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Doppio evento da Honebu: Salvatore Dedola e Arnold Lebeuf

Creato il 25 giugno 2015 da Pierluigimontalbano
L' Associazione Culturale Honebu è lieta di invitarvi a un doppio appuntamento con il salotto della cultura. Doppio evento da Honebu: Salvatore Dedola e Arnold LebeufVenerdì 26 Giugno, alle ore 19, nella sala convegni di Via Fratelli Bandiera 100, a Cagliari / Pirri, interverrà Salvatore Dedola che illustrerà il tema: "Etimologia degli antichi monumenti archeologici".Dal punto di vista linguistico-etimologico, dimostrerà e spiegherà quali erano nell’antichità i veri nomi delle tipologie dei monumenti sardi (oggi chiamati nuraghe, tomba di giganti, domus de janas, perda fitta, pozzo sacro). A parte il nuraghe, l’unico ad avere un nome proprio, oggi le altre tipologie di monumenti antichi sono senza nome, infatti, a cosa si riferisce la “tomba di giganti”? come era chiamata? Quelle leziose ma “tenebrose” janas, chi erano veramente? Sa perda fitta ha un nome banale: com’era chiamata propriamente? Il pozzo sacro, aveva un nome suo proprio oppure no?
Va da sé che la soluzione di tali quesiti spalanca una porta che sinora l’Accademia aveva tenuto ermeticamente sbarrata. Non solo. Il chiarimento sul nome dei monumenti porta automaticamente a chiarire la funzione del monumento stesso, chiudendo finalmente un’enorme falla culturale attraverso cui gli accademici sinora hanno lasciato sfuggire e affievolire le migliori energie dedicate allo studio della nostra memoria storica.
Doppio evento da Honebu: Salvatore Dedola e Arnold LebeufLunedì 29 Giugno, sempre da Honebu alle ore 19,presentazione del libro di Arnold Lebeuf, “Il pozzo di Santa Cristina, osservatorio lunare” L’autore cercherà di dimostrare che il pozzo di Santa Cristina era utilizzato come osservatorio astronomico a carattere lunare, uno strumento attraverso il quale i suoi costruttori osservavano e registravano i moti della luna al fine di prevedere le eclissi.
Fino ad oggi era noto che il rapporto base altezza della cupola del pozzo, è caratterizzato da una geometria architettonica che coincide con buona approssimazione con una geometria astronomica. In altre parole, la linea passante tra il punto nord della base della cupola e il foro apicale forma un angolo (rispetto alla verticale) coincidente con l’angolo che caratterizza punto in cui la luna attraversa il meridiano nel giorno del lunistizio maggiore settentrionale.
 
Lebeuf nella sua opera si è preso la briga di capire la precisione dell’orientamento astronomico in questione, concludendo che se il pozzo fosse stato costruito attorno al 1000 a.C. (cioè riferendosi ai dati astronomici che caratterizzano la luna in quell’epoca) la precisione dell’orientamento sarebbe pari a più o meno 3 primi (un ventesimo di grado).
Considerando che siamo in una fase (di un ciclo millenario) dove l’altezza della Luna al lunistizio maggiore settentrionale si abbassa di 2 primi ogni 300 anni, è facile dedurre che l’orientamento mostra che i costruttori furono capaci di una precisione assoluta, sbalorditiva se riferita a 3000 anni fa. 
Alla serata dedicata al santuario di Santa Cristina parteciperà l'archeoastronomo Mauro Peppino Zedda che sarà relatore sul tema: "Orientamento astronomico dei templi a pozzo".Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso libero.

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