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E se l’ndrangheta giocasse a calcio?

Creato il 08 febbraio 2016 da Yellowflate @yellowflate

Ci sarebbe una squadra di calcio in odore di 'ndrangheta a dirlo sarebbero le testimonianze di diversi pentiti ed ora persino le indagini della DDA lo stanno per confermare.

La notizia è riportata da diverse fonti ma anche da TGCOM24. Potrebbe persino esserci un sequestro beni a breve. Un lungo elenco di beni, per un valore totale di circa 800 milioni di euro, su cui l'antimafia vorrebbe apporre i sigilli. Sulla base di dichiarazioni da parte di pentiti della 'ndrangheta, la procura ha aperto un'inchiesta sul patron della squadra, Raffaele Vrenna, e sul fratello, definiti "imprenditori attigui al fenomeno mafioso".

La decisione dei giudici - Come si legge su La Stampa, il Tribunale di Crotone ha però rigettato la richiesta di confisca di tutti i beni del gruppo imprenditoriale che fa capo ai fratelli Vrenna e della misura di prevenzione richiesta nei loro confronti che consiste nella sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni. I due imprenditori sono stati infatti ritenuti "del tutto estranei alla criminalità organizzata crotonese, da cui hanno subito viceversa angherie e danni".

Il ricorso - Dalle testimonianze di alcuni pentiti raccolte dalla Dda emerge però che gli imprenditori, attivi nel settore della raccolta dei rifiuti, avrebbero pagato una cosca della 'ndrangheta per "assicurarsi" da attentati e danneggiamenti. Da qui la decisione dell'antimafia di presentare ricorso allegando alle carte nuove dichiarazioni di collaboratori di giustizia. I magistrati della Dda si sono detti sicuri della vicinanza dei Vrenna al fenomeno mafioso "per essersi sin dalla genesi della loro attività accordati con le consorterie criminali", in particolare "con quella denominata Vrenna-Corigliano-Bonaventura".

(fonte TGCOM24)


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