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DragMagazine | Pepe Rita

Da Lametamorfosiftm
DragMagazine | Pepe RitaFare la Drag Queen vuol dire fare un lavoro serio di animazione con tutti i problemi e le carattestiche ad esso annessi, ci vuole serietà, voglia di fare, curiosità e molte altre caratteristiche; queste figure riescono a colpire e ad affascinare il pubblico che le segue vuoi per il tipo di esibizione che propongono, per i costumi che indossano, per il trucco che hanno e anche per la loro simpatia. Esatto, perchè nonostante sia un lavoro serio (e come tale va preso), ciò non toglie che la simpatica e, a volte, un pizzico di follia non faccia bene anzi in questo caso fanno parte integrante del tutto. Abbiamo voluto intervistare una Drag Queen che della simpatia/follia ha fatto la sua arte, rimanendo sempre fedele a tutte le altre caratteristiche.

Ecco a voi l’intervista a Pepe Rita

DragMagazine | Pepe Rita Gaymagazine vuole dare spazio alle Drag Queen italiane. Cosa ne pensi di questa rubrica?
Penso che sia un idea geniale, anche perchè spesso l’ignoranza che gira intorno al nostro lavoro è tanta, non è bello essere scambiati per trans o travestiti, quindi viva Gaymagazine che ci da la possibilità di spiegare al mondo intero cosa siamo e perchè esistiamo.

Potresti spiegarci il significato del tuo nome d’arte?

Semplice, il mio nome nasce da un gioco con il mio migliore amico che mi ha sempre considerato un folle, stuzzicante obeso simpaticone, quindi, cosa potrebbe rappresentare un anoressico come me? Il cibo ovvio; in particolare le spezie che danno quel gusto in più, quindi, cosa c’è al mondo di più stuzzicante della menta? Ma ovvio la menta peperita ecco qui il gioco è fatto, e considerando che Peperita è single quindi Senorita Peperita.

Il mondo dell’animazione Drag è molto vario, a tuo avviso, cosa deve fare o avere una Drag Queen per differenziarsi dalle altre?

Innanzitutto si dovrebbe cercare di essere una Drag Queen, con questo intendo sapersi truccare, vestire ed inparruccare; inoltre è fondamentale saper usare una buona dialettica anche comica per intrattenere il pubblico, cosa che quasi nessuno sà fare; ora per capirci meglio ogni drag dovrebbe avere un proprio stile dovremmo differenziarci sopratutto per questo, io per stile intendo nel trucco, nella scelta degli abiti e anche nel modo stesso di esibirsi. Ma invece spesso si cade nel copia e incolla di cose viste e riviste ma va bene così, il mondo è bello perchè è avariato (vario).
Ogni Drag ha un modello da cui trae ispirazione, tu a chi ti ispiri? DragMagazine | Pepe RitaAssolutamente dalle uniche due vere drag a livello mondiale, parlo di Rupaul e della mitica Divine; a livello italiano ho sempre tratto spunto da Regina Miami per la sua eccentricità, Cinzia Boccolotti per la sua perfezione nel trucco e per la sua simpatia nelle esibizioni, Madame per la sua innata eleganza, La Wanda Gastrica per la sua razionale follia, Eroika perche’ mi ha insegnato che si può restare umili, considera che lei è figa da far paura, si può dire figa? Vabbè ormai l’ho detto. Ultimamente ho scoperto di essere follemente innamorato di uno vostra conoscenza la Radamantis di Roma. Loro per me sono puro genio, ovvio con questo non tolgo nulla alle altre ma loro per me sono il top.
DragMagazine | Pepe Rita 
DragMagazine | Pepe RitaQual è stata l’esperienza lavorativa che ti ha toccato o piaciuta di più in assoluto?
Ne ho avute tantissime ringraziando Santa Raffaella Carrà, ma in particolare ricordo con cuore il 6 giugno 2009 quando, al Phoenix di Pescara, mitico locale dove mi esibisco ogni mese, ho incontrato il mio attuale compagno “lavorativo” Miguel un ballerino, attore, strip men (mr strip Abruzzo e Umbria 2009/2010), strafigo della madonna. Con lui ho avuto la possibilità di rendere il mio personaggio più completo, interpretando scenette cantate-ballate-recitate, musical scritti completamente da lui con la mia partecipazione, riuscendo così a rendere ogni serata unica ed indimenticabile.
Sei una Drag Queen che opera soprattutto in Puglia, secondo te ci sono differenze tra l’animazione che viene fatta nella tua regione, e più in generale nel meridione, rispetto a quella fatta nelle regioni del Nord e del Centro?
La differenza principale è la cura nei particolari e la disponibilità credo economica delle organizzazioni. Al Sud preferiamo dare importanza alla singola drag ospite nelle disco ecc ecc invece al nord si da più importanza allo staff composto spesso da diverse drag e ballerini; a Roma ad esempio son tutte bustini e lustrini che io adoro; in Veneto ogni abito costa € 90.000 che io adoro; in Toscana so pazze da legare che io adoro; in Lombardia so gnocche, che io adoro; al sud? Bhè sante bancarelle e santi negozi di cinesi devono vivere per sempre, ma non per tutte ovvio io nei vestiti dei cinesi nn ci stò sono troppo grandi per la mia xxs DragMagazine | Pepe Rita Regina risponderebbe 11 12 crediciii; quante volte ho scritto adoro? Bhà io so pazza.
Com’è, a tuo avviso, il panorama Drag nel Sud Italia?
Sta crescendo e si sta facendo strada, piano piano grazie a La Wanda Gastrica ad Eroika ed in fine a me molti hanno preso coraggio, iniziando a fare questo lavoro ma non tutte ci riescono alla fine artisti si nasce; certo non mancano le cesse ma sono sempre meno rispetto alle drag che girano; l’unico dispiacere è che non ci si riesce ad organizzare nel discorso cachet quindi spesso lavorano a 50€ pur di stare ovunque tipo prezzemolo ma noialtre non demordiamo ed andiamo avanti.
DragMagazine | Pepe Rita DragMagazine | Pepe RitaChe rapporto hai con il pubblico che ti segue?
Adoro il mio pubblico, tendenzialmente diventano quasi tutti i miei amici del cuoricino; fidati in questa gabbia toracica ce ne starebbero comodi 1000.
Quale consiglio ti sentiresti di dare a quelle persone che si sono appena affacciate, o vogliono entrare, in questo mondo dell’animazione come Drag?
Non saprei da dove iniziare, ma quello che spesso dico alle “novizie” è:
1: Impegnatevi e credeteci
2: Studiate tanto i vostri personaggi è non siate mai squallide
3: Divertitevi
4: Ricordate che la drag vive in una valigia ed in un armadio quindi mai confondere vita “normale” e vita “lavorativa” mai. Per il resto usate sempre le calze 80 den coprono i peggiori peli.
Lungo il tuo precorso di crescita hai trovato qualche
ostacolo, hai dovuto affrontare delle dispute o favoritismi?
Assolutamente si ma non ne voglio parlare per non riaprire un caso di stato, ma a tutte noi succede qualche intoppo, in fondo se non siamo truccate noi figuriamoci tutto il resto, a Napoli direbbero capisc a me.

Hai qualche desiderio o sogno nel cassetto per il tuo futuro?

Sì, una casa, dei bambini ed un marito che non invecchia mai possibilmente depilato muscoloso bruno con gli occhi azzurri o verdi. Chiedo troppo? Parlando seriamente, sì, ho un solo sogno nel cassetto: vorrei per una sola volta andare in tv e mostrare a tutta l’Italia che non servono belle gambe ed un bel sedere per fare la drag, ma basta un cuore, un bel pizzico pieno di autoironia, un bel sorriso e tanta tanta voglia di divertirsi e divertire; praticamente ciò che ho fatto che faccio e che farò in tutti i locali dove lavoro.
Gaymagazine ringrazia Pepe Rita per la simpatica intervista e le augura di realizzare il suo sogno, ovvero quello del marito, e anche di continuare a lavorare con la stessa forza e carica che ha dimostrato fin’ora.
DragMagazine | Pepe Rita 
Fonte: http://gaymagazine.it/2011/01/19/dragmagazine-pepe-rita/
Vi abbraccio
Marco Caserta

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