Per esserci, in aula, c’era. Ma la presenza dell’assessore Romeo, con quel faldone tra le mani, lasciava presupporre che a rispondere alla nostra interrogazione sull’uso sconsiderato della fascia tricolore sarebbe stata proprio lei.
E, infatti, prima di dare lettura dell’interrogazione, abbiamo chiesto alla presidenza chi avrebbe risposto. Avevamo intuito bene.
“Risponde l’assessore Romeo. Le ho dato la delega…”, ha detto sornione il sindaco.
Ma come, il sindaco è in aula e non risponde? E poi, cosa c’entra l’assessore Romeo? Il gruppo d’Aumale ha chiesto al sindaco delucidazioni sul comportamento inadeguato di un componente della sua giunta e lui fa rispondere quello stesso componente?
Siamo davvero alla frutta. Tra l’altro, come abbiamo avuto modo di specificare in aula, l’interrogazione contiene un quesito ben preciso: se il sindaco condivide o meno l’atteggiamento posto in essere dalla Romeo, quello di indossare arbitrariamente la fascia e fare il saluto comunista con la stessa fascia indosso. Inoltre, una volta appurato l’uso illegittimo del drappo tricolore, il gruppo consiliare aveva chiesto la rimozione dell’assessore. Tutte questioni alle quali NON poteva rispondere l’assessore, ma il sindaco.
Ecco perché, seduta stante, abbiamo deciso di RITIRARE l’interrogazione e ripresentarla, identica, fino a quando il sindaco si deciderà a rispondere.
Subito dopo, sindaco e assessore si sono ritirati nelle loro stanze inibendo l’accesso addirittura ad altri componenti della giunta (l’assessore Viviano ha cercato invano di entrare).
Cosa sia accaduto tra quelle mura non ci è dato saperlo.
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