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Dov'è finita Audrey?

Creato il 03 settembre 2015 da Hayls
Dov'è finita Audrey? Titolo: Dov’è finita Audrey? Autore: Sophie Kinsella Editore: Mondadori Collana: Chrysalide Anno: 2015 Pagine: Prezzo:

Trama: Audrey ha quattordici anni e da tempo non esce più di casa. Porta perennemente grandi occhiali scuri, e non certo per fare la diva, ma perché questo è il suo modo per proteggersi dalle persone che la circondano e sfuggire al rapporto con gli altri. A scuola le è successo qualcosa di brutto che l'ha profondamente segnata, e ora Audrey è in terapia per rimettersi da attacchi d'ansia e panico che non le permettono di condurre una vita serena e avere contatti con il mondo esterno. Prigioniera nella propria casa, riesce a guardare negli occhi solo Felix, il fratellino più piccolo. Suo fratello Frank, invece, ha un anno più di lei ed è ossessionato dai videogames e - con grande preoccupazione della madre iperprotettiva e vagamente nevrotica - non si stacca un attimo dal computer e dal suo amico Linus che condivide la sua stessa mania. Quando Audrey incontra Linus per la prima volta, nasce in lei qualcosa di diverso, e piano piano riesce a trovare il modo di comunicargli le sue emozioni e le sue paure. Sarà questa la scintilla che aiuterà non solo lei, ma la sua intera famiglia scombinata. "Dov'è finita Audrey?" è un romanzo caratterizzato da una grande empatia in cui si ride e ci si commuove. Sophie Kinsella riesce ad alternare momenti di puro humour ad altri più seri e teneri con grandissima sensibilità, raccontando il percorso verso la guarigione di una fantastica e coraggiosa ragazzina e parlando al cuore di tutti.

Recensione: Questo, è stato il primo romanzo di Sophie Kinsella che ho letto. 
Non so perché, l’avevo sempre un po’ snobbata, nonostante i suoi libri siano spesso passati da casa mia (mia sorella li ha letti, ne sono quasi certa), e la stessa cosa ho fatto per il film “I love shopping”. Questo però, primo romanzo per ragazzi, e dalla trama parecchio intrigante, m’incuriosiva moltissimo, così ho deciso di dare un’opportunità all’autrice. E devo dire, che non solo sono rimasta soddisfattissima dalla lettura, ma sono convinta che presto andrò in cerca di altri libri della Kinsella, se sono tutti così simpatici e frizzanti! Pur essendo una storia piacevole, leggera e spiritosa, sotto il lato divertente, nasconde qualcosa di molto più profondo. Quello di Audrey, infatti, non è un banale problema adolescenziale, bensì un vero e proprio “ostacolo”, un disturbo venuto allo scoperto all’improvviso, dopo un brutto avvenimento, ma che pian piano ha iniziato a cambiarle la vita in modo davvero drastico.  Questo suo problema, l’ha portata a diventare una reclusa, perché ha paura di uscire, ha paura dei contatti con gli altri, si sente insicura di se stessa, debole, inutile, e tutto ciò condiziona moltissimo anche la vita degli altri membri della famiglia. Il libro è narrato proprio dalla voce di Audrey, e ciò ci permette di esplorare e comprendere il suo disturbo in modo profondo e dettagliato, attraverso le sue sensazioni e i pensieri più intimi. Tutto però è raccontato anche con freschezza e ironia, e la bizzarria della famiglia di Audrey, rendono la storia davvero carina. Le scene più briose e divertenti, riguardano la madre di Audrey, che non solo deve preoccuparsi della figlia, ma è anche estremamente spaventata dal figlio maggiore e dalla sua dipendenza dai videogiochi. Vi giuro, grazie alla madre di Audrey, ho riso parecchio! E’ affettuosa, e veramente protettiva nei confronti dei figli, ma è anche un personaggio caratterizzato veramente bene, con le sue manie di controllo, le fissazioni e le idee spesso  strambissime. L’unica cosa per cui sono rimasta un tantino delusa è il finale. O meglio, non il finale di per sé, che è molto soddisfacente, ma il fatto che credessi nel finale fosse rivelato “l’avvenimento” che aveva scatenato in Audrey la sua depressione. Ci viene dato solo qualche indizio nel corso del libro, ma l’autrice non si sofferma più di tanto, e in fondo va bene così, se il suo intento era semplicemente quello di raccontare il difficile processo di guarigione di una ragazzina che, nonostante tutte le idee che le frullano nella testa, è estremamente intelligente, premurosa e gentile. Non è quindi, solo Audrey la protagonista del libro, ma un po’ tutti quelli che la circondano e che, in un modo o nell’altro hanno anche a che fare con il suo problema, e a volte proprio per questo, non sanno come rapportarsi con lei. L’autrice, utilizza un linguaggio fresco, semplice ma capace di coinvolgere e divertire il lettore, nonostante il tema spinoso. Ci mostra infatti, non solo i lati bui di Audrey, le sue paure e le sue mancanze, ma anche e soprattutto il suo coraggioso entusiasmo verso la vita di tutti i giorni, verso le piccole cose, anche se all’inizio non sarà affatto semplice. Mi è piaciuta moltissimo la storia nell’insieme, e il modo in cui l’autrice ha deciso di affrontare i problemi di tutti i personaggi, dall’apprensione della madre, alla passione/ossessione del fratello maggiore di Audrey, in modo sincero e realistico, ma non pesante. Bellissima anche la copertina, essenziale e simpatica, ma d’effetto.
Valutazione: ♥♥♥♥/ e mezzo

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