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Donne pericolose: Donna Doppia, Donna Cerva, Donna Gialla e le altre (parte 1)

Creato il 26 dicembre 2015 da Davide

La maggioranza degli studiosi della fine del 19° e inizio del 20° secolo fanno riferimento a coloro che, tra i Sioux, sognano della Donna Doppia, Winyana Numpapika, e gran parte degli studiosi successivi si sono basati su questi resoconti. Questa figura mitica non è un concetto monolitico, ma piuttosto un amalgama di aspetti collegati; rappresenta il dualismo, ma si irradia anche in altre direzioni e i vari nomi con cui si presenta nel complesso onirico-mitico Lakota la qualificano come Anuk Ite, Faccia Doppia, Winyan Numpapika, Donna Doppia, Sinte Sapela Win (Donna Cerva dalla Coda Nera) e Can Tarca Yuwakampi kin (Daino dalla Coda Bianca). Quelli che fanno riferimento ad Anuk Ite si basano soprattutto sui testi di Walker, dove ella è una donna di grande bellezza che sposa Tate, il Vento ma, nella sua vanità, cerca di conquistare Wi, il Sole e diventare la sua sposa al posto della Luna, causando una notevole turbolenza cosmica. Per punizione le viene affibbiata una seconda faccia, orrenda, sulla nuca, a eterno monito sul ruolo appropriato della donna Lakota. Gli spiriti che prendono possesso del corpo di una ragazza quando diventa donna strizzano il sangue dal suo corpo e causano il flusso mestruale. Ogni luna essi ritornano e lo fanno a meno che non ella non diventi incinta, quando sono contenti e la lasciano in pace, tranne Anog Ite (Faccia Doppia), che può ancora tormentarla con dolori (Walker 1980:243). Ella gode a torturare le donne con le doglie del parto, ma è anche la causa, insieme a Iktomi, della venuta sulla superficie terra dei Lakota, che abitavano in una caverna nel sottosuolo e quindi, in qualche modo del “parto” che dà origine a quella nazione. E’ per tenerla lontana dalle ragazze Lakota che una Donna Bisonte fondò la cerimonia di purificazione delle ragazze al menarca, Tatanka Lowampi, la Cerimonia del Bisonte. La Donna Doppia è particolarmente legata all’arte e alla sessualità e colei che la sogna deve scegliere tra una vita da prostituta e una di modesta industriosità.
Quando una Donna sogna della Donna Doppia, da quel momento in poi, nessuno la supera in quello che fa, secondo la testimonianza di Thomas Tyon (Walker 1980:165-166). Ma poi la donna diventa, egli dice, molto simile a una pazza (lila witkowin): Ride in modo incontrollabile e ogni tanto agisce in modo ingannevole (knayan xkinyelo), così la gente ha molta paura di lei. Ella fa in modo che tutti gli uomini che stanno vicino a lei diventino posseduti (wicayuknaxkin) cioè incapaci di resistere alla sua attrazione sessuale. Per questa ragione queste donne sono chiamate Donne Doppie. Esse sono molto promiscue (lila hinknatunpi s’a, hanno ripetutamente molti mariti). Ma poi nelle cose che fanno nessuno le supera per eccellenza: producono molti ricami con gli aculei di porcospino e sono molto abili. Esse lavorano anche come un uomo.

In un sogno descritto da Wissler una donna è condotta in un tipi solitario dove all’interno siedono due Donna Cerva e la sognatrice deve scegliere se entrare dal lato della tenda dove sono allineati una fila di strumenti per conciare la pelle o l’altro, dove sono allineati dei contenitori di caschi di penne di pelle grezza detti parfleche, che sono tipici dei capi delle spedizioni di guerra. Le Donne Cerva insistono donna perché ella scelga questi ultimi, che simboleggiano la vita della prostituta: hai fatto la scelta giusta, esse dicono, tutto quello che avrai sarà una borsa vuota; mentre la prima scelta significa la consueta vita di una donna; hai fatto la scelta sbagliata, dicono, ma diventerai molto ricca. Altre volte la scelta è tra due sentieri diversi che escono da una tenda. La scelta virtuosa comporta, secondo Sword, la capacità di ricamare e la santità (wakan). Questo sogno indica molto chiaramente la relazione tra virtù, abilità artigianale e status sociale. Wissler va avanti notando che le donne che fanno questo sogno sono particolarmente wakan cioè potenti in senso religioso. La correlazione tra abilità artigiana, sogno e sessualità è ulteriormente indicata dall’effetto del sogno sugli uomini. Quando gli uomini sognano la Donna Doppia diventano pazzi per il desiderio di questa creatura oppure diventano dei berdache, cioè dei maschi travestiti o transgender. I berdache erano considerati persone che non solo possedevano un potere insolito, ma erano anche eccellenti nelle arti di solito praticate dalle donne (Schneider 1983:116). Thomas Tyon però afferma che gli uomini non possono sognare della Donna Doppia. In chiave moderna la sognatrice della Donna Doppia diventa anche un’ottima fabbricante di trapunte a stella, un oggetto di artigianato che, pur derivando dalla tradizione europea, è stato così ben assimilato da diventare addirittura uno dei principali simboli dell’identità Lakota attuale (Albers 1983:135).

In altre versioni il sogno della Donna Doppia santifica il miscuglio tra virtù femminile ideale e straordinarie doti artistiche. R. D. Theisz (1988:12) racconta come sia riuscito a recuperare alcune canzoni delle sognatrici Oglala della Donna Doppia, che sembravano scomparse dalla cultura indiana attuale. Nel 1980 la vecchia Lucy Swan gli cantò un canto che aveva imparato da sua madre:

“Cugina, vieni qui. (ora) qualcuno sta facendo ondeggiare lo scialle verso di te. / Va bene, guarda da questa parte. Qualcuno sta facendo ondeggiare lo scialle verso di te.”

La canzone si riferisce allo scialle che è regalato alla donna che espone i suoi lavori di ricamo in pubblico. Sempre nel 1980 Severt Young Bear ricordò le parole di una canzone che cantava sua nonna:

“Gente, guardate. Questa camicia ricamata di perline indosserà mio marito, mentre fa qualcosa di importante”.

Egli spiegò che era la canzone di un sogno, in cui alla donna era stata data la scelta tra una vita da donna sfacciata e una da donna modesta, che tracciava con la saliva il disegno del ricamo sulla pelle. Il dono della saliva dimostrava la sua devozione per il marito e i suoi cari. Theisz collaborò inoltre, nel 1984, con Nellie Two Bulls, che gli raccontò come lei stessa fosse diventata sognatrice della Donna Doppia da bambina. Dopo aver sentito delle risate e scorto delle donne misteriose che passavano sotto la sua finestra, una notte Nellie aveva visto tre donne ai piedi del suo letto; una era alta e vestita di rosso e una media e vestita di azzurro, che non dissero il loro nome, rappresentavano la Donna Doppia e le donarono il ricamo con le perline e quello con gli aculei, mentre la terza, bassa e grassa era Blue Bird Woman (Donna Uccello Blu), che le donò il canto. La condizione per poter usufruire dei doni era la generosità: Nellie non avrebbe dovuto tenersi i doni per sé, ma condividerli con gli altri membri della tribù.

Le donne che sono esperte nel ricamo con gli aculei e con le perline di vetro formavano una società che occasionalmente organizzava feste e dimostrazioni della capacità artistica dei suoi membri femminili. Secondo Wissler (1902) questa associazione fu fondata da una sognatrice della Donna Doppia, la quale fu quella che insegnò l’arte alle donne Lakota. Secondo Howard (1984) tra i Wahpeton o Sioux orientali la Donna Doppia ha anche il merito dell’invenzione dell’amaca e della tessitura a dita. Wissler riferisce che le associate della società talvolta interpretavano il loro sogno pubblicamente; camminavano attraverso il campo facendo balenare i loro specchi, che facevano cadere gli astanti, uomini e donne, lunghi distesi per terra, vomitando terra nera o salvia. Mentre era in trance la sognatrice della Donna Doppia poteva ottenere il potere di fare scudi e medicine di guerra e localizzare oggetti sepolti e portava il disegno del ragno sul suo mantello. Oltre alle Porcupine Quill Workers, cioè la società di ricamatrici con aculei di porcospino, Wissler menziona anche le Praiseworthy Women o Winyan tapika, cioè le Donne Lodevoli, una associazione wakan per ragazze vergini, le Owns-Alone o Possiedi Sola, una associazione per organizzare feste di donne sopra i quaranta che avevano conosciuto solo un uomo, le Tanners o Conciatrici, una associazione di donne che fabbricavano coperture di tipi e le Women’s Medicine Cult, o Culto di Medicina delle Donne, una società sacra di donne che avevano avuto visioni animali e che si diceva si riunissero annualmente per preparare medicine di guerra, scudi e predire l’esito di una spedizione di guerra. Le Sognatrici della Donna Doppia, le Ricamatrici con Aculei e il Culto di Medicina delle Donne possono essere stati aspetti di una singola società femminile (De Mallie 1983:241).

Commentando una testata di culla Lakota del 1880 circa nel catalogo Visions of the People, sull’arte pittorica degli indiani delle Pianure, Angela Casselton (in Maurer 1992:158-161), nelle didascalie ricorda, a proposito dei disegni protettivi degli Oglala, che Wissler parlò di una cerimonia segreta delle sognatrici della Donna Doppia, in cui un bambino è portato in un luogo solitario, dove è costruita un’altalena o una struttura simile a una amaca con un disegno di ragnatela, sostenuta ai quattro angoli, dove viene posto il bambino e che ha lo scopo di portargli fortuna, perché la tela di ragno non può essere distrutta dalle pallottole o dalle frecce, che vi passano attraverso, lasciando solo un buco. Al ragno sono attribuiti grande saggezza e potere; dopo la cerimonia il bambino ha il diritto di porre il simbolo del ragno sul suo mantello. Lo status santo delle sognatrici è mostrato da una borsa porta-pipa forse Lakota del 1890 circa dove la Donna Doppia è ricamata con perline rosse, un colore associato con la sacralità e il sole. Nella società Lakota, e non solo, una donna si dipingeva le mani e i piedi di rosso per mostrare che aveva il diritto di partecipare a un rito. Le sognatrici della Donna Doppia erano associate alla società dei Sognatori del cervo, Elk Dreamers ed erano rappresentate alle loro cerimonie da due donne legate insieme da una corda dove a metà pendeva uno specchio o una bambola o una palla. La Donna Doppia, quando è raffigurata, è vista come due donne unite in qualche modo alle braccia (Morrow 1982), tramite una membrana (Dorsey1894), da una manica sospesa tra loro (Buechel 1998) o da una corda lunga circa 6o cm. da cui pende una bambola che rappresenta un bambino o da una palla (Wissler 1012).
Gli Elk Dreamers avevano il potere di sedurre e produrre incantesimi d’amore. Tra i Lakota il cervo canadese (elk) è strettamente associato con il concetto Dakota di amore e passione sessuale. Il potere soprannaturale sta dietro le manifestazioni di desiderio sessuale e di quegli spiriti animali che controllano tale potere il cervo maschio è il più importante. Perché il cervo maschio possiede speciali poteri sulle femmine della sua specie. Così la Elk Dreamers’ Society possedeva il massimo potere per vincere i cuori femminili. Nelle danze gli uomini indossavano maschere triangolari fatte di pelle di bisonte giovane, con un paio di rami tagliati a rappresentare il palchi dei cervi. I Sognatori del Cervo possedevano anche poteri per sopraffare chi si opponeva loro. Così mentre danzavano portavano un cerchio con due corde legate a forma di croce, che sostenevano al centro uno specchio. Si credeva che questo ponesse la gente alla mercé della Società dei Sognatori del Cervo. Contrariamente ai Sognatori del Cervo, i Sognatori del Cervo Coda Nera erano solo uomini giovani. Quando danzavano indossavano una maschera simile a quella dei Sognatori del Cervo, ma con corna e orecchie simili a quelle del cervo coda nera. Il cervo coda nera è molto wakan (possiede il potere di uccidere un uomo semplicemente guardandolo). Questo potere era condiviso con i Sognatori del Cervo a Coda Nera, che i Lakota credevano fosse i più potenti dei Sognatori Animali. Nella loro cerimonia, quando un Sognatore del Cervo a Coda Nera si guardava attorno, gli altri cadevano a terra come fossero morti. Come i Sognatori del Cervo, anche i Sognatori del Cervo Coda Nera erano creduti capaci di uccidere la gente con uno sguardo o di catturare il loro riflesso in uno specchio o di vederli attraverso un cerchio sacro. Nella danza così portavano un cerchio sacro con l’imitazione di una ragnatela nel centro. I ragni possiedono grande saggezza, grande astuzia; e così possiedono potere speciale sulle donne. Così i Sognatori del Cervo Coda Nera possedevano anche loro il potere di vincere l’amore delle donne (Powell 1993:84-85). La Società possedeva due vergini sacre che precedevano la processione dei danzatori portando una pipa di medicina ciascuna, in modo simile, come vedremo poi, alle Madri del Cervo di Taos Pueblo, ma mentre quella era una cerimonia di propiziazione della caccia, questa era una cerimonia per favorire l’amore umano. Benché non abbia trovato niente che lo dica esplicitamente è molto probabile che questa cerimonia fosse il residuo di cerimonie animali che propiziassero la fertilità umana e animale. La valenza tutta maschile delle Società del Cervo e del Cervo a Coda Nera, che è preponderante e per nulla stigmatizzata da negatività, è probabilmente il risultato della forte patriarcalizzazione subita dalla società Lakota dopo contatto. Dell’ antica serie di sacerdotesse femminili restano le Sognatrici della Donna Doppia, in posizione sociale molto ambigua e il terrore della Donna Cerva, prototipo di tutte le prostitute. (segue)

Riferimenti

Albers, P e Medicine, B. The Role of Sioux Women in the Production of Ceremonial Objects: The Case of the Star Quilt, in P. Albers e B. Medicine, (ed.), The Hidden Half, Studies of Plains Indian Women, Lanham 1983.
Buechel E. SJ. Lakota Tales and Texts In Translation. 2 vols., translated by Paul Manhart, S.J., Tipi Press, Chamberlain, South Dakota, 1998.
De Mallie, R. J. Male and Female in Traditional Lakota Culture, in P. Albers e B. Medicine, (ed.), The Hidden Half, Studies of Plains Indian Women, Lanham, 1983.
Dorsey J. Owen. A Study Of Siouan Cults: Dakota And Assiniboine. Washington, Smithsonian Institution. 1894.
Maurer, E.M. (ed.),Visions of the People. A Pictorial History of Plains Indian Life, Minneapolis 1993.
Morrow, M. Indian Rawhide: An American Folk Art, University of Oklahoma Press, Norman. 1982.
Powell, Peter J. SJ. Sacrifice Transformed into Victory: Standing Bear Portrays Sitting Bull’s Sun Dance and the Final Summer of Lakota Freedom, in Maurer, E.M. (ed.) Visions of the People. A Pictorial History of Plains Indian Life, Minneapolis 1993.
Schneider, M. J. Women’s Work: An Examination of Women’s Roles in Plains Indian Arts and Crafts, in P. Albers-B. Medicine (ed.), The Hidden Half, Studies of Plains Indian Women, Lanham 1983.
Theisz, R. D. Multifaceted Double Woman: Legend, Song, Dream and Meaning, in European Review of Native American Studies, 2 (2), 1988:9-16.
Walker, James R., Lakota Belief and Ritual, Lincoln, 1980.
Wissler, C. Societies and Ceremonial Associations in the Oglala Division of Teton Dakota, New York, 1912.


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