovo Milan”, nessun “Milan di Allegri” senza una revisione completa del nostro centrocampo (Capitano a parte, è chiaro) perché è vero che Biondini-Conti-Lazzari suonano diversamente da Gattuso-Pirlo-Seedorf così come è vero anche che corrono diversamente.

Ma questa è soltanto la nostra opinione, per farci sapere la vostra commentate il pezzo e votate il sondaggio che trovate qui a destra. È stata aggiunta un’opzione in più, molto sfiziosa e che ci ha fatto pensare di darvi la possibilità di effettuare due scelte e non solo una.
Questo perché una è obiettivamente scontata, giusto?

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