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Dopo Roma e Milano, ordigno esplode nella sede Equitalia di Olbia

Creato il 28 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Dopo Roma e Milano, ordigno esplode nella sede Equitalia di Olbia
 Nonostante manchi ancora una rivendicazione, l'attentato dinamitardo potrebbe essere un nuovo capitolo della campagna che la Federazione anarchica informale (Fai) sta portando avanti contro l'ente esattore. A sostegno della tesi anarchica vi sarebbe il modo e il materiale usato per confezionare la bomba . Alcuni particolari, infatti, ricondurrebbero ad altri ordigni usati per compiere attentati rivendicati dal Fai nell'ultimo mese in varie parti d'Italia. 
Il 9 dicembre scorso l'episodio più clamoroso: un pacco bomba esploso tra le mani del direttore generale di Equitalia, Marco Cuccagna, provocandogli gravi lesioni. Quasi una settimana fa , il 22 dicembre, a Milano sono, invece, la Borsa in piazza Affari e la sede dell'Agenzia di riscossione di via San Gregorio a finire nel bersaglio. 
Dopo Roma e Milano, ordigno esplode nella sede Equitalia di OlbiaLe sedi di Equitalia in Sardegna, intanto, sono state messe sotto protezione, sia con presidi fissi, sia con controlli saltuari effettuate dalle pattuglie in servizio di prevenzione ed oggi, gli uffici galluresi della sede di Equitalia bersaglio della bomba,sono regolarmente aperti. Una condanna unanime giunge dalle forze politiche. «Come ogni fatto criminale va condannato senza se e senza ma. Sono gesti che non appartengono alla legittima e doverosa contestazione di un sistema di riscossione che va radicalmente cambiato», commenta il deputato del Pdl Mauro Pili, promotore di una proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica delle norme che regolano la riscossione in Italia. L'attentato, sottolinea per il centrosinistra il deputato del Pd Giulio Calvisi «rappresenta un fatto grave che istituzioni e forze politiche non devono sottovalutare». 
«Tuttavia - rileva - a nessuno sfugge che vi sono gruppi marginali e fuori dalla storia che vorrebbero sfruttare l'occasione della crisi economica per rilanciare l'opzione della violenza e del terrorismo contro le istituzioni e contro lo Stato. Occorre perciò la massima vigilanza e attenzione da parte di tutti: in nessun caso la violenza può trovare giustificazione o comprensione nel disagio e nel malessere sociale». 
Nessuno dei dipendenti ha parlato con i giornalisti, mentre da Cagliari sono arrivati in città i dirigenti regionali di Equitalia per portare la solidarietà al personale della sede colpita dalla bomba. 
La zona è periferica e ieri sera era deserta: gli investigatori dell'Arma non possono quindi contare su testimoni oculari, anche se la deflagrazione è stata avvertita a diversi chilometri di distanza. 
È il primo attentato contro una sede di Equitalia in Sardegna. Particolarmente attivi, invece, nell'Isola i movimenti che contestano le procedure di riscossione: migliaia tra cittadini, commercianti e agricoltori sono scesi in piazza a Cagliari nei mesi scorsi per denunciare le «vessazioni» di Equitalia che stanno mettendo in ginocchio centinaia di aziende.

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