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DOV’È IL SOLE DI NOTTE? | Roberto Casati | Lezioni atipiche di Astronomia

Creato il 07 dicembre 2014 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

roberto_casati_dov'è_il_sole_di_notte (4)di Cecily P. Flinn

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Guardiamo il Sole, la Luna, le stelle, saggiamo gli effetti della gravità calcando la terra sotto i nostri piedi, ci suggestioniamo di fronte alla struggente bellezza di un’alba o di un tramonto, ma fino a che punto comprendiamo razionalmente le meccaniche celesti? Sappiamo bene che, quando alziamo gli occhi al cielo, quel che appare non sempre corrisponde a quel che effettivamente si sta verificando, e basti pensare a un classico tramonto sul mare, dove il Sole sembra davvero infilarsi come una moneta nel salvadanaio dell’orizzonte.

Dov’è il Sole di notte? – è questa la domanda che funge da titolo al nuovo saggio di Roberto Casati, già autore nel 2008 de La scoperta dell’ombra (uno studio che ripercorre la storia dell’astronomia); Casati, che si definisce “orgogliosamente astrofilo” (o, parafrasando il divulgatore scientifico Piergiorgio Odifreddi, “astrofilo impenitente”), lavora all’Institut Nicod dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi, ed è direttore di ricerca al CNRS. Alla domanda principale – Di notte il Sole viene a trovarsi da qualche parte sotto l’orizzonte, ma sareste in grado di indicare dove? – se ne inanellano altre, più o meno semplici e più o meno complesse (a seconda del bagaglio culturale o dell’indirizzo di studi specifico). Perché non c’è un’eclisse al mese? Perché non c’è mai la Luna piena a mezzogiorno? Che cosa sono le stagioni? Che cosa sono le fasi lunari? Perché i giorni non durano un anno intero come accade ai Poli? Perché non ci sono un Polo Est e un Polo Ovest? Perché la Terra e la Luna non sembrano girare su se stesse? Perché non ci sono mai eclissi con la Luna nuova?

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In qualità di esperto di scienze cognitive, Casati si prefigge in questo saggio di suggerire nuove chiavi di lettura più semplificate della volta celeste e oltre. Per comprendere più agevolmente ciò che si agita sopra le nostre teste e sotto i nostri piedi, spiega Casati, è necessario cambiare “punto di vista” e imparare a guardare da un’ottica diversa. «Questo libro parla di punti di vista insoliti sull’Universo; di come cambiare il punto di vista permetta di capire, addirittura di vedere quello che prima sembrava incomprensibile o era letteralmente invisibile.» Dov’è il Sole di notte? Raccoglie delle lezioni atipiche di astronomia, e si pone come obiettivo la messa a punto di un modello efficace di insegnamento della disciplina. «(…) non basta presentare l’astronomia, i suoi dati, le teorie che li organizzano: bisogna presentarla anche in un formato che sia accessibile al nostro cervello, il quale non è fatto per capirla con la semplice intuizione.». L’ostacolo spesso più insormontabile è quello che Casati definisce “l’altezza del gradino cognitivo”. Per aggirare l’ostacolo vanno adottate strategie parallele: presentare fatti noti da un punto di vista diverso; presentare situazioni astronomiche più semplificate che consentano di ragionare più agevolmente sulle situazioni concrete. È altrettanto importante, spiega Casati, esercitarsi con ragionamenti “controfattuali”, ossia su “come le cose sarebbero potute andare se”.

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Dov’è il Sole di notte?, riassume Casati «trae forza dal fatto che alcuni fenomeni astronomici cui non si è prestata sufficiente attenzione, se raccontati in un certo modo, hanno la complessità giusta per permetterne l’apprendimento (comprensione, memorizzazione e ragionamento), e che si deve partire da questa complessità per capire l’astronomia.». Le lezioni atipiche di Roberto Casati, in ultima analisi, ci aiutano a comprendere più compiutamente la complessità delle costanti astronomiche attraverso anche le conoscenze che ciascuno sperimenta quotidianamente.

Cecily P. Flinn

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