Sono serviti anni di complicato ed infinitesimale lavoro, ma le teorie di Albert Einstein hanno trovato un'altra grande conferma sperimentale. Trattando di relatività generale e ristretta, più di un cenno deve essere fatto nei confronti del grande lavoro scoperto da questo incredibile scienziato. Un'opera durata anni è riuscita a demolire, tramite semplicissime intuizioni, le assolute convinzioni di una fisica classica e millenaria. A distanza di moltissimi anni arrivano anche oggi straordinarie conferme sperimentali su quanto pensato dallo stesso Einstein. E' di pochi giorni fa, infatti, la conferma che le teorie di distorsione spazio-temporali pensate per i corpi in galleggiamento nell'universo sono concretamente riscontrabili anche sul pianeta Terra. Muovendosi nei suoi moti principali di rotazione, rivoluzione e gravitazione, l'astronave sulla quale viaggiamo ubbidisce alle leggi impresse a caratteri cubitali nella storia dal grande fisico. A dispetto di una famosa affermazione di Einstein, secondo la quale "ho imparato una cosa nella mia lunga vita, e cioè che rispetto alla realtà tutta la nostra scienza è primitiva e infantile, eppure è la cosa più preziosa che abbiamo", è stato confermato quello che era racchiuso tra esclusivi caratteri matematici. Pur primitivamente ed infantilmente, l'esperimento Gravity Probe B gestito in collaborazione tra Stanford University e dalla NASA è riuscito appieno nella missione di misurare e quantificare la deformazione spazio-tempo attorno alla Terra. Tale missione, iniziata nel 2004, ha impiegato 7 anni per giungere ad una prima e fondamentale scoperta. Collocando quattro giroscopi dalla precisione impeccabile in posizioni adatte, sono state quantificate ed identificate le grandezze seguenti:
- effetto geodetico, ossia la deformazione dello spazio-tempo attorno ad un corpo massiccio;
- effetto di trascinamento, per il quale la Terra modifica il proprio spazio temporale anche con il suo stesso moto di rotazione.
Fonte per la rielaborazione dei contenuti: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/La_deformazione_dello_spazio-tempo_attorno_alla_Terra/1347784