Magazine Psicologia

Documentare la didattica con le tecnologie

Da Psychomer
by Antonia Casiero on settembre 26, 2012

La scuola, nell’assolvere la sua funzione formativa, realizza processi, compie azioni, produce materiali su esperienze, elabora cultura: prodotti di taglio didattico e professionale che spesso, per l’incapacità di conservarne traccia significativa nella memoria dell’istituzione, sono destinati a disperdersi. La documentazione didattica consente proprio di recuperare e rileggere pezzi di “storia scolastica”, di riflettere per ritrovare il senso dell’esperienza e di consolidare la propria identità all’interno di una comunità di bambini e di adulti. In tal senso, la documentazione diviene “cultura” e “pratica”, attraverso la costruzione della memoria, della storia e dell’identità di una scuola, al fine di capitalizzare la cultura elaborata fra le pareti istituzionali e di compiere un percorso personale e collettivo di riflessione sulla didattica, sulle pratiche correnti, sulle strategie messe in campo, sul modo di svolgersi della professionalità, allo scopo di innescare meccanismi di miglioramento.

La documentazione didattica consente inoltre di riutilizzare le migliori esperienze (best practies) già realizzate, con una migliore economia dei tempi di progettazione: permette infatti di recuperare e conservare tutte le esperienze professionali, le azioni, i processi e gli interventi; di rendere visibili e trasferibili le esperienze; di storicizzare, contestualizzare e di apprendere dalle proprie azioni.

Il diffondersi delle tecnologie ha contribuito a facilitare e migliorare queste pratiche attraverso l’utilizzo del “digitale”, col ricorso a software specifici , alla rete WEB, ad asset che conferiscono, alla stessa documentazione, carattere multimodale, oltre che multimediale.

Una documentazione di questo tipo può essere facilmente integrata all’interno della rete web, non più soltanto come materiale consultabile “di sola lettura” ma come elemento centrale di discussione, scambio e confronto in una “comunità di pratica”(Wenger, 2000).

Tutto ciò richiede inevitabilmente competenze tecniche e comunicative, oltre che la consapevolezza delle potenzialità offerte da ciascuno strumento tecnologico (con la stessa tecnologia, ad es., si possono ottenere risultati profondamente differenti).

Il docente che si occupa di documentazione multimediale deve possedere conoscenze e strumenti teorici, metodologie e applicativi per l’organizzazione, la gestione e l’uso della documentazione in funzione delle esigenze scolastiche e della ricerca educativa.

In particolare, deve essere in grado di promuovere e sviluppare attività didattiche ed educative di supporto all’acquisizione delle competenze di autoformazione indispensabili alla “società che apprende” (learning society).


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