Evasione fiscale, mancato pagamento di “royalties”, occupazione illegale di terreni: sono alcuni degli illeciti all’origine della decisione del governo della Tanzania di revocare 174 concessioni minerarie accordate a società di piccola, media e grande dimensione.
Tutte, riferisce la rivista East African Business Weekly, sono accusate di aver violato una legge che disciplina le attività estrattive in vigore dal 2010.
Il comparto minerario è uno dei principali motori dell’economia della Tanzania e lo sanno bene tutti coloro che ne traggono profitto.
Particolarmente rilevanti sono l’estrazione e le esportazioni di oro. Solo nel primo semestre del 2013 in Tanzania hanno superato un valore di un miliardo e 800 milioni.
Inoltre,sempre sul piano dell’illegalità, non bisogna dimenticare che,nelle aree più povere del Paese, esiste( proprio nel settore minerario) lo sfruttamento dei minori.
Sfruttamento cui si accompagna di conseguenza un elevato tasso di abbandono scolastico.
Le famiglie bisognose preferiscono, infatti, una paga anche misera all’istruzione dei propri figli (istruzione che ha comunque un costo elevato per tasche troppo leggere) ,pur di risolvere lo stentato quotidiano.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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