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Doctor Who: The day of the Doctor

Creato il 09 dicembre 2013 da Sommobuta @sommobuta
Doctor Who: The day of the DoctorUltimo giorno della Guerra del Tempo.
Da una parte, I signori del Tempo di Gallifrey; dall’altra, i Dalek di Skaaro.
La guerra ha provocato troppe vittime da una parte e dall’altra, e rischia di distruggere l’intero universo.
Il Dottore è deciso a porre fine il conflitto, azionando un’arma definitiva di distruzione di massa che ucciderebbe all’istante Dalek e Signori del Tempo.
Ma l’arma possiede una propria coscienza, e azionando alcuni vortici del tempo mette in contatto il Dottore con le sue future incarnazioni.
Essere l’artefice di un tale genocidio ne varrà la pena?
Non ho mai parlato di Doctor Who sul mio blog eccezion fatta per poche, sporadiche occasioni.
La motivazione è semplice: è il mio telefilm preferito, quindi rischierei di essere troppo di parte.
Anche quando le stagioni non sono (state) esaltanti (per non dire deludenti).
Ad ogni modo qualche parolina sull’episodio speciale per il cinquantenario della serie mi andava di spenderle. Perché un telefilm che raggiunge il traguardo delle 50 candeline un articolo tutto suo se lo merita eccome (altro che Beautiful).
Doctor Who: The day of the Doctor
Tremila anni in quattro...
E insomma, com’è stato quest’episodio che ha visto protagonisti un parteur di personaggi d’eccezione?
Godibile.
Molto godibile.
In linea con la gestione Moffat, con momenti divertenti alternati a momenti più o meno drammatici, paradossi spazio-temporali, un’infinità di inside jokes e rimandi a questo o quel particolare della serie.
E con un sovvertimento della storyline principale piuttosto interessante.
Le varie incarnazioni del Dottore che non distruggono Gallifrey, ma la mettono in congelatore, è stato un bel colpo, soprattutto in chiave futura.
La ricerca del pianeta natale dei Signori del Tempo adesso può cominciare!
E se ci fosse stato Ecclestone sarebbe stato il massimo dei massimi (credo che nelle intenzioni iniziali, al posto di John Hurt ci sarebbe dovuto essere lui...
Doctor Who: The day of the Doctor
Dottore, chiami un Dottore! (cit.)
Il problema generale di Moffat, dei suoi episodi e della sua gestione risiede nel fatto – almeno per quanto mi riguarda – di mancare di pathos. Perché sì, i dodici (pardòn, tredici) Dottori che si riuniscono e salvano Gallifrey, così come il cammello cameo di Baker alla fine sono bei momenti, gli scherzi, le battutine e gli screzi tra i tre Dottori sono sfiziosi, ma in tutto l’episodio non c’è mai un momento lirico, un momento di potenza iperpotentissima che abbia fatto gridare al miracolo (o al capolavoro).
Siamo ben lontani dall’epica trasmessa dagli episodi e dagli speciali dell’era Davies. Episodi singoli come “Turn Left” (una delle ucronie televisive più grandiose che abbia mai visto) o i season finali (su tutti, quello della seconda stagione con Dalek e Cyberuomini) da soli si magnano questi ultimi anni di gestione Moffat.
Il quale è bravo a creare feeling con e tra i vari personaggi (i Pond rimangono i Pond, ed è più facile affezionarsi a loro che non a una Martha Jones o a una Donna Noble – e io adoro Donna Noble -, per non parlare di quel monumentale personaggio che corrisponde al nome di River Song), ma le cui stagioni sono di un altalenante incredibile. Su dodici episodi standard, due portano avanti la storyline, mentre il resto sono dei filleroni terrificanti che nemmeno la Toei Animation (e l’ultima stagione è stato un riempitivo dopo l’altro inaccettabile).
Doctor Who: The day of the Doctor
Il cacciavite che tutti vorremmo...
Doctor Who si meriterebbe una maggior cura. Perché se Moffat riesce a gestire bene singole puntate (e lo sa fare), gli riesce difficile gestire una stagione intera.
Spero tanto che con Capaldi le cose cambino, con Smith alle volte si è arrivati a puntate con un tasso di bimbominkiosità talmente elevata che spesso mi sono domandato: “Ma checcazzo sto guardando?”
E prima che me lo domandiate: Smith mi piace parecchio, come Dottore, perché è dannatamente folle.
In ogni caso, lo special per i 50 anni è stata una delle migliori puntate degli ultimi 2-3 anni. Spero vivamente che la puntata natalizia – in cui Smith ci lascerà – sarà altrettanto buona.
Anche perchè 'sti campi di Tranzalore li hanno pompati talmente tanto che diventerei piuttosto irritabile se non fosse una puntata indimenticabile.
Se comunque non avete mai visto Doctor Who, sappiate che siete delle brutte persone a prescindere…
Ps: un plauso alla BBC che ha dato il placet affinché questa puntata fosse trasmessa in mondovisione…
Pps: Capaldi rulez!
Doctor Who: The day of the Doctor

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