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E poi gasparri parlo' di steve jobs (ovvero la retorica della politica sodomizza il lutto)

Creato il 06 ottobre 2011 da Marioplanino
Eeeeeeeee, stooop.
Va bene, basta così, tutti a casa: avanti un altro lutto. Che per Steve Jobs abbiamo finito. It's over. Sarebbe stato bello continuare, ragazzi. Una volta tanto è uscito fuori il "popolo della rete", quello che non esiste, ma che oggi sì. Tutti con un contributo da portare nel ricordo del guru, un twit qua, una foto là. Il discorso alla Stanford. Commovente, quasi.
E poiE poi vennero loroI gerontocrati italiotiI poltronari pro......I POLITICI ITALIANIChe non potevano stare zitti una volta, almeno una. No. Loro c'hanno l'Ipad 2 per giocare a Angry Birds mentre approvano la Finanziaria. E devono, DEVONO, ringraziare un'ultima volta chi gli ha permesso di trasformare le lunghe sedute parlamentari di uno spasso so cool.
E hanno cominciato a sparare comunicati. Tutti con "la vita cambiata", con le "cose difficili rese facili". Senza porsi mai il dubbio che a nessuno - ma proprio a nessuno - gliene potesse fottere nulla del loro punto di vista su questa precipua morte. E che il sol fatto di aver incaricato i portavoce di impegnarsi sulla questione è dannatamente ridicolo. Nemmeno per i contenuti... quelli sono fatti retoricaccia, la solita. Proprio per volerci essere.
Come Walter 2.0 Veltroni: "Non era un politico, ma ha cambiato modi di vivere".
O come Ombretta Colli, che evidentemente lo conosceva personalmente: "È scomparso non solo un eccezionale creativo ma soprattutto un uomo straordinario".
Dal Molise persino Antonio Di Pietro s'è sentito in dovere di accompagnare per l'ultima volta "un uomo che ha dato un prezioso contributo al progresso".
E' chiaro che la ministra ggggiovane dei ggggiovani Meloni ci abbia trovato il risvolto di settore: "Ha insegnato, in particolare ai piu' giovani, di credere sempre in se' stessi senza lasciarsi appiattire da un conformismo esasperante e vano". (Testuale, la grammatica è quella di un lancio d'agenzia)
E per la stessa ggggiovanissima ragione Matteo Renzi da Firenze, che è hungry, cazzo, e foolish da sempre, non poteva non esibire un originale: "Steve Jobs da Cupertino e' stato il Leonardo da Vinci del nostro tempo".
Peccato che, quando ancora si traballava sul filo della mediocre dignità, sia arrivato...
...Maurizio Gasparri... Un nome che i firewall della Apple bloccano condannando i server alla cremazione. Riportiamo la sua dichiarazione per evidente sadismo. Ci scuserai Steve, se t'è toccata pure questa alla fine. Perciò propongo una moratoria sull'# SteveJobs. LHIP (Lasciatelo in pace). Please.
"Jobs ha cambiato la nostra vita. In un mondo sempre piu' difficile l'ha resa piu' facile. Ha cambiato il nostro modo di comunicare, di ascoltare, di vivere la musica, l'amicizia, la rete. E' stato un Leonardo del nostro tempo. Ha saputo guardare oltre e ora fa parte per sempre della storia del pianeta e della nostra vita quotidiana, che senza di lui sarebbe diversa da come e'". 

 

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