Magazine Talenti

E lo chiamano tweet

Da Fishcanfly @marcodecave

Mi hanno detto “Vai e scrivi qualcosa di provocatorio.” Quindi ho pensato a quale tema potesse essere così scottante da risultare anche provocatorio. Forse potrei semplicemente limitarmi a dire “Fuma buona erba.” Oppure “Sii fedele alla tua ragazza e costruisci una famiglia.” O anche “Rispetta l’ambiente e non gettare i preservativi per strada.” Si sa: lo sperma non è biodegradabile, basti pensare alle nefandezze dell’umanità.
Forse invece dovrei sospettare che il nudo, crudo, atto della scrittura è già di per sé provocatorio. Insomma oggi ci facciamo per lo più “leggere”: dai raggi x, dagli amici di facebook più o meno interessati ai nostri status in formato citazione, dai followers, questi persecutori voyeristici delle nostre vite confezionate in formato chewin-gum in poco meno di 150 caratteri.

E lo chiamano tweet

E lo chiamano tweet, che significa “cinguettio”, ma non lo sanno che è proprio cinguettando che i piccioni fanno piovere la merda sulle nostre teste? Bisognerebbe stare attenti ai cinguettii, specialmente quelli provenienti dalle aule del potere e della legiferazione, insomma dal Parlamento. Lì, ci sono un sacco di piccioni. Non è facile demagogia, tutt’altro: è la difficile constatazione di quanto sia improbabile che da questo letamaio nasca qualche fiore. Confidiamo, malgrado tutto nel grande giardiniere, un tecnico della situazione, chiamato a redimere le sorti di questo giardino di erbacce, lapidi e zombie.

E lo chiamano tweet

Guida pratica per sopravvivere a un attacco di zombie

Mi sono perso, cosa volevo dire? Ah, sì volevo essere provocatorio. Ma ho finito soltanto per provocare un gran casino, e personalmente, una gran fame. Penso che andrò a farmi un hot dog, e poi magari torno a provocare, e facciamo anche la rivoluzione dai. A stomaco pieno però, e fuori dai pasti.

Il pulcino Pio guiderà la Rivoluzione.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine