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Donne e corpi nel corso degli anni

Creato il 08 maggio 2010 da Simonasessa
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Guardando le donne scheletriche di oggi, che popolano le passerelle, i giornali e la tv mi sono sempre chiesta cosa abbia mai potuto giustificare un così netto mutamento nel costume delle donne. Eppure un tempo si adoravano altre donne, più fisiche, più in carne. Si amavano e si idolatravano. Perché la donna era una persona da ammirare, desiderare, rispettare. Insomma una Dea.

A guardare quelle di oggi, fantasmi di sé stesse, il pensiero è l’esatto contrario. Penso a una donna umiliata, menomata, offesa, derisa e decisamente anti-femminile. Il percorso che ha accompagnato questa lenta ma continua mutazione si è originato negli anni ’60 con eroine come Twiggy e Andrey Hepburn fino ad arrivare alle varie Kate Moss e Victoria Beckam di oggi. Spettri di donne felici: le Pin Up con le curve e sex symbol degli anni ’50.

Tra le opere storiche che hanno esaltato la donna nella sua massima bellezza troviamo la Venere di Botticelli e di Milo i cui morbidi fianchi sono un ricordo di quanto la donna in carne fosse l’unico modello per tutte.

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Ma il nostro viaggio inizia a fine ‘900 quando i primi nudi fecero scalpore grazie alle opere fotografiche di Jean Agelou. Conosciuta dai collezionisti di immagini erotiche, l'opera di questo fotografo francese che ha realizzato moltissime immagini di grande qualità di nudo femminile a inizio 900, è ormai passata alla storia. In tempi sbiaditi come i nostri osservare quei corpi così torniti e felici fa quasi scalpore pagonandoli a quelli in voga oggi.

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Anche gli anni ’20-’30 hanno esaltato corpi più che in carne, rotondeggianti con pancette impertinenti e glutei generosissimi. Leggiadre donnine in veli e foulard morbidi e vaporosi accompagnavano ogni rotondità in maniera così naturale da sottolineare tutta la carica sensuale delle donne alle prime armi in fatto di streap tease.

Ma gli anni ’40-’50 sono stati quelli in cui la donna ha raggiunto il massimo splendore e la femminilità più incisiva. Corpi come quelli di Bettie Page, Sophia Loren, Marilyn Monroe, Jane Russell rimarranno impressi come un marchio nel nostro cuore. Mai nel corso degli anni successivi si sono affermate donne più sexy e femminili. Consacrati come miti restano ancora oggi un modello da imitare per diventare delle vere Femmine. Eroine di una sensualità che ha fatto epoca.

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Gli anni ’60 sono stati la debacle per il modello di donna maggiorata e con le curve grazie all’affermazione di donne come Twiggy e Andrey Hepburn che hanno dato un’impronta di eleganza raffinata e chic alla loro immagine grazie al look che sfoggiavano. Corpi magri al limite dell’anoressia, Audrey anoressica e con disturbi alimentari e idem si dice di Twiggy che non ha mai ammesso di essere malata.

Con loro due inizia il percorso della moda italiana che nel giro di più di 50 anni rivoluzionerà il costume femminile fino a modificarlo per sempre. Da Cindy Crawford a Noemi, da Claudia Chiffer a Elle Mcpherson, le modelle che avevano iniziato a essere più magre ma conservando le curve e le rotondità, seppur accennate. Il modello proposto dalla moda era irraggiungibile ma comunque più umano e rassicurante.

Poi si è andati oltre, oltre alla magrezza c’è solo l’anoressia. Corpi magri anoressici o in stile anoressia per lanciare modelli improbabili e assurdi di bellezza. Totalmente discostanti dai canoni della donna mediterranei.

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50 anni di inferno, di lavaggio del cervello. 50 anni in cui l’industria della bellezza ha dettato legge. Tutte le donne omologate: magre, con seni e labbra rifatti, senza pancia, senza cellulite. Una guerra costante e che ha portato molte donne all’ossessione, ai disturbi alimentari, all’anoressia e alla bulimia.

Oggi le cose stanno cambiando. Impazzano le modelle plus size, le donne sono stanche di aderire a modelli che non gli appartengono e gli uomini rivendicano le donne formose e la loro razione di “carne!”.

Incrociamo le dita in nome di un ritorno di femminilità e corpi formosi, felici e salutari.

In Italia sono in pole position per la riaffermazione di un modello di donna più sana e naturale. Ho creato l’associazione pin Up del 2000 per combattere anoressia e bulimia www.pinupdel2000.com


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