Magazine Diario personale

Dove

Da Silvia

Dove
Ad un semaforo lungo della via Palmiro Togliatti, pensavo: "chissà dove..."
Chissà dove morirò.
E' importante sapere come e perché si muoia, ma il dove non lo considera mai nessuno, ai più sembra un argomento secondario.
Col cavolo che è secondario.
Pensa se ti si ferma il cuore mentre guidi un pulmino portando in gita 60 bambini dell'asilo, oppure mentre sei assisa su una lavatrice in centrifuga facendo sesso selvaggio con i muratori del vicino di casa che sta ristrutturando l'appartamento.
Metti che incontri il tunnel bianco mentre fai sesso selvaggio con il vicino di casa che sta ristrutturando e ti trovano i suoi muratori, insomma, il dove fa la differenza, credetemi.
Potrei morire al supermercato in fila esibendo la tessera soci, schiacciata da un elefante fuggito ad un circo mentre mi chino per raccogliere cicorietta selvatica, in pizzeria finendo con la faccia dentro ad una margherita bollente, nuotando in piscina così tutti crederebbero che sto facendo il morto a galla, sulla sabbia mentre scavo una buca per i bambini e mi ci auto-seppellisco finendoci dentro, sulla panca di legno di una chiesa durante un matrimonio cattolico mentre tutti lanciano il riso sul mio cadavere caldo.
Potrei morire all'alba, su una poltrona, leggendo un libro del quale non conoscerò mai il finale, in ascensore con le porte che si aprono e si chiudono sulla scena della mia morte silenziosa, potrei morire in ospedale, dentro ad un letto con le rotelle e le lenzuola della Lanvin, sul lettino gelido della sala operatoria mentre qualche medico stava tentando di salvarmi la vita ma forse era troppo stanco per riuscirci, o troppo annoiato o malpagato o forse, quella roba lì dentro me, ha dato complicazioni inaspettate, potrei decedere su un'isola deserta mentre addento la seconda cozza mortale, partorendo il mio terzo figlio a cinquant'anni e tutti lo chiamerebbero Silvia anche se maschio, in mia imperitura memoria.
Potrei morire mentre faccio colazione al bar con il mio amato fagottino alle mele e cannella, all'Ikea mentre riempio il carrello di cose dai nomi improbabili, facendo pipì in autogrill, o cadendo sul prato durante un concerto-cover dei Police mentre canto a squarciagola:"Du du du da da da".
Potrei innalzare la mia anima, lasciando il mio corpo tondeggiante, mentre mando un what's app divertentissimo a mia sorella, o sconcio alla mia amica sconcia, o sconcio alla mia sorella divertente.
Potrei morire al cinema soffocata da un pop corn, mentre tento di capire la trama del thriller (non capisco mai bene le trame dei thriller, le intuisco, comprendo per grandi linee, vado a tentoni e mi ingozzo di pop corn).
DovePotrei schiattare al sole su una sdraio ad Ostia mentre i gabbiani mi girano sulla testa stile avvoltoi, morire scalando una montagna con lo zainetto pieno di frutta secca e bevanda isotonica, nella mia camera da letto avvelenata da mia nuora(una bionda con il cerchietto), sul water dopo l'ennesima stupida colica calcprotectinica, litigando durante la riunione d'equipe del martedì, da Lidl comprando: "Asciugadora de bidet" in offerta speciale, a Carnevale mascherata da Shrek o meglio da Fiona l'orcona, ad una festa dell'Unità aspettando che si rosoli la mia pannocchia sul barbeque, in ambulatorio cercando di far pronunciare la "R" ad un bambino con disturbo della "R".
Potrei perdere la mia pellaccia litigando per un parcheggio in centro, mentre mi depilano l'inguine asportandomi il linfonodo fondamentale, truccandomi allo specchio, saltando a corda, sul lettino con divaricatore mentre mi bruciano un grappolo emorroidale, pedalando al parco, baciando qualcuno (pover'uomo), cantando e ballando: "I'm a single lady" con il body, i tacchi ed i mezzi guanti di ferro.
Potrei morire scrivendo un nuovo post su questo mio amato blog...effettivamente non mi sento troppo bene.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Nessuno appartiene al cammino – Sessantaquattro anni di Convenzione sui profughi

    Nessuno appartiene cammino Sessantaquattro anni Convenzione profughi

    (c) Pino OlivaNessuno appartiene al cammino tranne una tasca riempita di foglie della notte(Hoda Ablan)  Da sessantaquattro anni si ricorda la stipula della... Leggere il seguito

    Da  Met Sambiase
    CULTURA, SOCIETÀ, TALENTI
  • Inaugurale

    E poi, a un certo punto, molto semplicemente, le luci sulla grande rincorsa si spengono. Finiscono i gruppi di studio, le riunioni in sala informatica, per... Leggere il seguito

    Da  Povna
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, SCUOLA
  • Labirinto

    Labirinto

    Ahi noi quel giorno in cui ebbi la sventura di crederti passo del mio tempo! Vi smarrii le ore e il sonno, rinsecchita nei pertugi scuri del tuo cuore, a... Leggere il seguito

    Da  Chiara Lorenzetti
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • La differenza tra scrivere e raccontare storie

    differenza scrivere raccontare storie

    In tanti affermano che scrivere sia la faccenda più semplice del mondo. Basta sedersi davanti allo schermo di un computer, pestare i tasti e seguire il flusso... Leggere il seguito

    Da  Marcofre
    CULTURA, EDITORIA E STAMPA, TALENTI
  • Estate ORIGINale

    Estate ORIGINale

    Ecco, ci risiamo.Come ogni anno, fin dai tempi delle elementari, la fine delle lezioni e l'inizio della stagione estiva mi destabilizza. Leggere il seguito

    Da  Doppiogeffer
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI, UNIVERSITÀ
  • Ceres a supporto del Gay Pride di Roma

    Ceres supporto Pride Roma

    Siamo nel 2015 ma purtroppo ci sono ancora molte discriminazioni nei confronti dei gay. Oggi a Roma si sta svolgendo il Gay Pride, la parata che dal 1994 vede... Leggere il seguito

    Da  Anna Pernice
    DIARIO PERSONALE, VIAGGI