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Dom Hemingway (2013)

Creato il 04 giugno 2014 da Babol81
Mi rendo conto che negli ultimi tempi sto privilegiando le nuove uscite a discapito di film più vecchi o rubriche come il Bollalmanacco On Demand ma sono rimasta un po' indietro e tento di recuperare. In questi giorni, per esempio, ho guardato lo spassoso Dom Hemingway, diretto e sceneggiato nel 2013 dal regista Richard Shepard.
Dom Hemingway (2013)
Trama: Dopo 12 anni di prigione il folle e sboccatissimo Dom Hemingway esce di prigione. Come prima cosa, decide di recuperare i soldi che gli spettano dal suo ex boss poi cerca di ricostruire il rapporto con la figlia, ma le cose non saranno così facili...
Dom Hemingway (2013)
Un monologo sul ca**o recitato con un cacofonico, roboante accento inglese. Ecco come comincia Dom Hemingway, assestandosi subito su un binario di esilarante volgarità appoggiata interamente sulle spalle di un Jude Law ingrassato, imbruttito e, letteralmente, larger than life. Le peripezie di Dom, malvivente di bassissima lega afflitto da problemi di autocontrollo che lo portano, assieme alle epiche sbronze, a rovesciare invettive e pugni contro chiunque gli capiti a tiro, sono uno spiazzante e divertentissimo mix tra i momenti più goliardici di Arancia Meccanica e il sottobosco criminale dipinto nei film di Guy Ritchie, con in più un leggero tocco di classe e wit tutto british che mancava ai film dell'ex Mr. Ciccone. Come in un romanzo picaresco che si rispetti, la storia di Dom Hemingway viene divisa in capitoli che segnano diverse e fondamentali tappe della sua "riabilitazione" e che lo vedono alle prese con vari problemi legati al post-prigionia e, non meno importante, alla presa di coscienza di essere ormai un vanitoso dinosauro, un relitto del passato che dovrebbe smettere di fare il giovincello scapestrato e darsi una regolata per non sputare in faccia alla seconda chance (diciamo anche terza o quarta...) che gli è stata concessa, soprattutto dopo aver perso già troppo a causa del suo carattere bizzoso. Dopo aver soddisfatto i desideri più immediati, nella fattispecie donne, alcool, droga, vendetta e soldi, veri e propri protagonisti della prima, scoppiettante parte del film, nella seconda parte assistiamo ad un naturale rallentamento del ritmo e ad un'atmosfera quasi più malinconica, nella quale Dom è costretto ad affrontare le conseguenze dei suoi atteggiamenti passati per riuscire a ricostruirsi una vita quantomeno dignitosa e a "crescere" come persona. Niente di patetico, per fortuna, e nessun happy ending da Mulino Bianco, ma forse una speranza, come succede nella vita di tutti i giorni, sempre piena di false partenze ed incertezze.
Dom Hemingway (2013)
La sceneggiatura di Richard Shepard è brillantissima ed interessante e la sua regia, pur di stampo classico, riesce a non appiattirla, ricorrendo anche ad un'esilarante scena al ralenti dove sfiderei chiunque a non ridere davanti all'oggetto che lo strafattissimo protagonista si vede volare davanti alla faccia. A tal proposito, l'aspetto fondamentale di Dom Hemingway sono i due attori principali, Jude Law e Richard E. Grant, che sullo schermo mostrano una sinergia a dir poco incredibile: Jude Law ha un carisma fuori dal comune e, come ho detto all'inizio, regge sulle sue spalle l'intero film senza mai risultare esagerato o ridicolo ma l'aplomb britannico di Richard E. Grant fa da perfetto contraltare all'incontenibilità dell'amico, creando così una moderna strana coppia di opposti che regala allo spettatore risate a non finire. Valido anche tutto il cast di supporto, a cominciare da quel gigionissimo Demian Bichir già visto in Machete Kills per concludere con l'esilarante gangsta nero afflitto da trauma infantile felino (vedere per credere, ero piegata in due dalle risate!) e non mancano ovviamente personaggi un po' più "realistici" come la figlia di Dom o il tenero e silenzioso nipotino che, a differenza del logorroico nonno, fa breccia nel cuore e nella mente delle persone con un semplice, eloquente sguardo. Insomma, avrete capito che, complici anche una bella colonna sonora e un'azzeccatissimo stile per quel che riguarda abiti e scenografie (le mise di Dickie sono spettacolari ma anche la villa di Mr. Fontaine non scherza!) Dom Hemingway mi è piaciuto davvero un sacco. Ora, il problema è capire se questo mio amore si sarebbe manifestato con la stessa intensità anche davanti all'adattamento italiano perché, come ho detto, buona parte della bellezza del film risiede nei dialoghi e in quel mix di rhyming slang e accento cockney con cui vengono pronunciati, quindi non vorrei che la versione nostrana risultasse inevitabilmente piatta. Voi andatelo comunque a vedere e poi, nel caso, recuperate l'imprescindibile versione in lingua originale!
Dom Hemingway (2013)
Di Jude Law (Dom Hemingway), Richard E. Grant (Dickie Black) e Demian Bichir (Mr. Fontaine) ho già parlato ai rispettivi link.
Richard Shepard è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Oxygen, The Matador, The Haunting Party - I cacciatori ed episodi delle serie Ugly Betty, 30 Rock, Criminal Minds, Ringer e Salem. Anche produttore e attore, ha 49 anni.
Dom Hemingway (2013)
L'attrice romena Madalina Diana Ghenea, che interpreta Paolina, oltre ad essere una delle protagoniste de I Borgia ha avuto anche la sfortuna di partecipare a I soliti idioti: il film mentre Kerry Condon, che interpreta Melody, è comparsa in This Must Be the Place e un paio di episodi di The Walking Dead. Emilia Clarke infine, che interpreta la figlia di Dom, altri non è se non la "nana ciglioparrucca"® Daenerys de Il trono di spade. Detto questo, se Dom Hemingway vi fosse piaciuto recuperate Lock & Stock - Pazzi scatenati e Snatch - Lo strappo. ENJOY!

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