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“Donne” di Andrea Camilleri, 2014, Rizzoli

Creato il 31 dicembre 2014 da Tiziana Viganò

“Donne” di Andrea Camilleri, 2014, Rizzoli

“Donne” di Andrea Camilleri, 2014, RizzoliUna splendida galleria di ritratti esce dalla penna di Camilleri mentre cerca di comprendere l’anima, la mente e il corpo delle donne “perdendosi tra i labirinti dell’universo femminile”. Preso da una fascinazione irresistibile, irretito nelle maglie della seduzione di un mondo sconosciuto, diverso da Sé, fin da bambino esplora il mondo femminile con una curiosità irresistibile. “Forse da uomo non sarò mai in grado di indovinare. Bisognerebbe essere donna....per poter avere, forse, qualche risposta” dice Camilleri nella chiosa alla storia di Bianca Lancia e Federico II di Svevia: quei “forse” dicono molto. Elvira Sellerio: “L’ho sempre considerata come l’esempio  assoluto del meglio della donna siciliana. Riservata, tenace, determinata, convinta delle proprie idee e pronta a battagliare per esse, e allo stesso tempo dolcissima, generosa, comprensiva, sensibilissima”.
“Donne” di Andrea Camilleri, 2014, RizzoliMa i molti racconti di ambiente siciliano ci narrano anche di donne misteriose come antiche dee, Venere Circe Sirene Giunone, Grandi Madri e spose, amanti o prostitute,  ribelli o scandalose,  travolte da profonde passioni  oppure fredde e distanti: si concedono o si negano spinte da una sessualità oscura da cui l’uomo viene attratto magneticamente, come da una forza viscerale, che viene dal centro stesso della Madre Terra, ma di cui non riesce mai a penetrare completamente il mistero perché appartiene a un altro mondo.
Come l’autore, anche i protagonisti maschi delle storie vengono avviluppati da una rete magica, che li segna  nel profondo e non si fa mai dimenticare, li forma o li trasforma, perché ogni donna è Signora (domina) e femmina. Così Elena di Troia che per l’autore “è stata semplicemente tutte le donne che gli uomini nel corso dei secoli hanno di volta in volta amato e odiato. Una e centomila. Mai “nessuna”. E certamente l’altra faccia oscura dell’amore nasconde un odio sottile o manifesto, generato dalla paura di questo potente ignoto che è e rimarrà la donna per l’uomo: un “enigma irresolvibile”..
“Angelica, Carmen, Helga, Inés, Nora, Xenia....Le ho amate tutte, per un’ora o per sempre. Alcune con grazia, altre con irruenza, altre ancora le ho solo immaginate. Senza di loro, non sarei stato io” : questa frase non a caso è riportata in quarta di copertina perché in due righe riassume tutto il significato dei racconti.  Tutti i 39 racconti, molto brevi e scritti in italiano, cominciano con la storia di una donna, delineata e vissuta con la sua meravigliosa maestria di narratore, capace di passare dal dramma alla commedia con la sua consumata abilità di regista teatrale. La chiosa, una frase fulminea, rappresenta il suo pensiero e la sua più forte emozione- non certo come la “morale” di un’antica fiaba, perché Camilleri  non giudica mai con il metro comune- ed è espressa con una battuta arguta o triste, un ricordo, un’associazione, una conclusione... I personaggi femminili sono ignoti oppure noti, anche famosi nella storia e nella letteratura –Beatrice, Desdemona, Carmen, Nefertiti, Teodora - provengono dalla sua memoria, da fatti, incontri, esperienze, emozioni e impressioni senza fini di indagine sociologica, psicologica o etica, come dichiara lui stesso: derivano soltanto dal gusto del ricordo, messo su carta perché non sfugga più. “Comunque non potrei giurare che siano realmente accaduti, può darsi che me li sia inventati o sognati e poi, col trascorrere del tempo, li abbia creduti veri”.
Il mio consiglio “Donne” di Andrea Camilleri, 2014, RizzoliHo appena finito questo splendido libro, che ho letto in poche ore, tutto d’un fiato – complici le vacanze natalizie – e comincerò subito “Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano” pubblicato da poco. Camilleri è il mio autore preferito e non mi lascio mai sfuggire nulla, perché è sempre una lettura che arricchisce e che fa riflettere pur senza mai avere scopi didascalici. Mi sembra che ci si possa soffermare a leggere tra le righe dei racconti il punto di vista degli uomini – come ho spiegato più sopra -nei confronti delle donne, così come lo manifesta l’autore e come la maggior parte degli uomini nasconde.
E se ad alcune donne può sembrare che la sessualità femminile sia un tema centrale di questo libro – certo, è anche così, ma non solo – suggerisco per prima cosa di non limitarsi all’apparenza perché le figure femminili disegnate sono più complesse; che comunque la sessualità femminile, così multiforme, non è un argomento che svilisce la donna se trattato come fa Camilleri, con curiosità e affetto; e da ultimo,  soprattutto di cercare di cambiare ottica, provando per una volta  a mettersi nei panni e nella mente dei maschi cercando di guardarci come ci guardano loro.

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