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Dov’è la vecchia vacanza?

Creato il 03 settembre 2012 da Cortese_m @cortese_m

Reduce da vacanze estive appena terminate, non posso fare a meno di dedicare qualche minuto al ricordo delle estati di tanti anni fa’, le estati degli italiani, le nostre vecchie ferie.

La vacanza moderna è una vacanza veloce, una/due settimane e poi rientro alla base, sul posto di lavoro che – considerando il difficile momento storico in cui ci troviamo – è bene non lasciare vacante per troppo tempo...

E’ vero che il “sistema vacanza” è cambiato, siamo ormai abituati a scaglionare le nostre ferie, a “spendere” una settimana o anche due, in diversi periodi dell’anno, ormai sono già molti anni che il temuto esodo di agosto non c’è più.
Non c’è più quella “chiusura” delle città, dalle quali scappavano proprio tutti per recarsi nei luoghi di villeggiatura per rimanerci almeno un mese.
Questa era quasi la regola, e addirittura c’era chi – portafogli permettendo – andava anche oltre il mese di ferie, ma quei tempi sono cambiati, oggi sono solo un ricordo. E pensare che un interno mese al mare, arrivati all’ultimo giorno, sembrava anche poco, e addirittura c’era chi restava anche insoddisfatto.

Escludendo la devastante crisi che stiamo attraversando, oggi c’è probabilmente un tenore di vita generale più alto, ed anche una scolarità maggiore, ma sulle vacanza forse abbiamo fatti passi da gigante, all’indietro però!

E’ vero, la vacanza non è una necessità, possiamo tutti farne a meno, ma è importante per la qualità delle nostre vite, per una “salubrità” fisica e mentale che, negli ultimi anni, viene talvolta a mancarci.

Non dimentichiamo che il nostro Paese è uscito dalle rovine della guerra ed è stato edificato da cima a fondo, dalla povertà e dalle macerie siamo arrivati ad avere un tenore di vita invidiabile da parte di molti Paesi nel mondo, siamo diventati una delle prime 7 potenze economiche, ma oggi siamo in un altra realtà, e non solo per la crisi economica, ma per un imbarbarimento di usi e costumi, del mondo del lavoro, del individualismo imperante, ecc..

Siamo in un’epoca in cui i Lavoratori lottano non per acquisire diritti o salario ma per non farsi portare via quello che hanno, dove il lavoro viene “erogato” a singhiozzo e con molta parsimonia per tenere ben stretti al guinzaglio gli uomini, dove spesso per riuscire a tenersi stretto un posto di lavoro che, per mal retribuito e pesante che sia, pur di mantenerlo bisogna mettere in secondo piano la famiglia, gli affetti, le proprie ambizioni e le proprie aspettative e progetti di vita.

E poi ci sono i falsi miti, l’arrivismo, le necessità-inutili che sapientemente ci sono state fatte assimilare...

Non credo di sbilanciarmi affermando che il nostro non poter staccare il telefono per troppo tempo per avere un pò di privacy (anzi pace!), il nostro non poterci assentare troppo dal lavoro, il nostro desiderare a tutti i costi un’auto accessoriata o l’ultimo ritrovato tecnologico, il nostro intento a perseguire costantemente un fine materiale, abbia un sapore forte di regressione...

Insomma, le vacanze moderne, le nostre ferie di oggi, sono forse la spia dell’involuzione del nostro mondo, della nostra economia, dei nostri valori morali?

nanni


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