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Due parole sulla Scozia e i sondaggi

Creato il 19 settembre 2014 da Roccobruno @Il_Donosauro

scozia sondaggi

Il grafico qui sopra è preso da una pagina molto ben fatta del sito della BBC. C’è l’andamento dei sondaggi secondo vari istituti statistici, molto “istruttivo”.

Ora, partiamo da un disclaimer: non ho letto molto sulla questione scozzese e sono un gran ignorante, solo voglio condividere qualche impressione e riflessione generale. A partire dall’importanza dei sondaggi nelle scelte strategiche su come orientare le risposte dell’elettorato. Butto lì qualche input:

Date un’occhiata ai sondaggi sul sito della BBC, a questo link. Tutti i sondaggisti danno in crescita il fronte del Sì fino agli ultimi giorni. 3 di essi (You-Gov e soprattutto ICM) danno un punto di sorpasso del Sì, in linea con la sua crescita progressiva, dopo le prime 1-2 settimane di settembre. Panelbase non arriva al sorpasso ma a un sostanziale pareggio. Dopo quel punto, le strade si separano e si inverte la tendenza: il No cresce, il Sì decresce.

Negli ultimi giorni prima del referendum è stato molto marcato l’accento sull’aspetto economico e sui problemi che potevano derivare, secondo alcuni, dalla separazione della Scozia. Da notare anche quanto i sostenitori del fronte del Sì ci tenessero a sottolineare che sono europeisti, pro-europa, pro-euro.

Qualche esempio di intervento sugli aspetti economici: la Deutsche Bank, il 14 settembre ; Alan Greenspan, 16 Settembre . Sicuramente i supporter del No, così come quelli del Sì, hanno intrapreso da parecchio tempo una campagna mediatica ad ampio spettro, basta guardare la lista degli endorsement, disponibile a questo link . Invito a dare una occhiata particolarmente al supporto della carta stampata. La copertura televisiva non è “tracciata” tra gli endorsement ma se mi dovessi lanciare in una previsione suppongo che stampa e Tv non siano poi così distanti, sotto questo aspetto.

Ultimo elemento che mi sento di segnalare, l’ingresso degli USA (oltre a Greenspan) direttamente nel dibattito attraverso le personalità dei consorti Clinton e dell’immancabile Obama, proprio a pochi giorni dal voto.

Come si dice spesso, ormai: “Tutto si decide nell’ultima settimana”.


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