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E lo Stato Italiano disse: “NO MUOS”

Creato il 16 marzo 2016 da Notwn

Il Mobile User Objective System (MUOS) è un sistema di comunicazione satellitare operante su bande UHF (Ultra High Frequency) al servizio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. E lo Stato Italiano disse: “NO MUOS”

A Niscemi, a sud della Sicilia, la magistratura ha sequestrato l'impianto militare che sorge in violazione delle leggi dello Stato. E' la straordinaria vittoria di un movimento che ha saputo tenere assieme la tutela della legalità e la visione della nonviolenza.

Già nell'agosto del 2013 le telecamere di Peacelink erano andate a Niscemi, quando la polizia forzò un blocco di manifestanti per consentire il passaggio dei mezzi nella base americana. Già allora la situazione era paradossale: veniva dato ordine di far passare dei mezzi per realizzare ciò che oggi lo Stato pone sotto accusa.

Allora i cittadini fronteggiavano lo Stato rappresentato dal Governo. Era lo Stato dell'imperio, della volontà calata dal'alto.

Oggi lo Stato si manifesta invece non nelle forme dellimperio ma in quelle della legalità: emerge un altro Stato. Quello che rappresenta il bisogno di interpretare e dare esecuzione alle leggi che stanno alla base del convivere civile e pacifico.

E lo Stato Italiano disse: “NO MUOS”

Ed ecco l'accusa: abuso edilizio nella realizzazione di infrastrutture militari costituenti il sistema radar Usa Muos.

Ricostruiamo i fatti più recenti.

Il 7 marzo 2016 la Procura di Caltagirone ha chiuso le indagini preliminari, citando in giudizio sette persone. "Nelle stesse ore - scrive Rosy Battaglia, di Cittadini Reattivi - la Corte di Cassazione di Caltanissetta ha depositato le motivazioni della sentenza di sequestro dell'impianto con cui aveva rigettato il ricorso presentato dall'Avvocatura dello Stato, per conto del Ministero della Difesa, contro la decisione del gip di Caltagirone che, a inizio aprile 2015, accettò la richiesta della Procura di apporre i sigilli all'impianto satellitare di Niscemi".

Il prossimo 20 maggio è attesa la prima udienza. A comparire in tribunale saranno sette persone (un dirigente della regione Sicilia e sei imprenditori) accusate di abuso edilizio e violazione delle leggi ambientali.

Secondo l'accusa sostenuta dal procuratore Giuseppe Verzera, avrebbero realizzato l'impianto "senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa". Ed avrebbero "eseguito e facevano eseguire i lavori, insistenti su beni paesagistici, all'interno della riserva orientata denominata Sughereta di Niscemi, in zona A, di inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario".

"Il verdetto - dichiara Daniela Ciancimino, avvocato di Legambiente Sicilia - serve a tutelare sia la natura che la salute dei cittadini, che vengono riconosciuti dalla Cassazione come diritti inalienabili. Tale decisione, quindi, può considerarsi una vittoria per i comitati che sin dal primo giorno si sono opposti alla realizzazione dell'impianto. In questo modo, infatti, non solo si può salvare una riserva naturale dal valore inestimabile, ma si confermano le perplessità sollevate dagli attivisti locali, ovvero l'impossibilità di realizzare un mostro all'interno della Sughereta di Niscemi, zona di inedificabilità assoluta. La Cassazione, inoltre, evidenzia, ancora una volta, i rischi per i cittadini esposti alle onde elettromagnetiche".

Il 20 maggio si apre una nuova pagina per la legalità e la pace.

Il movimento per la pace, che per tanto tempo ha sfidato la guerra e i suoi preparativi, oggi ha la maturità e la preparazione per farlo sul terreno non solo dei principi ma anche su quello della legalità. Tanto che persino lo Stato della legalità è adesso dalla sua parte. Contro lo Stato dell'imperio.


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