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Disputa su Dio

Creato il 08 novembre 2014 da Albix

Disputa su DioHo appena finito di leggere il bellissimo libro che dà il titolo a questo post, scritto a quattro mani da Vito Mancuso e Corrado Augias per i tipi di Mondadori.

Disputa su Dio e dintorni “è un libro davvero interessante, uno dei più avvincenti nel suo genere (divulgazione scientifica o, se preferite, saggistica divulgativa).

Lo può leggere sia il credente (di ogni religione, ma a maggior ragione, se cattolico) così come può venir letto dall’agnostico o dall’ateo.

In effetti i due chiari autori del libro (Augias, illustre penna dell’intellighenzia di sinistra e Vito Mancuso, intrepido teologo dichiaratamente cattolico, anche se non troppo amato da certi “maìtre à pénser” dell’ortodossia cattolica)  espongono appassionatamente e con raffinata intelligenza i loro opposti modi di vedere il fenomeno culturale e la fede religiosa che vanno sotto il nome di Dio.

Io, che da giovane avrei parteggiato senza riserve per il punto di vista di Augias, mi ci sono comunque riconosciuto,quando  giovane e razionale ribelle, mi rifacevo al pensiero Illuminista per buttare a mare tutte le becere tradizioni cattoliche, fatte di gesti superstiziosi, di riti ripetitivi e formalistici, di abili manipolazioni da parte di smaliziate gerarchie vaticane che tanto mi ricordavano (e mi ricordano) i Farisei descritti nei Vangeli di Gesù, con le loro cordicelle legate alle dita delle mani e i loro 632 precetti da ripetere a memoria ogni santo giorno (escluso il sabato); alla fine del libro mi sono però schierato con Vito Mncuso, con la sua ricerca incessante di Dio, con la sua visione di un Dio immanente che cancella e obnubila definitivamente il Dio vecchio e barbuto che ci terrorizzava, quando adolescenti,   per sfuggire al suo occhio indiscreto e ultrascopico, ci nascondevamo in qualche remoto sottoscala per rubargli  un attimo di intimità.

Anche le dotte citazioni di Spinoza, Feuerbach, Sant’Agostino, San Paolo, Ratzinger e di altri dotti filosofi e teologi, su cui i due eruditi contendenti poggiano di volta in volta i propri assunti, sono comprensibilmente apprezzabili e rendono la lettura, non di meno, scorrevole e interessante.

Un libro da leggere tutto d’un fiato, ben scritto, rispettoso del pensiero altrui, dove due persone intelligenti si fronteggiano con garbo e rispetto reciproci.

Un libro che io farei leggere a scuola e che consiglierei di leggere a tutti.


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