Magazine Diario personale

.....e correre per 42 km.

Da Ironmauro
.....e correre per 42 km........ un addetto ai lavori mi fa segno di consegnargli la bici; wow..... trattato come un professionista! Che organizzazione! Corricchiando cerco la mia borsa con le scarpette, eccola n° 1176. La prendo e mi siedo per cambiarmi le scarpe. Sono felice, mi sono liberato della bici ed ora posso correre verso il traguardo. Aggiusto i calzini con cura e cerco di non stringere troppo i lacci. Eccomi, sono pronto per la maratona finale. Per quella che è la mia condizione fisica sarà come scalare l'Everest, sono pronto. Esco dalla zona cambio con il morale alle stelle. Le gambe mi fanno male ma la corsa sembra leggera, posso farcela. Dopo un chilometro incontro i miei "sostenitori". Finalmente! Ci eravamo lasciati al lago alle 8:30 ed ora sono le 16:00....... sono in ritardo! Mi fermo per dissetarmi e per parlare con loro. Mi chiedono come sto ed io sorridendo faccio il buffone. Hanno le facce preoccupate, forse sul mio volto è dipinta la fatica. Cerco di sdrammatizzare, prendo gli aminoacidi e rassicuro Stefania. Ricomincia la corsa. Il morale, ora, è ancora più alto. La loro preoccupazione è la mia forza. Devo assolutamente dare tutto, non posso deludere chi ha fatto tanta strada per venire a sostenermi. Passano i primi chilometri, sto correndo a 5:50/km. Se continuo così, chiudo la maratona in poco più di 4 ore. Mi fermo a bere ad ogni ristoro, provo anche ad ingerire qualcosa ma lo stomaco fa i capricci. Al nono chilometro i dolori alle gambe si intensificano. Stringo i denti, cerco di correre con scioltezza ma è tutto inutile. Con il passare dei metri ogni appoggio si trasforma in una coltellata nelle gambe. Ormai i miei muscoli sono allo stremo e stanno letteralmente bruciando, ora sono davvero in crisi. Decido di chiudere il primo giro per poi fermarmi a rifiatare. Al chilometro 11 ritrovo i "ragazzi". Mi fermo. Prendo uno scialle per coprirmi, ho bisogno di camminare ed ho già freddo. Poche parole a denti stretti e vado avanti camminando. Toni mi fa compagnia, Aurelio riprende questi attimi di difficoltà, mi incita. Nella mia testa ancora niente è perduto. Lo schema è chiaro, rifiatare quanto più possibile, idratarsi, mangiare qualcosa e dare tutto nel finale. Il camminare, però, è tutt'altro che rilassante. Le gambe continuano a far male, devo tener duro è il momento della verità. Non devo abbattermi. Decido di fare un giro completo camminando. Devo assolutamente mettere qualcosa nello stomaco, approfittare della camminata per mangiare, bere, ingerire quanta più roba possibile....... ho bisogno della benzina. In questa situazione, per percorrere un chilometro impiego circa 13 minuti. Facendo i conti, non mi posso permettere di camminare per più di 10km altrimenti vado fuori tempo massimo e questo è inaccettabile. Sono qui per la medaglia, per la maglietta di finisher....... voglio arrivare quando le luci sono ancora accese, voglio che il mio nome faccia parte della classifica. Non mi perdo d'animo anche se la gambe stanno sempre peggio. Riesco a mangiare qualche salatino e ad ingerire un paio di bustine di gel, bevo in abbondanza acqua e sali minerali. Passo due ore così, testa bassa e passo svelto avvolto nel mio scialle. Finisce il secondo giro, sono al ventunesimo chilometro, sono a metà strada. Ritrovo Toni ed Aurelio al solito posto, gli altri si sono riparati in albergo per l'avvicinarsi di un nubifragio. Aurelio mi chiede, a malincuore,  se ho intenzione di fermarmi, se conviene alzare bandiera bianca. Io, con un gesto molto simbolico, mi tolgo lo scialle dalle spalle e gli rispondo: "Datemi gli aminoacidi che ho una mezza maratona da fare!" La sua risposta..... "DAI CAZZO!!!!" Prendo un bel po' di pasticche nella mano e ricomincio a correre. Sento le loro urla mentre mi allontano, sento la loro emozione. Ho due ore e venti minuti per fare 21km, ce la posso fare a stare nelle quindici ore....... sarà al fotofinish! Corro. Corro e stranamente le gambe bruciano di meno, forse sono riuscito a mettere un po' di benzina nel serbatoio. Mi fermo ad un ristoro per ingerire tutti gli aminoacidi e via verso la gloria. Dopo qualche chilometro comincia il "tornado". Roba da non credere. Se da un lato la pioggia battente mi rinfresca le gambe e mi da sollievo dall'altro il vento forte mi spinge quasi all'indietro e le mie scarpe, zuppe di acqua, si trasformano in due macigni. "Ma che sfaccimm!!!!!"...... urlo a gran voce! Vedo alcuni "colleghi" girarsi e correre nel verso opposto...... si ritirano!!! Che faccio? Cade il ramo di un albero alle mie spalle........ "Ma che sang' vattiato!!!!!" Continuo a correre, imperterrito aumento l'andatura; mi sento meglio. Gli aminoacidi hanno dato il loro effetto! Smette di piovere e chiudo il terzo giro. Sono gasatissimo, non mi ferma più nessuno, devo solo stare attento ai tempi di percorrenza. Mancano meno di 10km e ritrovo Aurelio e Toni. Non mi fermo, continuo a correre parlando con loro. Mi faccio consegnare le ultime pasticche di aminoacidi. "Chiamate gli altri. Se non vado nuovamente in crisi, dovrei farcela per pochi minuti. CI VEDIAMO ALL'ARRIVO!" Risposta: "DAI CAZZO!!!!"
Dell'ultimo giro non mi ricordo niente. Sembra essere passato in un attimo. Ricordo solo il braccialetto fucsia che mi hanno dato al quarantesimo chilometro e la curva a destra per cominciare a correre sul tappeto rosso. Due ali di folla in festa. Urla, luci, musica..... è fatta, ce l'abbiamo fatta! Stento a trattenere le lacrime. Altra curva a destra e mi ritrovo sul rettilineo finale tra le due gratinate piene di gente. Vedo i "ragazzi" che urlano sorridenti e mi faccio consegnare le sciarpe. I colori irpini mi abbracciano, un senso di orgoglio mi pervade. Vedo il traguardo. Mancano pochi metri, mi copro il volto per cercare di trattenere l'emozione. In quegli attimi, un anno di sacrifici e fatica mi scorre nella mente.
Sono le 21:52:09 di domenica 8 luglio 2012..... GAME OVER!
L'addetta alle medaglie si avvicina, è il mio momento.
Ne prende una e me la mette al collo. "Congratulations, you are an ironman!"
Abbracci, foto....... lacrime di gioia, lacrime di liberazione....... impossibile narrare.
Aurelio, Giovanni, Anna, Toni, Simone........ Stefania..... emozioni fortissime.
Per dovere di cronaca: Non ho mai, nemmeno per un istante, pensato di ritirarmi.

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