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Dovere di cronaca - Legambiente

Creato il 09 dicembre 2013 da Ritacoltellese

Dai Comitati per l'Acqua Pubblica dei Castelli Romani in data 2 dicembre 2013 ho ricevuto il sottostante articolo del settimanale "L'Espresso":

Legambiente promuove imprese per ricavare biogas dai rifiuti. Ma sceglie un partner già coinvolto con i Casalesi. Ed è polemica

di Andrea Palladino e Nello Trocchia - 29 novembre 2013Ha l’odore acre del biogas la svolta i imprenditoriale di Legambiente, il colosso dell’associazionismo green italiano. Energia dai rifiuti, ricavata da impianti gestiti attraverso una rete di srl e spa, tutte concentrate sul business del futuro.
Un percorso non sempre virtuoso, con soci industriali imbarazzanti, come è accaduto a Latina, terra che i collaboratori di giustizia definiscono “provincia di Casal di Principe”. Da qualche anno l’associazione ecologista ha deciso che nella partita dei rifiuti vuole giocare un ruolo non più da osservatore e di denuncia, come ha sempre fatto attraverso i rapporti annuali sulle ecomafie.
Con la società di consulenza AzzeroCO2 srl - costituita nel 2007 - sta promuovendo imprese in tutta Italia per la gestione diretta di impianti in grado di estrarre gas metano dai rifiuti urbani e industriali. Tecnologia con ricche commesse, grazie all’aumento della parte umida separata durante la raccolta differenziata. Far soldi nel mondo dei rifiuti vuol dire scegliere partner industriali navigati. Ed è qui che Legambiente è inciampata. In una delle joint venture della controllata AzzeroCO2 - la Recall Latina srl, costituita il 10 settembre scorso - si muove una vecchia conoscenza dell’associazione, la famiglia Traversa di Latina, da decenni attiva nel settore rifiuti, con una fitta rete di società, alcune in mano a fiduciarie.
Il capostipite Giuseppe - che ha passato il controllo dell’impero nel 2010 ai due figli - aveva già incontrato Legambiente nel corso di un processo conclusosi nel 1999 in primo grado. Nessun rapporto d’affari all’epoca: gli ambientalisti erano parte civile e l’imprenditore, con la sua Mad, era imputato per aver truffato diversi comuni laziali, sversando l’immondizia nelle discariche campane.
Processo finito con una condanna per Giuseppe Traversa, che all’epoca era in affari con i principali protagonisti degli sversamenti criminali nelle Terre dei fuochi. I giudici di primo grado evidenziavano i suoi stretti rapporti con gli emissari dei Casalesi: «Era perfettamente a conoscenza del settore dei rifiuti, delle persone che vi lavoravano anche legate alla criminalità organizzata e ciononostante ha preferito, pur di assicurasi i profitti previsti, continuare a operare in maniera illecita. Del resto lo stesso Traversa ammette di aver saputo dall’avvocato Chianese che il Cerci gestiva tutte le discariche. Traversa dunque era pienamente consapevole della irregolarità degli smaltimenti», scrivono.segue: http://bit.ly/1bd0Zi0
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Da: PONTINIA ECOLOGIA E TERRITORIO - PONTINIA (LT) DALL'AMBIENTE, ALLA DIFESA DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI, DALLA POLITICA ALLA TECNICA

VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2013


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