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Do you know the Jobs Act?

Creato il 09 gennaio 2014 da Pdarcore
Do you know the Jobs Act?
Premessa
Ok, la forma non conta più niente e bisogna andare alla sostanza (e ci andremo prestissimo), però:
l'italiano è una lingua meravigliosa, piena di sfaccettature, sinonimi, contrari, iperboli e chi più ne ha più ne metta.
E poi Firenze è la città di Dante, il Sommo Poeta, è la culla del Rinascimento (la hulla, come solo a Firenze sanno dire).
E quindi: ma c'è proprio bisogno di chiamare Jobs Act un'idea di riforma del Lavoro?
Oppure: perchè si deve definire civil partnership una legge sulle convivenze?
Non sarebbe (finalmente) ora di lasciarci alle spalle i ridicolissimi meeting (che altro non erano che le solite vecchie e noiosissime riunionioni di lavoro) e dimenticarci completamente dei micidiali brainstorming in cui di brain ne circolava davvero poco?
Inoltre, non si può fare una petizione per sanzionare pesantemente tutti quelli che chiamano pubblicamente i politici col nome di battesimo anzichè col cognome? Ma perchè si deve dire che questo provvedimento "è stato formulato insieme a...Marianna e... Filippo..." per dire che a questa cosa ci hanno lavorato la Madia e Taddei?
Ma a qualcuno sarebbe venuto in mente parecchi anni fa di dire che il contrasto tra Alcide e Palmiro era molto forte, oppure, qualche anno dopo, che le convergenze parallele tra Aldo ed Enrico erano nei fatti, o ancora, più recentemente, che non è vero che negli ultimi 20 anni hanno fallito tutti e che sono tutti uguali, dato che Carlo Azelio e Romano sono stati parecchie spanne sopra gli altri?
Ma non possiamo lasciarlo a quegli altri il miserevole vezzo di riempirsi la boccha con i silvi e con i beppi?
Nella sostanza
Analizzando le linee guida di quella che ha l'ambizione di diventare una riforma complessiva del mondo del lavoro e dell'impresa, si deve constatare la dipartita dell'ennesima (contro)riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il totem (o tabù che dir si voglia) viene finalmente lasciato fuori dal campo di gioco. Ci si chiede solo perchè quest'argomento abbia nuovamente spadroneggiato per tutto il mese prenatalizio e perchè non ci sia stata intervista al Segretario in cui il benedetto (o maledetto, dipende dai punti di vista) articolo non sia stato il protagonista indiscusso.
In pratica il documento dice che bisogna portare il costo dell'energia per le imprese al livello degli altri paesi europei, che bisogna detassare il lavoro (-10% di IRAP) e tassare le rendite finanziarie, che bisogna risparmiare sulla spesa corrente, che bisogna investire sulla rete, che ci vuole meno burocrazia, che i dirigenti pubblici non devono essere " a tempo indeterminato", che la pubblica amministrazione deve essere trasparente, che bisogna semplificare le norme, che bisogna ridurre le fattispecie contrattuali, che bisogna dare un assegno mensile a tutti quelli che perdono il posto di lavoro, che bisogna coordinare i centri per l'impiego, che bisogna fare una legge sulla rappresentanza sindacale e che bisogna fare entrare i lavoratori nei CDA delle aziende.
Di questo si tratta in estrema sintesi, non d'altro.
Adesso, a parte l'ultimo punto (rappresentanza sindacale e lavoratori nei CDA) che in effetti è una novità assoluta (e che si può scommettere che sarà il punto più osteggiato,,,), ma c'è qualcuno di sinistra, di destra, di centro, di sopra, di sotto, di sguincio od obliquo, che sia disposto a dirsi contrario a questo elenco di ammirevoli e buone intenzioni? Esiste nell'arco costituzionale qualcuno che non voglia meno burocrazia, più trasparenza, meno tasse ed assegno di disoccupazione per tutti?
Messa così questa proposta dovrebbe avere il 100% dei consensi (anzi, facciamo l'80, considerando quelli che credono nei microchip nei cervelli ed alle scie chimiche delle industrie farmaceutiche...).
E' un'ottima proposta, sono delle linee guida più che condivisibili.
La differenza poi la faranno, il "come", il "quanto", il "dove" e il "quale".
A seconda delle diverse declinazioni, potrebbe diventare sia la migliore sia, la peggiore riforma del lavoro; potrebbe essere tutto e il suo contrario.
Come e in che direzione semplificare le norme e i contratti? Quanti miliardi servono per l'assegno di disoccupazione universale e per tagliare l'Irap del 10%? Dove prendere questa montagna di soldi, senza i quali non si potrebbe far nulla di tutto ciò? Quali sono le voci della spesa pubblica da tagliare?
In conclusione e per esemplificare, se la nostra amministrazione comunale dicesse di voler tagliare del 10% la Tarsu (o Tares, o Tasi o l'ennesimo nome che avrà preso durante la stesura di questo post) e di voler dare un sussidio a tutti i disoccupati arcoresi, sarebbe perfettamente legittimo che, dopo aver esultato e fatto caroselli per le strade che nemmeno la vittoria dei mondiali dell'82, tutti si chiedessero: ok, quanti soldi ci vogliono? ma ce li hai? e dove andrai a prenderli?
Non appena questi punti saranno resi noti, non mancheremo di comunicarli.

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