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“Dove mi metto le mani?!?”

Creato il 02 aprile 2013 da Simor @SimoneMoroni1

gesticolareQuando devi parlare in pubblico, ti trovi l’intralcio delle mani? Non sai dove metterle? Che te ne fai?

Molti oratori scelgono di incrociarle dietro la schiena; se lo fai, però, cosa trasmetti? Che stai sprecando il loro potenziale, perché nella comunicazione le mani sono importanti. Grazie ad esse puoi sottolineare un messaggio o descrivere qualcosa. Quindi tenerle bloccate dietro la schiena è uno spreco.

Stessa cosa tenerle davanti, con posizione cosiddetta a “foglia di fico”. Ti copri come se avessi paura e, in effetti, hai paura perché senti minacciata la tua autostima. Una buona posizione è tenerle incrociate all’altezza dell’ombelico, quasi a ricordarti che il tuo baricentro è lì.

Questo può essere un primo modo di tenere le mani, l’inizio. Ma deve rappresentare solo l’inizio, perché le mani sono un mezzo di comunicazione potente, che non devi trascurare, ma che devi usare per dare maggior efficacia alla tua comunicazione.

Idee e sentimenti si comunicano, non solo con la voce, ma anche con i gesti. Se stai sempre con le mani incrociate all’altezza dell’ombelico, sembri ingessato e indifferente a ciò che dici. Se invece le tue parole e i tuoi gesti sono ben armonizzati, il discorso ne guadagnerà notevolmente di efficacia.

Forse sarà capitato anche a te, o hai visto qualcuno parlare al telefono e nello stesso tempo gesticolare. Ma a che serve se l’altro non ti vede? Serve a dare maggior enfasi con la voce a quello che stai dicendo e a trasmettere meglio quello che provi sull’argomento. Sia che chi ti ascolta ti veda o no, i gesti sono importanti per comunicare in maniera più efficace.

Allora gesticola! Ma come? Non c’è un modo specifico di farlo. Magari inizialmente sarai agitato, poi ti verrà naturale seguire, con determinati gesti, alcune parole o concetti particolarmente importanti. Quindi non c’è una gestualità ben precisa.

Però fai attenzione quando, con il movimento delle mani, ti trovi a scaricare date parole su alcuni componenti del tuo pubblico. Ad esempio, se dici: “Ho un pubblico fantastico”, nel dirlo porta le mani verso il tuo uditorio, in modo da scaricare su di loro la parola “fantastico”.

Se per caso devi parlar male di qualcosa o di qualcuno, o dire una parola sgradevole, stai attento a non scaricarla sul pubblico. Se dici che ci sono delle persone incompetenti, indica con il braccio in direzione lontana sia dal pubblico che da te. Si parla di gesti inclusivi quando includi, cioè quando indichi qualcuno o te in particolare, ed esclusivi quando butti via, scarichi lontano da altri o da te stesso ciò di cui parli, escludendo un qualcosa di negativo.

Si può fare la stessa cosa con le lavagne, o le slide che usi in aula. Puoi associare qualcosa alle lavagne, indicandole. Magari stai dicendo: “Qui c’è scritto questo…”. Puoi farlo anche servendoti solo dei gesti, senza dirlo.

Oppure vuoi che i tuoi ascoltatori alzino la mano in risposta a una tua domanda? Fallo tu per primo. Non perché partecipi al sondaggio, ma perché vuoi che si sentano stimolati ad alzare la mano. Se lo fai tu, lo faranno anche loro, senza che glielo chiedi. E’ più importante quello che si fa piuttosto che quello che si dice. Questo perché il cervello è più sintonizzato sulla comunicazione non verbale che non sul verbale.

Per essere efficaci i gesti non devono essere costruiti a tavolino, ma devono essere spontanei. Qualcuno ti ha forse imparato a ridere o a provare sdegno o indignazione? No, sono espressioni che ti vengono spontanee perché rappresentano i tuoi sentimenti. Allo stesso modo i gesti più efficaci, quando parli in pubblico, sono quelli che dimostrano ciò che provi sull’argomento, quelli che ti vengono spontanei.

Quindi, puoi iniziare con le mani incrociate all’altezza dell’ombelico, ma non devono stare tutto il tempo lì. Usa le mani per gesticolare e dare più forza e importanza a quello che dici. Per un oratore le mani sono un mezzo fondamentale per trasmettere il suo messaggio in maniera efficace.

Fammi sapere cosa ne pensi e lascia un commento.

A presto

Simone.


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