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E LO RESE SPECIALE... - Juary

Creato il 08 marzo 2011 da Calcisulcalcio
E LO RESE SPECIALE... - JuaryParlando di storici campioni brasiliani, vengono alla mente molti molti nomi, noi oggi vogliamo soffermarci su Jorge dos Santos Filho, detto Juary. Un altro classico esempio di vita dedicata al calcio, un esempio di campione umile che conquista i suoi titoli a suon di gol e sudore.
Lo rese speciale il suo modo di esultare unico al mondo, quei tre giri in cerchio correndo attorno alla bandierina del calcio d'angolo dopo ogni gol rimarranno indelebili soprattutto nelle menti dei tifosi dell'Avellino, ma lo rese speciale soprattutto l'annata 1987 nella quale vince tutto quello che si può vincere in una squadra di club: campionato, coppa nazionale, coppa dei campioni, supercoppa europea e coppa intercontinentale, peraltro segnando la rete decisiva nella finale di Coppa Campioni contro il Bayern Monaco.
Juary nasce a São João de Meriti, 16 giugno 1959, inizia la sua carriera nel 1976 al Santos in Brasile dove segna ben 18 reti nelle sue 41 gare. Dopo una breve parentesi in Messico al Guadalajara giunge in Italia acquistato dall'Avellino.
Dopo un'iniziale diffidenza dovuta al suo fisico minuto, divenne il beniamino della tifoseria e convinse appieno mostrando di essere un attaccante dalle caratteristiche ideali per una squadra come quella irpina in lotta per la salvezza. Riscosse subito simpatie non solo per il suo carattere aperto e solare ma soprattutto per la caratteristica "danza della bandierina", il suo modo folkloristico di esultare dopo aver segnato un gol, facendo tre giri intorno alla bandierina del calcio d'angolo, che lo portò all'attenzione generale. Dopo due positivi anni di militanza in Irpinia (34 presenze con 13 reti), scelse di giocare in una grande squadra accettando le offerte dell'Inter. In realtà la società nerazzurra lo acquistò soprattutto come pedina di scambio per avere dal Cesena l'attaccante Walter Schachner.[senza fonte] Sfumate le trattative, Juary rimase in nerazzurro per il campionato 1982-83 ma non disputò una stagione esaltante (21 presenze e 2 reti). Venne ceduto l'anno successivo all'Ascoli ma anche la permanenza nelle Marche durò solo un campionato (27 gare e 5 gol). Nel 1984-85 altro trasferimento, alla Cremonese (19 presenze e 2 reti), sempre senza raggiungere i livelli di rendimento che lo avevano posto all'attenzione generale militando nell'Avellino.
L'impressione ormai era che la sua parabola agonistica fosse in discesa ma si rivelò decisiva la scelta di cambiare ambiente accettando le offerte del Porto. In Portogallo Juary tornò al suo rendimento ottimale vincendo subito uno scudetto e l'anno successivo la Coppa dei Campioni realizzando il gol decisivo della vittoria nella finale contro il Bayern Monaco. Vinse anche la Coppa Intercontinentale e la Supercoppa Europea, oltre a due coppe nazionali.
Al termine dell'esperienza portoghese il ritorno in Brasile per concludere l'attività agonistica.
Eclettico personaggio anche in tv, porta in curriculum alcune curiosità come: il 45 giri inciso nel 1981, con la canzone "Sarà così", scritta da Giacomo Simonelli ed Emilio Iarrusso.
È stato inoltre ospite della trasmissione 80º minuto dove durante una telefonata di un ex dirigente dell'Avellino che ne ricordava le doti umane e calcistiche, Juary scoppiò in lacrime commosso.
Da due anni viene spesso invitato, in qualità di opinionista esperto di calcio brasiliano e portoghese, nella trasmissione "Solocalcio" di Sportitalia, condotta da Michele Criscitiello.
Dalla stagione 2010-2011 è l'allenatore del Sestri Levante che milita nella serie Eccellenza ligure, dopo una breve parentesi sulla panchina dell'Aversa Normanna. (fonte: wikipedia)
Sentiremo ancora parlare di Juary, perchè quando il calcio è la tua vita, non riesci mai ad allontanarti davvero dalla ribalta, soprattutto se hai vissuto la gioia di segnare nella finale di Coppa Campioni alzando il trofeo l'anno dopo il quale tutti ti davano per finito.

di Cristian Amadei



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