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Don Seppia

Creato il 16 maggio 2011 da Malvino

Il nero in cui si avvolge per proteggersi, le tante piccole ventose sul viscido dei suoi tentacoli, una tana sicura, ricavata in una salda roccia bimillenaria. Don Seppia andava bene pure come soprannome, insomma. E invece si chiama proprio Seppia – Riccardo Seppia – il sacerdote arrestato ieri, per ripetuto abuso sessuale ai danni di un ragazzo. Beccato da totano, bisogna dire, perché intercettato nell’ambito di un’inchiesta su un traffico di droga tra Genova e Milano: Don Seppia offriva cocaina a un minore in cambio di pompini, almeno questo è quanto gli viene ascritto. Il garantismo tante volte invocato per più di un prete accusato di aver stuprato decine e decine di bambini, qui, va a fottersi e il cardinal Bagnasco lo dà già per colpevole. Probabilmente dovremo aspettare Il Foglio, martedì, per un appassionato richiamo ai diritti dell’imputato e un dolente rammarico per come la Chiesa si faccia trascinare dal mainstrem forcaiolo, sempre che non siano troppo impegnati su Strauss-Kahn.Don Seppia è solo, al momento non c’è un cane a difenderlo. Nessuno stigmatizza la violazione della privacy che è stata fatta con quelle intercettazioni telefoniche. Nessuno prende in considerazione il fatto che il ragazzo potrebbe aver detto al prete di essere maggiorenne. Nessuno mette in conto il fatto che il ragazzo potrebbe aver detto al prete di essere nipote di un boss del cartello di Medellin, e quello gli abbia creduto, e per salvarlo dalla tossicodipendenza…Sì, lo so, faccio ipotesi del cazzo, ma è che per il povero don Seppia nessuno spende una parola, e allora ci ho pensato io. Diciamo che, se fosse stato Vasco Rossi, adesso su Facebook c’era l’ola degli innocentisti.  
 

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