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E’ morto Carlo Lizzani: grande perdita per il cinema italiano

Creato il 07 ottobre 2013 da Molipier @pier78
E’ morto Carlo Lizzani: grande perdita per il cinema italiano tweedy tweedy vedi altri articoli 07 ottobre 2013 19:45

È morto sabato, Carlo Lizzani, regista, sceneggiatore, attore, grande cineasta del cinema italiano. Ha scelto di “staccare la chiave”, come riportava il messaggio lasciato al figlio Francesco, gettandosi nel vuoto dal balcone del terzo piano di via Gracchi a Roma, dove risiedeva. È facile ricollegare l’accaduto a un tragico evento che nel 2010 vide protagonista un altro grande del cinema nostrano, Mario Monicelli, che a sua volta decise di suicidarsi. All’epoca Lizzani commento così il gesto del collega: “un gesto da lucidità giovane”.

Ad accorgersi e a dare l’allarme sono stati gli inquilini dello stabile, intorno alle 15 di sabato 4 Ottobre; il cineasta è morto sul colpo. Da tempo Carlo soffriva di depressione, e confidò ai familiari che la sua vecchiaia non era serena. Sua moglie, Edith Bieber, molto malata, è costretta a letto da parecchio tempo, e dei badanti aiutavano Carlo e la moglie, oltre ai figli Francesco e Flaminia.

Carlo era stato un bravo regista, molto apprezzato, collaborò con nomi importanti dell’epoca negli anni ’50 e ’60, continuando a dirigere pellicole fino ad oggi. Rimane incompiuta purtroppo l’ultima idea del regista, che vedeva protagonista un attore del calibro di Al Pacino, “L’Orecchio del Potere”; doveva trattarsi di una trasposizione cinematografica di un libro edito da Rizzoli di Giulio Andreotti: “Operazione Via Appia”, la cui trama racconta di un giovane che sul finire della seconda guerra mondiale riesce a non diventare sacerdote per entrare a lavorare nel Ministero degli Interni, dapprima come censore poi come intercettatore di telefonate, e scopre quale sarà a breve il destino del suo paese, ascoltando quello che Benito Mussolini, la sua amante Claretta Petacci, prelati e dirigenti del Partito Fascista hanno da dirsi.

Nel corso dei suoi 91 anni, Carlo ha impreziosito il cinema italiano con più di 50 film, perle memorabili, curiosi documentari e film per la tv, scegliendo a volte bene, altre meno bene, il cast da inserire e gli argomenti da trattare.

Citiamo ora, in ordine cronologico, le sue eccellenti opere, che vi invito a scoprire se ancora non avete avuto il piacere e l’onore di conoscere un maestro ormai scomparso del cinema.

  • ACHTUNG! BANDITI!

La sua prima pellicola, risalente al ’51, in bianco e nero, nel complesso opera immatura, ma una favolosa Gina Lollobrigida vi delizierà la vista.

  • CRONACHE DI POVERI AMANTI – 1953, b/n, dramma tratto da un romanzo di Vasco Pratolini, narra le vicissitudini di ragazzi in tempo di fascismo.
  • L’AMORE IN CITTA’ – 1953, b/n, film a episodi dove ciascuno episodio è diretto da un regista diverso: Risi, Antonioni, Maselli, Fellini, Lattuada e l’artefice del progetto Zavattini. Il film vinse a Cannes il Gran Premio Internazionale.
  • IL CARABINIERE A CAVALLO – 1961, b/n, commedia, il protagonista Nino Manfredi, carabiniere, passa la sua luna di miele alla ricerca del cavallo che gli è stato rubato. Film in lotta con la censura, è una raro intrufolamento nella commedia di Lizzani.
  • L’ORO DI ROMA – film drammatico del 1961, in b/n, tratto da una storia realmente accaduta: un segretario delle SS, Keppler, ricatta la comunità ebrea chiedendo 50kg d’oro in cambio della salvezza dalla deportazione.
  • IL PROCESSO DI VERONA – film storico del ’63, in b/n, è la vicenda che ruota attorno al genero di Benito Mussolini, Galeazzo Ciano, condannato a morte e fucilato, dopo il processo avvenuto a Verona nel 1944 con imputati i gerarchi fascisti, primo dei quali il suddetto Ciano.
  • LA VITA AGRA – 1964, drammatico, b/n. Ugo Tognazzi, (l’operaio Luigi Bianchi) si reca a Milano con l’unico intento di compiere un attentato alla sede della società mineraria per la quale lavorò e che provocò un grave incidente. Ma una volta giunto a destinazione, l’operaio si lascia totalmente trascinare dalla vita della metropoli lombarda, scordandosi del suo obiettivo.
  • THRILLING – del ’65, commedia in b/n, composta da 3 episodi: il primo di Ettore Scola “Il Vittimista”, con Nino Manfredi; il secondo di Polidoro “Sadik”, con Walter Chiari, il terzo e più divertente di Lizzani con Alberto Sordi e Sylva Koscina, “L’autostrada del Sole”.

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  • SVEGLIATI E UCCIDI (LUTRING) – poliziesco, del ’66, la vera storia di Luciano Lutring, bandito “famoso” in Italia e oltralpe, per aver derubato una gioielleria in Via Montenapoleone a Milano negli anni  ’60.
  • BANDITI A MILANO – 1968, drammatico. Gian Maria Volontè, Don Backy, e Tomas Milian sono protagonisti di un fatto accaduto realmente a Milano, in Largo Zandonai, il 25 Settembre 1967 al Banco di Napoli, rapinato dalla Banda Cavallero.
  • ROMA BENE – 1971, drammatico, personaggi corrotti e miseri dell’alta società romana, invitati dalla contessa Silvia Santi per una crociera in yacht, moriranno tutti in mare.
  • MUSSOLINI ULTIMO ATTO – 1974, drammatico, gli ultimi cinque giorni della vita di Mussolini, interpretato da Rod Steiger, da quando a Milano rifiutò l’intervento del caridinal Schuster (Henry Fonda), sino a quando venne ucciso per mano del colonnello Valerio (Franco Nero).
  • FONTAMARA – film del 1980, dalla durata di ben 230’’, tratto dal romanzo di Ignazio Silone, il dramma di alcuni contadini sfruttati da proprietari terrieri nell’estate del 1927, arrivarono addirittura a esser privati dell’acqua. Partirono in rivolta con a capo Berardo Viola, ovvero Michele Placido, arrestato e ucciso in carcere.
  • CELLULOIDE – ’95, drammatico, dall’autore Ugo Pirro, la vera stesura, composizione e lavorazione di “Roma Città Aperta”, film del 1945. In Chiave tragicomica, seguiamo il backstage del film di Rossellini. I protagonisti: Giancarlo Giannini > Sergio Amidei; Massimo Ghini > Roberto Rossellini; Anna Falchi > Maria Michi; Lina Sastri > Anna Magnani; Christopher Walken > tenente americano.

Ecco qualche opera a mio avviso da non perdere, del celebre Carlo Lizzani, che ci ha lasciati con ottimi ricordi del suo creato, dalle prime pellicole in bianco e nero, alla variazione in generi comici, drammatici, polizieschi, trasposizioni cinematografiche di romanzi, collaborazioni con attori e registi degni di nota. Per la pellicola “Riso Amaro”, ricevette una candidatura agli Oscar del ’49, mentre nel 2007 presentò Fuori Concorso “Hotel Meina” a Venezia, Festival del quale fu Direttore dal ’79 all’82. La sua opera scritta, “Il Mio Lungo Viaggio nel Secolo Breve”, è un’autobiografia del 2007, mentre del ’98 è “Attravero il Novecento”, raccolta di suoi scritti di varia natura, con divertenti aneddoti sul mondo del cinema neorealista. In gioventù fu partigiano, partecipò alla Resistenza Romana (molti di questi temi lo segneranno “cinematograficamente” parlando”), e aderì al Partito Comunista Italiano. Nel 1999 ricevette la laurea “Honoris Causa” dall’Università di Torino, in Scienze della Comunicazione. A Cinecittà, era tutor del corso di Filmmaker della Accademia Act Multimedia.

Insomma era ancora a 91 anni attivo e stimato da molti, e così continuerà ad essere considerato, forse omaggiandolo ancora di più da questo momento in poi, come spesso capita, al momento della scomparsa.

Lizzani Carlo  regista


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