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Docens sapiens sapiens

Creato il 18 ottobre 2011 da Lanoisette

Moretto è naturalmente dotato di lineamenti finissimi, carnagione olivastra e riccioli ribelli che, se ben gestiti, tra qualche anno gli procureranno file di fanciulle adoranti in attesa di un suo nerissimo e altissimo sguardo. Ma Moretto è dotato anche di una, sulle prime inspiegabile, bocciatura. Inspiegabile perché lìimpatto iniziale con la sottoscritta è decisamente positivo: esuberante, d'accordo, monopolizzatore dell'attenzione, occhei, ma entusiasta, partecipe, lettore vorace anche se disordinato, curioso, sveglio e appassionato di storia. Poi, i primi nodi cominciano a venire al pettine: difficoltà di autocontrollo, impreviste voragini e insondabili buchi neri nella sua preparazione di base, ansia da prestazione, grafia ai limiti dell'illeggibilità, vagonate di errori ortografici. Per i colleghi che lo conoscono dall'anno scorso – e che lo riempiono di note ai limiti del grottesco – il giudizio è estremamente negativo. Io non sono così drastica, non ho tutti quei problemi nel gestire Moretto; e poi una mia idea ce l'ho, e la manifesto in sede di consiglio: voglio parlare con i genitori per proporre un percorso di accertamento di DSA. I colleghi, forse sollevati dall'aver trovato qualcuno che si accolli la patata bollente, mi lasciano fare. Così affronto il discorso con il diretto interessato: quando gli spiego come lo vedo io, come leggo i suoi comportamenti e il suo rendiemnto altalenante, lui si illumina "Prof, è proprio così, ha proprio ragione". Non rinuncio, però, a richiamarlo all'ordine sul comportamento, soprattutto con gli altri colleghi.
"Vede, prof, è che io ho bisogno di rispettarlo, un professore, ma non per la severità, ma perché mi sa catturare, mi sa comunicare qualcosa, mi dimostra che della sua materia ne sa, e tanto".
Come darti torto, Moretto?


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