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Divide gnomo

Creato il 03 maggio 2012 da Cannibal Kid
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Divide gnomo

"Qualcuno ha un cerotto? No, eh?"

The Divide (Germania, USA, Canada 2011) Regia: Xavier Gens Cast: Lauren German, Milo Ventimiglia, Michael Eklund, Michael Biehn, Rosanna Arquette, Ashton Holmes, Courtney B. Vance, Peter Stormare, Iván González, Jennifer Blanc, Abbey Thickson Genere: post-apocalittico Se ti piace guarda anche: The Walking Dead, Perfect Sense, Monsters, Melancholia, Dogville
M’aspettavo ‘na strunzata. E invece no. Può sembrare un’apertura di post poco professionale, e probabilmente lo è, anzi di certo lo è, però è il modo migliore e più essenziale che ho trovato per rendere l’impressione suscitatami da questo film. Potevo sbattermi a cercare qualche motivazione esistenzial-filosofica, oppure aprire con una citazione letteraria-artistico-culturale elevata. Invece no. Beccatevi ‘sta merda d’apertura che però rende in maniera veloce, concisa ed efficace tutto il mio pensiero riguardo alla pellicola.
Divide gnomo

Divide gnomo
The Divide è un altro film su un gruppo di sopravvissuti all’ennesima fine del mondo? Ma quante volte finisce o sta per finire, questo cazzo di mondo? Già immaginavo qualcosa sullo stile del terribile L’ora nera. Per fortuna, invece, questo è tutt’altro film. Interessante, non fenomenale. Eccessivamente lungo. Con un’atmosfera post-apocalittica che sa di già visto. Anche perché nell’ultimo periodo quante pellicole, ma quante pellicole di genere più o meno post-apocalittico sono uscite? Another Earth, Melancholia, Take Shelter, Monsters, L’ultimo terrestre, Perfect Sense, Io sono leggenda, se vogliamo ci possiamo mettere dentro pure l’apocalisse zombie della serie tv The Walking Dead, le cui atmosfere da survival-horror-psicologico non sono poi molto distanti da questo The Divide, e un sacco di altri film e telefilm assortiti. A me ha fatto venire in mente pure un Dogville post-atomico. Sarà per la forte claustrofobia, sarà per i personaggi tutti in qualche modo corrotti o corruttibili che si fronteggiano all’interno del bunker, mentre il mondo là fuori è stato (probabilmente) distrutto, o sarà per una depressione e negatività tipicamente larsvontrieriane. Per quanto siano presenti vari difettucci sopra elencati, per quanto la materia non sia ormai più di primo pelo e per quanto possa ricordare questo o quell’altro film, The Divide non è niente male. E ha pure una sua personalità. Ha un suo perché.
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"Oh, durante una fine del mondo non è che si può
fare tanto gli schizzinosi nella scelta dei vestiti..."

Il regista Xavier Gens conferma che il French touch oggigiorno è davvero magico, anche quando si avventura in una produzione tedesco-americanadese con una tematica ad alto “rischio boiata” come questa. Il suo stile registico con una macchina da presa spesso fluttuante non è troppo distante dal Gaspar Noé di Irreversible ed Enter the Void, per quanto molto più contenuto e meno visionario sul piano stilistico. Parecchio convinto e convincente pure il cast, composto più che altro da attori di impronta telefilmica come Lauren German (Happy Town, Hawaii Five-0), Milo Ventimiglia (Heroes) ed Ashton Holmes (Revenge), o stelle ormai cadenti come l’ancor oggi sempre splendida Rosanna Arquette. Tutti piuttosto in grande spolvero, soprattutto un Milo Ventimiglia davvero calato nella sua malata parte e la rivelazione Michael Eklund, uno che con quella faccia da pazzo si rivela davvero perfetto nel ruolo del pervertito deviato.
The Divide è un film purtroppo uscito in sordina negli USA e, ovviamente, non ancora arrivato in Italia, ed è un peccato perché riesce a distinguersi e ad essere di gran lunga più interessante delle pellicole medie di genere fanta-horror, impreziosito com’è da una musica epica e da una serie di personaggi davvero malati. Malati dentro. Xavier Gens dipinge il ritatto di un’umanità annientata, desolata, brutale, egoista e senza speranza. Al punto che, quando si arriva alla fine, dopo tutto ciò cui abbiamo assistito dentro al bunker, non ci si chiede: “Com’è avvenuto il disastro atomico, là fuori?”. Bensì ci si domanda: “Com’è possibile che non sia avvenuto prima?”. (voto 7/10)

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