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Dove è stato girato “Il Marchese del Grillo”

Creato il 29 gennaio 2013 da Toprural @toprural_it

Oggi vogliamo scoprire le location originali dove è stato girato “Il Marchese del Grillo”, successo cinematografico del 1981 che, targato Mario Monicelli,  ha chiuso la meravigliosa tappa della commedia all’italiana degli anni 70.

Dove è stato girato il Marchese del Grillo
La trama. Roma, 1809. Il marchese Onofrio del Grillo (Alberto Sordi), nobile romano al servizio di Papa Pio VII, vive una vita più che agiata, dedicandosi al gioco d’azzardo, all’ozio, agli scherzi, anche pesanti. Il marchese, reazionario e fintamente critico verso l’ordine costituito, si fa beffa continuamente delle classi meno abbienti anche quando realizza il più riuscito dei suoi scherzi: incontrato  un suo perfetto sosia, Gasperino, un povero carbonaio alcolizzato, decide di farsi sostituire in un esilarante sberleffo alla sua famiglia e alla borghesia romana. Il tutto è condito da una rapida, e presto smentita, cotta per Napoleone e la discesa in Italia delle truppe francesi: il Marchese tenta addirittura di raggiungere Parigi dove “il suo far niente verrà sicuramente apprezzato” ma ritorna presto a Roma alla notizia della disfatta del condottiero francese.

Dove è stato girato “Il Marchese del Grillo”. Gran parte del film è ambientata giustamente nel Lazio ed a Roma, centro delle riprese. Nelle riprese fanno però spesso incursione paesaggi naturali e zone rurali che meritano essere rivisitati.

Grande presenza scenica è offerta dall’Acquedotto Claudio, parte dell’attuale Parco degli Acquedotti nella campagna romana, che accompagna i discorsi del Marchese e di un ufficiale francese in carrozza prima di essere fermati da un gruppo di briganti presso le rovine della Chiesa di San Bonaventura a Canale Monterano, un piccolo borgo rurale a poca distanza dal lago di Bracciano. La chiesetta, ora un rudere con all’interno un enorme albero di fico, merita certamente una scampagnata dedicata: è stata costruita su progetto originale del Bernini!

La residenza del marchese non si trova nè a Roma nè nel Lazio ma a Lucca: si tratta del celebre Palazzo Pfanner, palazzo nobiliare del secolo XVII. Per le scene esterne del Palazzo si è fatto ricorso anche alla Casa dei Cavalieri di Rodi a Roma.

Olimpia, una bella cantante lirica francese, scandalo in una Roma ancora abituata alle voci bianche maschili, si esibiva in un teatro in via Margutta a Roma, in realtà il Teatro Sociale ad Amelia (Terni).

Due i casali di campagna utilizzati nelle registrazioni. Il primo è il Casale della Civita, nelle campagne di Tarquinia (Viterbo), dove il marchese si intrattiene con degli amici francesi.  L’amara scena del lancio delle monete bollenti ai mendicanti, che nel film si situa nello stesso casale, è stata invece stata girata a Villa Grazioli a Grottaferrata.  La seconda residenza rurale ad apparire nelle riprese è il casolare di via delle Pietrische a Manziana (Roma), sui monti Sabatini, tappa del marchese nel suo rincorrere Olimpia, ritornata in Francia. Il casolare, tipica struttura della campagna laziale, non ha niente di particolare ma è, per la sua posizione isolata e la particolare atmosfera, uno degli scorci rurali più utilizzati nel cinema italiano.

Il Marchese del Grillo, nel suo tentato viaggio verso Parigi, incrocia l’esercito francese in rotta nelle vicinanze di un lago, il lago di Vico, specchio d’acqua d’origine vulcanica, centro dell’omonima riserva naturale. Ne avevamo già parlato nel post alla riscoperta delle location de “L’armata Brancaleone”.

L’Italia rurale è stata lo scenario di moltissimi film d’autore, italiani e stranieri. Questo è stato il nostro omaggio al “Marchese del Grillo” ma abbiamo anche riscoperto i luoghi de “L’armata Brancaleone”, di “Benvenuti al Sud“, “Non ci resta che piangere“, “Basilicata coast to coast“: l’Italia rurale è da film!


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